Messi così, nero su bianco. In modo da non poterli disattendere, o perlomeno da sentirmi incentivata a mantenerli.
1. Fare una dieta digitale
Lo so, lavoro coi social e ho un profilo Instagram che fa piangere. Ma io non sono disposta a passare la vita con uno smartphone tra le mani. Non è questo l’esempio che voglio dare ai miei figli, non è così che voglio passare il mio tempo libero. Soprattutto in vacanza, disintossicarmi dal web mi rigenera, mi libera, mi salva. Quindi cerco di farlo ogni volta che posso, anche a costo di penalizzarmi dal punto di vista professionale.
2. Arrabbiarmi di meno
L’ultimo anno non è stato un periodo molto sereno. Contrasti in famiglia, nervosismo, rabbia (mal)repressa, ansie più o meno fondate. Così ho deciso di fare uno sforzo extra per evitare il più possibile di innervosirmi. Sperando che questo possa almeno rasserenare gli altri, se non dovesse funzionare con me stessa.
3. Finire Downton Abbey
Impresa tentata con insuccesso già un paio di anni fa, ma pare che stavolta stia andando decisamente meglio (per quanto io resti convinta che si tratti di una specie di soap opera di lusso).
4. Mangiare sano
Cosa che in effetti sto tentando di fare già da qualche settimana, con una certa soddisfazione psicologica ma pochi riscontri sulla bilancia. Per adesso mi basta sapere che tratto meglio il mio corpo, poi se dovessi perdere i chili di troppo che mi fanno compagnia ormai da un decennio, tanto meglio.
5. Leggere come se non ci fosse un domani
Attualmente sono alle prese con una serie di libri pre-Danimarca, ma poi ho in canna la Trilogia della pianura di Kent Haruf. Quando leggo, la mia vita migliora. Dormo meglio, sono più calma, mangio finanche più correttamente. E ho un luogo “sano” in cui scappare ogni volta che ne sento il bisogno.
6. Rendere la mia vita più “hygge”
Ovvero provare a godere al massimo dei piaceri più semplici, gustarmi le piccole cose, allontanare i pensieri negativi e rendere la mia esistenza più “confortevole”. Che poi è esattamente l’antitesi della mia natura, una ragione in più per provarci.
7. Non pensare a settembre
Da qualche anno io detesto settembre. La fine delle vacanze e la prospettiva dell’autunno mi atterriscono, mi gettano letteralmente nello sconforto e nell’inedia. Quest’anno, poi, mi attendono alcune sfide abbastanza impegnative, che mi fanno mancare il respiro al solo pensiero. Vorrei provare, allora, a non pensarci troppo nelle prossime settimane, a non caricarmi di stress e di preoccupazione. A distrarmi, banalmente. Tanto, rimuginarci senza tregua non mi aiuterà ad arrivarci più preparata.
8. Programmare un nuovo viaggio
O almeno cominciare a pensarci. Comprare una guida, abbozzare un itinerario, preventivare i costi. Perché io, sapete, senza viaggiare, perlomeno con la testa, proprio non ci so stare. Mi mancano l’aria nei polmoni e la terra sotto i piedi. L’orizzonte mi si stringe attorno come un cappio.
9. Scrivere quello che pare a me
Quando scrivi per lavoro da una dozzina d’anni, è inevitabile che ti ritrovi un po’ sopraffatta dalla necessità di scrivere “su commissione”. Mi sento comunque molto grata per il fatto di essere pagata per fare quello che più amo al mondo, ma non vedo l’ora di avere un po’ di tempo per scrivere solo e soltanto “quello che voglio io”. Sperando in ogni caso che poi si riveli utile anche ai fini professionali.
0210. Godermi la compagnia della mia famiglia
Senza farmela avvelenare dalla miriade di dovrei che mi si affollano sempre nella testa.