Allattare oltre l’anno: il paradosso della tetta

by Silvana Santo - Una mamma green

Ignoro le statistiche, ma non ho bisogno di consultare dati ufficiali per sapere che faccio parte di una minoranza abbastanza ristretta, per lo meno in Italia. Non so quante madri allattino figli che abbiano già superato l’anno di età, ma penso di poter dire che conosco le difficoltà che devono affrontare. E non mi riferisco alla fatica delle notti a singhiozzo, alla consapevolezza agrodolce di essere, almeno da un certo punto di vista, “insostutuibile”, e nemmeno alla difficoltà di conciliazione per le mamme che lavorano fuori casa. C’è anche tutto questo, certo. Ma il problema principale, secondo me, rimane il rischio di sentirsi in difetto, di convincersi che il proprio comportamento sia sbagliato e disdicevole.

Perché l’allattamento al seno, dal punto di vista sociale, è un argomento strano. Risulta una pratica del tutto accettabile (se non un vero e proprio imperativo morale) finché hai un neonato di pochi mesi, per poi diventare un tabù inviolabile quando il bambino diventa appena più grande. E così si passa dal giudicare male la mamma che non allatta un neonato al criticare altrettanto aspramente quella che offre il seno a un figlio di un anno o due. Il paradosso della tetta. Che diviene ancora più insopportabile quando sono, da una parte, le donne con una lunga esperienza di allattamento a biasimare chi ha optato presto per il latte artificiale, e dall’altra, quelle che non hanno mai allattato a giudicare invasate, o morbose, o patetiche, le altre.

Discorso trito sulla carenza di empatia (e di rispetto per le scelte differenti dalle proprie) delle madri.

Fatto sta che se nelle prime settimane dopo il parto allattare tuo figlio ti sembra una condizione imprescindibile per considerarti una “brava mamma” (tanto da dover sostenere un’ansia mastodontica e spesso sterile, andando nel panico alle prime difficoltà e rischiando magari una depressione o il fallimento dell’allattamento stesso), quando passano più di 12 mesi finisci col sentirti “stravagante”se continui a farlo, e magari ancora non ti chiedi nemmeno quando smetterai.

Ti ritrovi, nella migliore delle ipotesi, circondata da una curiosità tutto sommato innocente (“Ah, lo allatti ancora? Ma solo per dormire? Sei sicura di averne ancora? E come mai non gli dai il biberon?”) e, se va male, da commenti giudicanti e pregiudizi destituiti di ogni fondamento (“Così grande, ancora la tetta? Tanto non ne ha bisogno, è solo un vizio! Ormai il tuo latte è come acqua… Diventerà dipendente da te”). Se ti senti stanca, è perché allatti ancora, se tuo figlio non dorme, o non mangia, o vuole stare sempre con te, la ragione è sempre la stessa. La tua ostinazione a offrirgli il seno è eccessiva, esagerata, fuori luogo. Tuo figlio è viziato e tu sei un ciuccio umano (come se poi, a ben vedere, non fossero i ciucci ad essere”una tetta di gomma”).

Se sei al primo figlio, sei stanca e forse difetti un po’ in sicurezza, puoi andare in crisi come è successo a me quando sono stata una primipara piena di dubbi. Puoi convincerti che sarebbe più sano, per il tuo bambino, disabituarlo al seno, costi quel che costi. Che prolungare l’allattamento sarebbe morboso e deleterio, limitante per la sua autonomia. Che “se non glielo togli adesso, poi non glielo togli più”. Puoi sentirti, in qualche caso, inconsciamente obbligata a giustificarti (“Solo di notte, altrimenti piange fortissimo!”), tendere a nasconderti quando allatti in pubblico, limitare il più possibile il numero e la frequenza delle poppate, convincere gli altri e forse anche te stessa che continui solo perché altrimenti lui/lei si dispera. Un po’ controvoglia, per così dire. Potrebbe addirittura capitare di sentirti in un certo senso obbligata a interromperlo, l’allattamento. A introdurre il ciuccio, a dormire in un’altra stanza così che il bambino possa rassegnarsi a fare finalmente a meno del seno.

Può succedere, se sei una mamma che allatta un figlio che ha più di un anno, di sentirti come suppongo che si sentano a volte le madri che non hanno proprio allattato: additate, biasimate o, che forse è anche peggio, compatite. Considerate ignoranti, deboli o egoiste. Il paradosso della tetta. Puoi anche decidere, per fortuna, di ignorare le voci, gli sguardi, i pensieri stessi. E andare avanti per la tua strada. Guadagnando, magari con una seconda maternità, il rispetto definitivo di te stessa e, soprattutto, il silenzio degli altri.

Perché se, quanto e fino a quando allattare è una scelta che spetta a ogni madre. Senza paradossi.

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26 Commenti

Lavinia 18 Gennaio 2016 - 13:44

io ho allattato fino ai 18 mesi. per scelta. nel senso che latte (poco) ne avevo ancora, ma per me stava diventando fonte di fastidio e stanchezza più che di gioia, oltretutto volevo che mia figlia imparasse a stare tutta la notte nel suo letto, e allattando ancora diverse volte proprio di notte, questo era impossibile.
Risultato? Io ho recuperato energie (e sonno). Lei per due giorni mi ha guardato male, ma poi le è passata, e non so spiegarmelo, ma da quel giorno non ha più voluto manco il ciuccio di cui era dipendente.
Ora che è passato quasi un anno da quello stop, mi manca a volte il gesto, la vicinanza con lei. Ma credo fosse venuto il momento giusto. Lei quando mi guarda il petto ride, e mi faccio una risata pure io.

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Silvana - Una mamma green 21 Gennaio 2016 - 01:39

Che bella, questa immagine di voi che vi guardate ridendo! 🙂

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Lucia Malanotteno 18 Gennaio 2016 - 13:50

Noi ancora all’anno non ci siamo arrivati, ma siamo già bersagliati dalle critiche: perchè si sa che ad un bimbo così grosso non può bastare il latte delle tue tettine, no? Per il primo mi son lasciata fregare..i risvegli notturni? Colpa del tuo latte che non lo sazia! Passati all’artificiale, rimasti i risvegli notturni per altri 10 mesi. A sto giro me ne frego, un po’, ma mi da comunque sui nervi, anche perchè tutte queste critiche arrivano in un momento in cui allattare inizia a pesarmi. Per i risvegli quando devo alzarmi all’alba per andare al lavoro, per la dipendenza fisica, per lo stress fisico, che a me l’allattamento butta giù. Così non mi sento manco libera di smettere, perchè mi pare di farmi influenzare… scusa lo sfogo, ma è quello che sto attraversando questi giorni!

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Silvana - Una mamma green 21 Gennaio 2016 - 01:38

Scusami tu se non ti ho risposto prima. Dico solo che ti capisco, e che a causa della pressione enorme che ci grava addosso finiamo col sentirci sempre imprigionate. Prenditi un momento per te, sono sicura che saprai cosa fare. E sarà in ogni caso la scelta giusta per te e per Nick.

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happilysurviving.wordpress.com 18 Gennaio 2016 - 14:01

Questo è un tema che sarà sempre attuale! Grazie per averlo scritto. Io sono di quelle madri con un figlio solo (per ora) che ha allattato con tanta tanta ansia da prestazione, insicurezza, ma mai sentendomi influenzata dai tanti giudizi e domande esterne. Sono d’accordo con te quando parli di scelta assolutamente e inderogabilmente personale, e per fortuna nel mio caso Giulio ha scelto di smettere da solo a 11 mesi. Io ho organizzato una festa praticamente! Sono contenta che sia andata così perchè altrimenti forse sarebbe durata a lungo e non lo avrei sopportato, ma per me e per come sono fatta io, non per quello che avrebbero pensato gli altri.
Sono un po’ stanca di tutte le osannatrici dell’allattamento. Essere una buona madre, un buon genitore, educatore e un buon cittadino dipende da una serie di scelte importanti, ma allattare non lo metto ai primi posti di queste scelte. Ecco.
Se ti va nel mio blog parlo di maternità, di felicità e di ricordi (belli e brutti). Se passi sono molto felice: https://happilysurviving.wordpress.com/

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Silvana - Una mamma green 21 Gennaio 2016 - 01:37

Grazie della tua testimonianza. 🙂

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barbara 18 Gennaio 2016 - 14:12

Ti capisco: prima figlia allattata fino all’anno, secondo fino a 18 mesi (ho smesso sperando che iniziasse a dormire di più la notte, credici ragazza…). Ricorderò per sempre mio suocero che scuoteva la testa dicendo: è una roba pazzesca!. Ora ci rido, all’ epoca meno.

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Valentina Orsi 18 Gennaio 2016 - 14:41

Ciao Silvana, io sono al primo figlio e ho vissuto il “paradosso della tetta” fino a meno di un mese fa. Ho creduto e credo nell’allattamento al seno tantissimo, ci ho pure costruito un blog sopra (www.allatto.it) e ho attraversato difficoltà e scoramenti con tutta la passione di mamma che ho scoperto di poter avere. Poi, dopo 5 mesi dal rientro al lavoro, dopo 14 mesi di allattamento a richiesta, ho gettato la spugna. Ero stanca nel fisico e nei pensieri e ho smesso di allattare. Il mio bambino non era pronto e solo in questi giorni se ne sta facendo una ragione. Io credevo che sarei stata più riposata e invece mica lo sono poi tanto. Quindi i dubbi su quanto sia giusto quello che ho fatto ce li ho, e ancora forti. Il mio “stop alla tetta” l’ho raccontato, un po’ ironicamente, qui: http://www.allatto.it/ho-smesso-di-allattare/ , ma già sto pensando che se capiterà un altro figlio, se capiterà un altro allattamento, non mi farò cogliere impreparata da questa stanchezza e la combatterò meglio. Soprattutto nei pensieri.
Grazie per tutto quello che scrivi.
Valentina

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Silvana - Una mamma green 21 Gennaio 2016 - 01:32

Grazie a te per la tua testimonianza e la tua franchezza. Non avere rimorsi, se puoi. Le scelte guidate dalla buona fede non sono mai sbagliate. Ti abbraccio.

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nimerya 18 Gennaio 2016 - 14:57

Mio figlio ha smesso di volere la tetta il giorno del suo primo compleanno, mi ricordo ancora che provavo ad attaccarlo e lui non voleva, girava la testa dall’altra parte. Probabilmente avrei allattato più a lungo, se non avesse deciso altrimenti.
Comunque, mi ricordo che ogni volta che rientravo in Italia, a partire dai suoi sei mesi circa, mi beccavo sempre commenti sul fatto che lo stavo “ancora” allattando, che era dipendente da me, che avrebbe continuato fino a 18 anni…un po’ scherzosi, un po’ no, ma sempre fastidiosi.

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Silvana - Una mamma green 21 Gennaio 2016 - 01:33

Sottolinei un aspetto fondamentale che nel mio post ho trascurato: non è che una “imponga” l’allattamento a un figlio che non ne vuole più sapere. A volte fanno sembrare anche che sia così! (Ps. Mi fa sempre piacere quando passi di qui. Io riesco a seguire poco i blog che mi piacciono, ma vi porto nel cuore!)

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Mary “Mamma Medico” Doc 18 Gennaio 2016 - 15:39

premesso che ogni mamma fa la scelta che reputa migliore per sè e per il proprio bambino, io sono sempre stata pro allattamento al seno. con molta fatica e con la giunta ho allattato il mio primo figlio fino a 19 mesi. il caso ha voluto che abbia allattato anche la piccola per lo stesso tempo. l’ho fatto per loro, perchè credevo e credo nella bontà del latte materno. oggi ho scoperto che senza saperlo l’ho fatto anche per me. faccio un’ecografia mammaria e il medico mi dice che praticamente i miei fattori di rischio famigliari sono compensati dal fatto che ho allattato per così tanto tempo. ecco, io sono anche fatalista e queste possono essere statistiche ma possono essere un motivo in più per non mollare da parte di chi è alle prese con ragadi e affini e per “fregarsene” da parte di chi è subissata da critiche per l’allattamento ad oltranza.

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Silvana - Una mamma green 21 Gennaio 2016 - 01:35

Hai detto una cosa importantissima e spesso taciuta. Magari prenderò spunto per un post specifico. Grazie!

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Mamma Avvocato 18 Gennaio 2016 - 17:20

Condivido la tua conclusione e confermo: è così che si sentono le madri che non hanno allattato o lo hanno fatto poco.
Il vizio di criticare è proprio radicato, purtroppo e, se su alcuni aspetti educativi capisco gli scontri, perchè sono scelte che ricadono anche sugli altri (come vaccinare o no), su altri proprio non comprendo: cosa gliene frega agli altri/e se mio figlio crescerà bene o no con il mio latte o quello artificiale. Che si guardino …le loro tette, se le hanno!

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Silvana - Una mamma green 21 Gennaio 2016 - 01:36

Appunto. Se chiedessi alla gente (adulta) che incontro: “ma tu cosa mangi? E cosa bevi?” mi prenderebbero tutti per matta. Perché farlo, allora, quando si tratta di bambini??

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Serena 18 Gennaio 2016 - 17:55

Eccomi! Io ho scelto di essere una madre ad alto contatto e per l’allattamento a termine, il primo figlio l’ho allattato per 31 mesi e ora col secondo sono quasi a 11, decisa a staccarlo quando ci sentiremo pronti… A parte i primi sei mesi accettati dalla società, sono sempre stata criticata e presa in giro con le solite domande antipatiche e le solite osservazioni del tipo che il latte miracolosamente si trasforma in acqua dopo un tot di mesi, dovute alla disinformazione generale sull’argomento… Ecco appunto secondo me una madre dopo essersi informata a dovere deve essere libera di fare la scelta che reputa migliore in un senso o nell’altro… Io che non ho mai invece criticato le altre che hanno fatto una scelta diversa dalla mia e non ho mai cercato di convincerle che la mia fosse una scelta migliore della loro, e che al limite se mi veniva chiesta qualche info, mi sono limitata a dire quello che sapevo senza nessuna intenzione di “indottrinamento” …. Libertà basata sulla conoscenza, e rispetto x le scelte altrui… Direi che bastano già tutte le insicurezze e i “problemi” che normalmente noi mamme ci troviamo ad affrontare senza aggiungere questi odiosi e inutili giudizi…

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Silvana - Una mamma green 21 Gennaio 2016 - 01:30

Sante parole. A volte noi donne riusciamo a essere le peggiori nemiche delle nostre congeneri.

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unamammaexpat 19 Gennaio 2016 - 00:28

Ciao Silvana ti leggo sempre con piacere, anche se non sempre condivido le tue scelte ma trovo sempre in ogni tuo post degli ottimi spunti di riflessione, brava! Come dici tu non mi capacito della facilità con cui vengono elargiti giudizi quasi mai richiesti.
La mia nana ha 13 mesi e anche io continuo ad allattare a colazione, per il resto mangia come noi.
Per fortuna io di latte ne ho avuto sempre molto, non mi è mai pesato e lo vivo come una coccola reciproca. Perché passati i 6 mesi glii maallattiancoraaa?? hanno cominciato ad arrivare a palate, non ti dico passato l’anno!! Io mi faccio delle grandi risate ma ci sarebbe da piangere. Il commento migliore: guarda che poi perdi la vista!
La mia risposta è sempre la stessa: continuerò fino che ne avremo voglia tutte e due.
E adesso lei ci sta sempre meno attaccata, quindi abbiamo cominciato ad affiancare latte di mucca e secondo me tra un po smetterà definitivamente.
A me spiace per tutte quelle che smettono perché sono distrutte e sperano che così non si svegli più la notte. Sarà che io non sono mai stata una da allattamento a richiesta ma con dei cicli orari piu o meno scanditi, ma secondo me allattare non vuole per forza dire svegliarsi di notte per dare la tetta. una dovrebbe cominciare/ smettere sempre il piu liberamente possibile.
Un abbraccio,

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Silvana - Una mamma green 21 Gennaio 2016 - 01:28

Speriamo che le nostre figlie godano di maggiore libertà. A cominciare dalla scelta di fare o meno dei figli, senza incorrere in alcun caso in giudizi o commenti non richiesti! Ricambio l’abbraccio e ti ringrazio tanto per le parole di stima.

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barbara 27 Gennaio 2016 - 12:51

Ciao Silvana, sai che questo tuo post mi ha fatto riflettere. Io ho un bimbo di 8 mesi e purtroppo latte non ne ho avuto (ci stavo per andare in analisi tanta era la paranoia di non essere una brava mamma!), però mi rendo conto che ho commentato col mio compagno la scelta di un’amica che ha allattato al seno la sua bimba per un anno…
Ora in effetti mi chiedo: ma chi sono io per sapere qual è il bene assoluto? Se la piccina ha gradito e la mamma era contenta questa è davvero la cosa giusta!
Mi rendo conto che mio figlio mi sta già insegnando un universo di cose e che, diventando mamme, dovremmo cercare di diventare migliori non più rigide.
Grazie per avermi dato questo spunto di riflessione.

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Silvana - Una mamma green 28 Gennaio 2016 - 17:22

Loro ci insegnano tantissimo, hai ragione! 🙂

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IsaQ 29 Gennaio 2016 - 09:51

Ciao sono IsaQ ed ho scoperto il tuo blog grazie alle Pecione!Ho due figli: uno di quattro anni e l’altro di 8 mesi.Ho allattato il primo figlio fino ad un anno e mezzo e se non avessi dovuto sottopormi ad un intervento chirurgico in anestesia totale (i medici mi hanno intimato di smettere) sarei andata avanti fino a quando non si fosse stufato lui.Hai mai visto qualcuno che va alle elementari con la tetta in bocca???Io no!Il secondo è ancora allattato al seno mattina e sera.Non prede il ciuccio e x lui sicuramente la tetta è un modo per rilassarsi.Ma ora che è svezzato non si attacca + di quello che facesse l’altro che il ciuccio invece lo prendeva.Forse col secondo la difficoltà è stata nei primi mesi proprio x farlo rilassare ed addormentare.Con gli altri crollava subito, con me voleva il seno 🙁 Pazienza i mesi sono passati ed ora siamo quasi in carreggiata.La notte pur svegliandosi spesso, il seno non lo cerca.Quindi non è sempre vero che i numerosi risvegli siano dovuti alla smania di attaccarsi vampirescamente al seno!Hai ragione tu, basta non ascoltare gli altri e avere convinzioni proprie.Gli unici che meritano il nostro ascolto sono i bisogni dei nostri figli!

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Barbara 10 Febbraio 2016 - 00:39

Ciao, il mio bambino ha quasi 25 mesi e lo allatto ancora. Inizialmente è stato molto difficile perché la notte si svegliava ogni 40 minuti e ciucciava per circa un’ora. Poi le cose sono migliorate e ha iniziato a svegliarsi ogni tre, ogni risveglio era una poppata. Si è svegliato ogni tre ore fino ai 23 mesi, è da poco che si sveglia solo una volta per notte. Ancora mi chiedo se ho sbagliato ad allattarlo ad ogni risveglio quando aveva 5/6 mesi, ancora mi chiedo se si svegliasse proprio perché voleva il seno. Anche perché tutti mi dicevano che si svegliava proprio perché voleva il seno. I primi mesi è stato difficile perché mamma e suocera mi mettono dubbi sul fatto che il mio latte non bastasse per la sua crescita, ma lui cresceva e io sono andata dritta per la mia strada. Mi sono sempre sentita dire: “ma lo allatti ancora? Ormai è grande!! È solo acqua! Non ne ha più bisogno!” Sono felice di essere arrivata fino a qui, ma ora vorrei smettere. Come si fa? 🙂 Consigli?

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IsaQ 11 Febbraio 2016 - 11:30

Risposta per Barbara
Io ho smesso in due tranche. Mio figlio con lo svezzamento (aveva sei mesi) aveva smesso di richiedere il latte di notte, salvo poi fare marcia indietro durante le prime vacanze estive che passammo insieme (aveva 14 mesi).Secondo le infermiere pediatriche del punto di sostengo all’allattamento al seno era una cosa molto comune perchè mi dicevano “I bimbi capiscono di avervi + a disposizione e si attaccano di + di gg e di notte”.Per un pò gliel’ho permesso ma quel pò stava diventando un pò troppo (da agosto a fine ottobre).Così una bella notte quando si è svegliato per poppare gli ho semplicemente detto “Il latte di notte non viene più”.Ha capricciato per un pò, poi col ciuccio si è calmato e riaddormentato.Altro risveglio, stessa spiegazione.Un paio di notti e si è rassegnato.Naturalmente la “coccola” rimaneva al mattino (quando non ero a lavoro) e la sera prima di addormentarsi.Fino a quando (aveva già un anno e mezzo) x via di un intervento chirugico in anestesia totale i medici mi hanno intimato di smettere.Così ho ripetuto la spiegazione ampliandola “il latte non c’è + perchè ora sei un ometto e lo bevi dalla tazza come tutti i grandi”.
Ora sto allattando il secondo figlio che ha 8 mesi ma già temo il momento di smettere perchè a differenza del primo, il secondogenito non prende il ciuccio e quasi sicuramente sarà + dura non avendo una consolazione alternativa al seno.

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Maria 24 Aprile 2016 - 22:50

Io ho allattato due anni e un mese la prima figlia e tre anni il secondo bambino…senza pensare alle persone Ke dicevano ke il latte era acqua …Ke era grande. .ecc ecc e anche quando ho deciso di nn darlo più nn e stato difficile ..

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Valeria 7 Giugno 2016 - 01:14

Il primo figlio l’ho allattato 14 mesi, poi una mattina (cominciavo a rivolere il mio seno solo per me!) gli ho dato la bottiglia col beccuccio, di punto in bianco: lui non ha fatto una piega e la tetta non l’ha mai più chiesta. Il secondo ha 19 mesi e stavolta mi sento più a mio agio col seno in “condivisione”: lui poppa solo a colazione e neanche tutte le mattine. A volte preferisce uno yogurt e va direttamente al frigo…insomma stiamo facendo uno svezzamento del tutto graduale e naturale, sia per me che per lui. Certo, lui è stato chiaro fin da subito, un talebano della tetta: ciuccio poco (fino all’acquisizione della coordinazione mano-occhio necessaria a scaraventarlo via), pollice mai e piuttosto del biberon (con latte materno, eh!) lo sciopero della fame. In compenso mi ha reso le cose facili, dormendo tutta la notte fin dai due mesi. Potevo non allattarlo a oltranza per ringraziarlo?!?!?
Durante il giorno e rigorosamente in presenza di pubblico (tipo sconosciuti sui mezzi pubblici), ama infilarmi il braccino nella scollatura al grido di “ammmm” e poi ridere a crepapelle…quando si dice un sano rapporto col cibo!

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