Ogni madre lo sa bene: le prime settimane dopo il parto possono essere un vero incub un periodo molto impegnativo anche per le più organizzate. I postumi del parto da smaltire, le poppate che si susseguono a ritmi incalzanti, pannolini da cambiare di continuo, panni che si sporcano come per magia (nera), visite di parenti, amici e conoscenti alla lontana, che lungi dal dare una gradita mano nelle pulizie di casa, si piazzano in salotto a qualunque ora del giorno dispensando commenti superflui mentre tu sfoderi le tette e preghi che tolgano il disturbo il prima possibile.
Se poi quello che arriva è il secondo figlio, gli impegni sono evidentemente moltiplicati. Ecco allora tre idee per migliorare almeno un po’ la situazione, senza gravare troppo sull’ambiente, sulla propria salute e sul bilancio familiare.
Primo: riempi il congelatore di piatti pronti fatti in casa
Con un neonato per casa, mangiare può smettere davvero di essere una delle esigenze primarie dell’organismo della mamma (e del papà). Ingurgitare tramezzini, crackers e banane, però, non è esattamente il comportamento alimentare migliore per una donna che ha appena partorito e che, magari, allatta anche. Ecco perché può rivelarsi molto utile tenere in congelatore una scorta di piatti fatti in casa già pronti da riscaldare, o di pietanze semi-lavorate rapide da cuocere, già suddivise in porzioni e opportunamente etichettate. Questo eviterà anche di ricorrere troppo spesso a cibi confezionati o da asporto, che di solito sono molto costosi e troppo calorici, oltre che decisamente più inquinanti (imballaggio, emissioni causate al trasporto, ingredienti di dubbia provenienza o fuori stagione, etc). Io, ad esempio, ho passato le ultime settimane di gravidanza a preparare sughi pronti, brodo vegetale, passati di legumi e verdure, parmigiane light, pasta al forno, bastoncini di pesce, polpette e fettine panate da infornare. Una fatica che spero si rivelerà utile dopo il parto.
Secondo: fai scorta di stoviglie usa e getta compostabili
Con i ritmi serrati di una neomamma, ogni momento possibile dovrebbe essere dedicato al riposo. Per cui, specie se, come nel mio caso, non si possiede una lavastoviglie, il tempo impiegato per lavare piatti e bicchieri può risultare davvero prezioso. Per i primi tempi, pertanto, si può scegliere di concedersi delle stoviglie monouso, cercando però di limitare il più possibile l’impatto sull’ambiente. In che modo? Optando per prodotti biodegradabili e compostabili, che possono essere gettati tranquillamente nel secchio dell’organico. A questo proposito, io devo ringraziare con tutto il cuore l’eco-store online Minimo Impatto, che ha pensato benissimo di regalarmi un kit party da 100 coperti di stoviglie compostabili: 100 piatti piani in polpa di cellulosa del diametro di 22 cm; 100 piatti fondi in polpa di cellulosa del diametro di 16 cm; 100 bicchieri in pla; 100 forchette in legno; 100 tovaglioli in carta riciclata e anche 2 sacchi 70 x 110 in Mater Bi per la raccolta dell’umido. Un’idea perfetta per chi deve organizzare una festa o un pranzo con molti invitati, ma anche per le mamme sfinite dal puerperio, che hanno bisogno di ridurre per qualche tempo il carico di lavoro in casa, ma non vogliono per questo sentirsi troppo in colpa per la mole di spazzatura prodotta. Per inciso, ho già avuto modo di provare le stoviglie in occasione di un recente guasto all’acquedotto, e la tenuta meccanica e termica è ottima. Le “scodelline”, tra l’altro, sono ideali per le pappe!
Terzo: prova a spannolinare il primogenito
Lo suggeriva anche Silvia Gianatti nel suo libro “Guarda che sono due”: se il figlio maggiore sarà libero dal pannolino, i neo genitori bis potranno risparmiarsi un po’ di fatica. Partite per tempo e non forzate i tempi. Io con Davide onestamente non ci ho neanche provato: lui non dice ancora una parola e non mi sembrava affatto pronto a un passo del genere. Pazienza. Speriamo di cavarcela ugualmente…