Ho una figlia di 3 anni e quando era piccola non la vestivo mai di rosa. Finché è dipeso da me, in effetti, ho sempre preferito per lei la praticità di shorts e leggings ai collant che stringono, alle gonne che si impigliano, si strappano, che la costringono a venire a contatto, a pelle nuda, con panchine, sedili di mezzi pubblici, altalene, scivoli e altre schifezze sudice. Ho una figlia di 3 anni e da quando è al mondo non faccio che ripeterle quanto è bella, ma soprattutto quanto è intelligente, coraggiosa, forte e brillante. Quante cose sa fare, e quante altre ne imparerà crescendo. Quante meraviglie potrà regalare al mondo.
Ho una figlia di 3 anni, che condivide col fratello maggiore il mio tempo e il mio amore. Che gioca insieme a lui con le costruzioni e con le pentoline, con le bambole e i pennarelli. Col pallone e con il monopattino. Che con suo fratello condivide da sempre le letture, i cartoni animati, le canzoncine da ballare, le attività del pomeriggio e quelle del weekend. Ho una figlia di 3 anni e nessuno, a casa, l’ha mai trattata diversamente rispetto a suo fratello.
Ho una figlia di 3 anni. E mi arrabbio quando i nonni, inconsapevolmente, le dicono cose sessiste. Mi arrabbio con amici, vicini e conoscenti quando lasciano intendere che una bambina debba essere “naturalmente incline” alla tenerezza, ai giochi “riflessivi”, all’accudimento del prossimo. Chiedo un confronto con le maestre quando non sono convinta fino in fondo di alcune delle loro scelte.
Ho una figlia di 3 anni, che ha un fratello di rara sensibilità. Un fratello che si commuove di continuo, che dichiara i propri sentimenti, che si preoccupa per gli altri e che accudisce con amore gli amichetti più piccoli. Un fratello che ai supereroi preferisce i pupazzi di peluche e che ama l’arancione. Un fratello che si è sempre visto riconoscere la sua emotività, incoraggiato a esprimerla e a viverla appieno. Un fratello che io difendo come una leonessa dai pregiudizi e dagli stereotipi, dalla cultura per cui un bambino che piange o che culla una bambola “è una femminuccia”.
Ho una figlia di 3 anni, che ha una madre abituata a fare le cose a modo suo. Che si veste come le piace, che si trucca solo se ne ha voglia, che cura il suo corpo e il suo aspetto con attenzione, ma senza aderire ad alcun modello preconfezionato. Una madre che desiderava essere bella, nel giorno delle sue nozze, ma che non ha voluto un abito bianco, né un velo, né una french manicure o un trucco smokey per gli occhi. Una madre che ha mai tinto i suoi capelli, a parte una volta, quando era stata mollata dal suo ragazzo.
Ho una figlia di 3 anni che da grande vuole fare la principessa. Che è ossessionata da tutto quello che, nella sua visione stereotipata di bambina piccola, incarna il concetto di “femminile”: le gonne, i glitter, i fiocchi, le farfalle, i capelli lunghi. Se potesse, indosserebbe la sua corona da regina anche per andare a dormire. E se io non fossi preoccupata di salvaguardare la sua pelle, le sue unghie, le sue labbra delicate, userebbe i miei trucchi sul suo corpo ancora tenero. Ho una figlia di 3 anni che chiede di continuo se è bella. Se le rispondi sì, lei ti chiede se è “proprio molto bella”, e sembra convinta che a renderla tale siano le cose che indossa, la foggia dei suoi abiti, la pettinatura che ha sul capo.
Ho una figlia di 3 anni, e la amo per quello che è. Accetto le parti della sua personalità che non mi appartengono, e finanche quelle che mi fanno paura. Ho una figlia di 3 anni, e mi confronto con le sue esigenze anche quando non le capisco, o almeno non le condivido. La amerò sempre, proprio come oggi, quando si scaccola e quando balla sulle punte, quando si arrampica come una scimmia e quando mi chiede di farle le trecce. Ho una figlia di 3 anni, ma niente e nessuno mi farà abbassare la guardia di fronte alla società sessista in cui mi trovo a doverla crescere. Non le impedirò di vestirsi di rosa confetto, ma farò in modo che indossi abiti comodi e che sia sempre a suo agio. Non castrerò la sua voglia di bellezza, ma le vieterò di spalmarsi sul corpo cosmetici aggressivi e sostanze tossiche. Le ripeterò ogni giorno che è bella, ma non prima di averle ricordato quanto è brillante, sveglia, fortissima. Non le impedirò di sognarsi principessa, ma farò in modo che sappia che, se lo desidera, può fare qualsiasi cosa.