Hai appena avuto un bambino, e ti sembra che la vita che avevi prima sia finita per sempre. Il tuo tempo, cara neomamma, pare essersi fermato da quando hai dato alla luce tuo figlio. Le giornate sono tutte uguali, i pomeriggi durano sempre un’eternità. Le notti somigliano faticosamente alle ore del giorno: la stessa identica sequenza di eventi, notte dopo notte. “Essere madre”, nella tua esperienza significa “essere la madre di un bimbo piccolissimo”, ma tuo figlio non sarà sempre questo fagottino minuscolo che tieni tra le braccia. Tuo figlio crescerà, e lo farà alla velocità della luce.
Metterai via le tutine taglia zero prima ancora di avere avuto il tempo di usurarle. Allatterai tuo figlio, o gli preparerai il biberon, per un periodo che potrebbe sembrarti eterno, ma che alla fine della tua vita di madre sarà stato in ogni caso un battito di ciglia. Tra un pugno di settimane smetterai di usare la carrozzina, tra un paio di anni sarà la volta del passeggino e del fasciatoio, poco più tardi del seggiolone. I minuscoli body che adesso lavi, stendi e ritiri di continuo non ti serviranno che per poche stagioni. Il ciuccio, le radioline, il marsupio e i bavaglini diventeranno prestissimo un ricordo sbiadito, cose che adesso sono al centro dei tuoi pensieri – le coliche, la prima vaccinazione, i dentini – usciranno dalla tua vita da un momento all’altro, senza preavviso. E molto prima di quanto tu riesca a immaginare in questo momento.
Tuo figlio ora è appena nato, e il suo accudimento comporta un impegno enorme da parte tua, in termini di empatia, energie fisiche, attenzione. Sei concentrata quasi solo su di lui, sei stanca, sei costantemente occupata ad occuparti di lui. Si tratta di un impegno davvero colossale e inedito. Tanto da farti sentire come se la tua vita fosse destinata a restare per sempre come è adesso. Pensare in prospettiva è impossibile. Prevedere, con il tuo bambino, una relazione e una routine diverse da quelle attuali richiede uno sforzo di immaginazione che forse adesso ti è precluso. Ma la verità è proprio questa: tuo figlio resterà tale per il resto della tua vita, ma solo per una frazione minuscola del lungo tempo che passerete insieme lui sarà un bambino piccolo.
La tua vita di madre durerà diversi decenni. Per molto tempo avrai a che fare con un figlio ragazzino e poi con un giovane uomo, e ti auguro di cuore di passare lunghi anni accanto a un figlio adulto, forse a sua volta genitore. In ogni caso, però, la parentesi in cui sarai madre di un neonato durerà poche decine di giorni. Poche decine di giorni nell’arco della tua intera vita, anche se adesso, nel bene e nel male, la tua esistenza sembra cristallizzata in una sequenza senza fine di poppate, pannolini, bagnetti e ninnenanne.
Nei prossimi mesi e nei prossimi anni, tanti piccoli segnali concreti ti daranno la misura di quanto tuo figlio stia crescendo in fretta. E di quanto la tua vita stia tornando un po’ alla volta a somigliare a quella di prima. In men che non si dica passerai dal latte alle pappe, e poi alla pastasciutta. Il pannolino lascerà il posto al vasino, e il vasino al bagno “dei grandi”. Il seggiolone diventerà prima un rialzo (o un grosso cuscino) e poi una sedia normale. La vaschetta da neonato sarà messa via per passare al box doccia, la culla lascerà spazio al lettino e poi al letto da adulti. Alcune cose ti mancheranno per sempre, altre le saluterai con sollievo. Ogni tappa ti darà sempre una grande soddisfazione e un pizzico di tenerezza.
Ed è così che riguarderai a questi primi mesi: con struggente nostalgia o con un sospiro di sollievo. Più spesso con un misto di entrambe le cose. Ma ogni volta, credimi, ti accorgerei di quanto il tempo sia passato in fretta, e di quanto le cose siano radicalmente cambiate.
Sii paziente, cara neomamma. Non abbatterti, non ti scoraggiare. La fatica immane passerà presto, l’amore resterà per sempre.
12 Commenti
Proprio vero.
Funziona così!
magari averlo saputo prima della nascita del primo figlio! Ah, no, me lo avevano detto. Solo che finchè non lo vivi non ci credi e non lo capisci appieno!!!
Già. Come quando a 15 anni non vedevi l’ora di crescere, e gli altri ti dicevano: guarda che dai 18 anni il tempo vola!
E’ vero, finchè non lo vivi non te ne rendi conto…
Come un sacco di cose, del resto…
Tutto vero…. nostalgicamente vero
Ho due bimbi, di quasi 4 anni il primo è quasi 2 la seconda
E quando con la seconda ho messo via tutine, sdraiette varie e simili, ho provato solo tanta nostalgia nessun sollievo
Fare un terzo? Non credo sia la soluzione, anche lui crescerà e a me mancherà sempre e comunque il piccolo, il neonato
Ne facessi anche dieci di bimbi anche al decimo priverei nostalgia
Ma sono solo io che li vorrei sempre piccoli, sempre coccolosi, sempre così dipendenti dalla loro mamma?!
No, mi sa che non sei affatto la sola! 😉
Cara mammagreen, ti leggo da poco ma vorrei dire che tutto questo sucede ancora piu veloce per il pater.
Davvero? Come mai dici questo? 🙂
Eccomi. Io la penso esattamente come Laura. Potrei metterne al mondo dieci, ma al decimo arriverebbe quel senso struggente di nostalgia per tutti i primi, primissimi magici momenti. Addirittura per la pancia e la nausea… A me piacerebbe fermare il tempo e essere sempre circondata da una vocina ancora incerta che prova a balbettare ‘ mamma’ , da un bebè sempre tutto per me…..
È che quando sono così piccoli sei naturalmente “in diritto” di sentirli tuoi. Poi sai che devi lasciarli al mondo…
alla vigilia del secondo parto questo post mi aiuta molto…ho ancora ricordi grevi su quei primi alienanti mesi e scrivere i miei pensieri anche sul blog mi ha aiutato molto, così come spero di aver aiutato altre mamme e così come tu oggi riaiuti me.
grazie!
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