Zanzibar con bambini in guest house: consigli pratici

by Silvana Santo - Una mamma green
consigli per viaggio a zanzibar con bambini

Zanzibar con i bambini (in guest house, appunto) è stato il nostro primo viaggio in Africa (io avevo solo un veloce e datato predente tunisino per lavoro, che non fa molto testo), organizzato come al solito con larghissimo anticipo e senza ricorrere a un’agenzia di viaggi o un tour operator convenzionale.

zanzibar stone town

Zanzibar con bambini: perché

Scegliere Zanzibar in inverno come debutto familiare nel continente africano non è una scelta particolarmente originale o alternativa, soprattutto nel nostro inverno quando in Tanzania fa davvero caldo. L’arcipelago tanzaniano – o meglio la sua isola principale, che in kiswahili si chiama Unguja – è una destinazione particolarmente popolare tra gli italiani, che spesso optano per un pacchetto tutto incluso in uno dei tanti villaggi zanzibarini. Nel caso della mia famiglia, considerando anche che il mio desiderio era quello di evitare un classico resort, si è trattato in primis una scelta di prudenza e di consapevolezza: essendo appunto di una destinazione molto gettonata e servita, ci è parsa la soluzione ideale per approcciarsi al continente africano “per gradi”, con la consapevolezza di avere un’esperienza di viaggio ancora limitata per altre mete più insolite o avventurose. A parte questo, la scelta di andare a Zanzibar è stata fatta sull’onda del bellissimo viaggio in Oman dell’anno precedente: Zanzibar, per l’appunto, è stata a lungo la capitale del sultanato omanita e con il paese arabo che noi abbiamo amato così tanto condivide un passato di luci e ombre e molti aspetti culturali. Un volo a prezzi competitivi, considerando il periodo (Turkish Air da Roma, con scalo a Istanbul), ha dato poi la spinta definitiva all’organizzazione di questo viaggio.

zanzibar con bambini fai da te

Zanzibar con i bambini in guest house: vaccinazioni e salute

Una delle principali preoccupazioni legate ai viaggi in Africa con i bambini è rappresentata dai possibili rischi sanitari e ai vaccini e profilassi richiesti. Non nego di essermi arrovellata parecchio io stessa sulla questione, soprattutto man mano che il mio viaggio a Zanzibar con bambini in guest house si faceva più vicino. Per quanto riguarda la nostra destinazione in dettaglio, il sito ufficiale della Farnesina “Viaggiare sicuri” informa che non ci sono vaccinazioni obbligatorie (ad eccezione della febbre gialla per i viaggiatori maggiori di un anno di età che provengano da un Paese dove la febbre gialla è a rischio trasmissione come Kenya, Ethiopia, etc anche nel caso di solo transito aeroportuale, se questo è superiore alle 12 ore ed in ogni caso se si lascia l’aeroporto di scalo) e che il rischio di malaria ha una “bassa incidenza nell’arcipelago di Zanzibar”, mentre la dengue e la dengue emorragica sono endemiche anche lì. Personalmente, ho consultato l’ufficio ASL di Medicina dei Viaggiatori di Napoli e sulla base del colloquio con lo specialista ho scelto di fare la vaccinazione per l’Epatite A per tutta la famiglia. Mio marito ha rinnovato anche l’antitetanica (io e i bambini l’avevamo già valida). Abbiamo poi assunto, a scopo preventivo, dei fermenti lattici prima e durante il viaggio, nonché fatto molta attenzione a evitare acqua non imbottigliata, ghiaccio e verdure crude o alimenti poco cotti, prestando inoltre molta attenzione al lavaggio delle mani prima di ogni pasto. Per la prevenzione delle punture di zanzara, vi rimando a un paragrafo ad hoc più avanti, ricordate comunque che non sono un medico e che la mia esperienza è puramente personale e indicativa.

Documenti e visti per andare a Zanzibar con i bambini

Per entrare in Tanzania occorre un passaporto che scada almeno 6 mesi dopo l’uscita dal paese, nonché un visto turistico che può essere richiesto online o direttamente in aeroporto a un costo di 50 dollari a testa, bambini inclusi. Per accorciare i tempi di attesa all’arrivo, noi abbiamo fatto i visti online, sul sito ufficiale del governo della Tanzania. Per la compilazione della richiesta è necessario avere a portata di mano le scansioni dei passaporti e delle relative fototessere, nonché l’indirizzo presso il quale si alloggia a Zanzibar con un numero telefonico di riferimento. L’espletamento della pratica può richiedere anche 15 giorni, quindi meglio non ridursi all’ultimo momento. Chi vola con un charter, a differenza nostra, deve pagare anche un visto di uscita.

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In che zona alloggiare a Zanzibar con bambini in guest house

La scelta della zona in cui alloggiare si basa su una serie di criteri che non possono che essere personali. L’arcipelago nel suo insieme è soggetto a forti escursioni di marea, che con un ciclo della durata di circa sei ore fanno arretrare il mare di centinaia di metri, per poi far risalire l’acqua con una velocità sostenuta. Nella zona nord occidentale dell’isola di Unguja – quella che ospita la maggioranza dei resort e villaggi internazionali – il fenomeno delle maree è scarsamente apprezzabile, a causa della conformazione della costa. Sul versante orientale dell’isola, invece, le maree cambiano drasticamente la situazione litoranea nel corso della giornata, rendendo impossibile il bagno in mare nelle ore di bassa marea (e comportando talvolta una certa torbidità dell’acqua quando poi il mare ritorna con impeto. Se il vostro obiettivo è trascorrere lunghe giornate a mollo, pertanto, potrebbe essere più indicato pernottare nella zona di Nungwi e Kendwa. Detto questo, le maree rappresentano a mio parere una caratteristica imprescindibile di Zanzibar, e si portano dietro un corollario fantastico di situazioni e attività: piantagioni di alghe con donne intente nella raccolta, bambini che cercano molluschi commestibili, partite di calcio improvvisate sulla spiaggia, pozze di marea brulicanti di vita marina, lingue e isole di sabbia che mutano di ora in ora. Un’idea molto saggia potrebbe essere quella di dividere il soggiorno in due parti, pernottando in due zone diverse. In ogni caso, il mio consiglio è di non “chiudersi” in hotel, visitando l’isola il più possibile e non trascurando Stone Town, il centro storico del capoluogo di Zanzibar.

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Zanzibar con i bambini: perché una guest house

Se in “Occidente” non mi piacciono i resort, per la nostra prima volta in Africa ero a maggior ragione motivata a evitarli. Non certo per vezzo, ma perché penso sinceramente che il modo migliore per incoraggiare l’economia e lo sviluppo dei paesi emergenti passi anche dalla scelta di strutture ricettive piccole e a ridotto impatto ambientale, in cui le ricadute economiche vadano a beneficio soprattutto degli autoctoni. Sapevo anche che avrei preferito una zona poco affollata, con spiagge libere e niente caos, e che il nostro budget era limitato. D’altro canto, in famiglia non siamo particolarmente avventurosi, e viaggiamo pur sempre con due bambini ancora piccoli, uno dei quali molto “selettivo” col cibo: quali alternative erano dunque possibili? La soluzione per noi è stata una piccola guest house sulla costa orientale dell’isola (quella con le maree visibili, per intenderci) e più in dettaglio nel villaggio di Bwejuu, a pochissimi km dalla più turistica Paje (frequentata dagli appassionati di kite): lo Zanzibar Dream Lodge gestito da Kassim e da Maria Luisa (zanzibarino lui, italiana lei, il che è stato per me molto rassicurante anche considerato il fatto che i due hanno un bambino piccolo). Un posto semplice, su una strada sterrata immersa nella vegetazione, senza fronzoli né lussi e che richiede per così dire qualche compromesso: non è sulla spiaggia, per esempio (per raggiungerla è necessario percorrere un sentierino semi-privato). E non ha la piscina, che con la bassa marea in effetti può rivelarsi molto utile (nelle vicinanze, ad ogni modo, ci sono due strutture con piscine utilizzabili semplicemente ordinando un pasto o un drink). Un posto che si è rivelato a nostra misura, con un’atmosfera super genuina e rilassata e con una ottima cucina. E che personalmente mi manca molto ora che sono a casa. La scelta della guest house, secondo me, è ideale per chi desidera una sistemazione essenziale, “tipica” e pulita e non si aspetta, dalla vacanza, una situazione di comfort particolare: niente servizio in camera, frigobar, televisione, kit di cortesia o arredi elaborati. Consiglio invece, se possibile, di non lesinare sull’aria condizionata, perché il clima zanzibarino di Capodanno può essere molto afoso, e perché l’aria condizionata consente di tenere chiuse le finestre, così da limitare il rischio di punture di zanzara.

dove alloggiare a Zanzibar

Zanzibar con bambini in inverno: prevenire le punture di zanzara

A proposito di zanzare, ecco le strategie che abbiamo adottato noi, su consiglio dell’ufficio ASL di Medicina del Viaggiatore e tenendo conto che viaggiavamo nella cosiddetta “stagione secca” di Zanzibar: non usare profumi o deodoranti profumati, dormire in una camera provvista di zanzariera fissa alla finestra e di zanzariere ulteriori sui letti. Utilizzare scrupolosamente repellenti specifici a base di Deet (Autan Tropical e/o Jungle molto forte, facendo attenzione a non usare prodotti troppo aggressivi sui bambini), coprirsi gambe e braccia nelle ore serali con abiti chiari e leggeri, nonché nelle escursioni in aree interne o con maggiore presenza di vegetazione. Inoltre, prima di partire abbiamo trattato abiti, zaini e valigie con un repellente spray a base di permetrina (mi raccomando di utilizzarlo lontano dai gatti, per i quali questa sostanza è tossica!), che ho poi spruzzato, una volta giunti a Zanzibar, anche su zanzariere, porte, finestre e pareti. Questi accorgimenti non azzerano il rischio di essere punti dalle zanzare, ma ne riducono sensibilmente la probabilità. Per la malaria non è disponibile un vaccino, ma è possibile sottoporsi a una profilassi farmacologica prima e durante il viaggio per ridurre la probabilità del contagio e la severità dei sintomi. La nostra scelta di non fare una profilassi di questo tipo è giunta a valle di un approfondito colloquio con gli specialisti dell’ASL e vi consiglio di fare altrettanto qualora decidiate di organizzare un viaggio a Zanzibar con bambini o senza (Volete sapere se alla fine siamo stati punti? Sì, ad eccezione di Flavia, ma solo occasionalmente e perché avevamo tardato a spruzzarci il repellente).

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Zanzibar in guest house: trasporti ed escursioni

Zanzibar era una destinazione “anomala” per noi, poco avvezzi alle vacanze di mare e ai viaggi “stanziali”. Si è rivelata comunque una scelta molto appagante perché abbiamo cercato di fare diverse escursioni, alternando le giornate di relax a quelle più “movimentate”. Il mio consiglio, per una volta, è di non “fare da soli”, nel senso che noleggiare un’auto, con le strade spesso dissestate dell’isola, la scarsa illuminazione e il traffico intenso di pedoni, bici, carri e bestiame, non è davvero un’opzione sicura. Spostarsi coi trasporti pubblici locali sarebbe di certo fantastico, ma la scelta più efficiente e comoda resta quella di affidarsi a taxi ed autisti privati. Noi abbiamo organizzato le varie escursioni con l’aiuto di Maria Luisa dello Zanzibar Dream Lodge, dal momento che lei gestisce anche un’agenzia turistica locale. Un’altra opzione molto gettonata sono i cosiddetti “beach boys”, che offrono i loro servizi di driver e guida sulle spiagge e sulle strade limitrofe a resort e villaggi. La scelta è molto personale, io però vi raccomando di scegliere in ogni caso autisti autorizzati, che abbiano una licenza ufficiale e che paghino il previsto pedaggio. Non solo perché siamo incorsi in frequenti controlli di polizia, ma anche perché ritengo che sia importante incoraggiare forme di impresa organizzate, ufficiali e regolari. Quanto alle destinazioni, vi rimando a un prossimo post sulle cose da fare e vedere (e mangiare!) a Zanzibar con i bambini.

Zanzibar con i bambini: da che età?

Anche questa domanda prevede molte possibili risposte, tutte altrettanto valide. Noi abbiamo incontrato turisti di ogni età, inclusi bambini di pochi mesi. Personalmente, non sarei andata a Zanzibar con figli più piccoli dei miei (7 e 5 anni) per le seguenti motivazioni:

  • caldo estremo e sole molto forte, che in certi contesti (escursioni in città, nella foresta o in barca) mi sembrano problematici con bambini piccoli
  • presenza di rischio dengue e (marginalmente) malaria, con relativa necessità di utilizzare repellenti per insetti non adatti ai bambini molto piccoli
  • necessità di fare attenzione all’acqua e agli alimenti ingeriti ed evitare di portare alla bocca le mani sporche
  • escursioni con permanenze relativamente lunghe a bordo di piccole imbarcazioni

Ovviamente, la scelta sta ai singoli, come sempre. E sarà in ogni caso la scelta giusta, purché sia ben ponderata e consapevole.

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Voi avete mai pensato di andare a Zanzibar soggiornando in guest house? Oppure ci siete già stati? Se avete curiosità, dubbi o domande, scrivetemi pure nei commenti o sulla mia pagina Facebook.

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8 Commenti

L'angolo di me stessa 15 Gennaio 2020 - 20:23

Zanzibar è stato l’unico viaggio che non ho organizzato per conto mio, a parte il viaggio di nozze. Avevo da poco avuto i miei primi due bimbi vicinissimi di età ed ero esaurita sul serio, mio marito non sapeva quando poteva prendersi le ferie, stavamo per traslocare in Francia e così ci siamo lanciati in un last minute a Zanzibar a inizio agosto, con un pacchetto volo+hotel. I bimbi avevano 2 anni una e 10 mesi l’altro, non ricordo si parlasse di dengue e la malaria eravamo in bassa stagione quindi non abbiamo fatto nessuna vaccinazione, ma ci siamo drogati di fermenti lattici (che tra parentesi non hanno funzionato con me, ma io sto sempre male con lo stomaco quando faccio viaggi del genere, ho avuto la cagarella pure in Polinesia nell’hotel super lusso!).
Non mi sarei “arrischiata” a farmi un viaggio da sola e sono stata contenta, per una volta, di avere tutto pronto, comprese le escursioni che abbiamo sempre fatto tramite l’hotel che comunque non era un super resort e lavoravano tutta gente di Zanzibar e qualche italiano.
Adesso forse ci andrei facendomi il viaggio, ma che volo hai preso? Perché di solito sono solo i charter che vanno e che si prendono con i pacchetti, almeno 6 anni fa era così.

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Silvana - Una mamma green 17 Gennaio 2020 - 14:33

Ci sono diverse compagnie che volano su Zanzibar dall’Italia: Qatar, Oman, Turkish come minimo. Non sono voli diretti come i charter, ma si possono fare buoni affari. Io ho volato con la Turkish (Roma/Zanzibar con scalo a Istanbul), comprando i biglietti con un anticipo colossale!

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Silvana - Una mamma green 17 Gennaio 2020 - 14:34

PS: noi abbiamo organizzato da soli pure il viaggio di nozze (Bali e isole Gili), e coi soldi risparmiati rispetto al preventivo dell’agenzia di viaggi siamo andati a New York il Capodanno successivo!

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L'angolo di me stessa 19 Gennaio 2020 - 18:04

Eh lo so, me ne sono pentita, io mi sarei fatta una settimana in più. Ma vivevo all’estero e mi stavo organizzando tutto il matrimonio a 2000km di distanza, quando non era così facile fare le cose su internet…volevo avere meno pensieri possibile!
Per Zanzibar invece non mi sono pentita, forse anche per il fatto che i bimbi erano molto piccoli e perché avevo tanto tanto bisogno di riposare!

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Antonietta 15 Gennaio 2020 - 21:48

Ciao, mi chiamo Antonietta e ti seguo sia su Instagram che su Facebook e ti faccio i miei complimenti per quello che scrivi.
Io e il mio compagno volevamo concederci assieme a nostro figlio di 4 anni una vacanza a marzo e avevamo pensato a Zanzibar.Ieri sera abbiamo cominciato a guardarci seriamente ma noi siamo un po’ insofferenti ai resort o villaggi.Quindi pensavamo ad una soluzione alternativa ma tra impegni familiari e lavorativi non abbiamo un gran tempo per organizzarci, quindi ti chiedevo, tu quanto tempo hai impiegato per organizzare tutto il viaggio?

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Silvana - Una mamma green 17 Gennaio 2020 - 14:31

Ciao! Grazie mille per le tue parole! 🙂 Io ho preso i biglietti con molto anticipo, per trovare una tariffa abbordabile, ma poi l’organizzazione del viaggio non ha richiesto moltissimo tempo. La scelta più importante è stata quella della struttura, poi la titolare della guest house, che offre anche servizi da “agenzia locale” ci ha organizzato via via i transfer e le varie escursioni (nel senso che noi decidevamo cosa fare di volta in volta, anche in base al meteo, e lei prendeva appuntamento col driver). Comprate eventualmente una buona guida in inglese, così capite cosa vi interessa visitare!

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Giancarlo 24 Gennaio 2020 - 15:54

Ciao e complimenti per i tuoi viaggi e le preziose informazioni.
Vorrei però capire cosa ci sia di “green” in queste brevi vacanze invernali ai tropici. Ci preoccupiamo dell’impronta ecologica (carbon footprint) quando compriamo la frutta locale di stagione al posto di banane e ananas, ma non consideriamo le tonnellate di CO2 prodotte da quattro persone che volano per sedici ore?

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Silvana - Una mamma green 28 Gennaio 2020 - 15:21

Ciao Giancarlo, grazie per il tuo commento. Ho spesso detto che viaggiare in aereo è il mio peccato più grande, dal punto di vista ecologico. Ne sono consapevole, ma non riesco a privarmi della cosa – i viaggi, appunto – che mi rende più felice al mondo. Nessuno è perfetto, e ognuno fa quel che può (e il contributo di ciascuno è in ogni caso importante).

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Cosa fare a Zanzibar con bambini (mare a parte) - Una mamma green 7 Febbraio 2020 - 08:48

[…] di partire per Zanzibar con i miei bambini di 7 e 5 anni, ero un po’ preoccupata che potessimo in qualche modo annoiarci. So che suona assurdo e anche […]

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