Dai che inizia la lezione,
metti via la colazione.
Devi toglierti il pigiama
o la maestra ti richiama!
Qui il computer non ci sta,
ed in sala c’è papà.
Ecco un banco sulla credenza
via alla videoconferenza!
Metti il codice di accesso,
non funziona: che è successo?
Ah, la password è cambiata,
ecco, questa è aggiornata!
Dentro l’aula virtuale,
che casino micidiale…
Chi fa l’eco, chi fraintende
chi il microfono riaccende.
“Corri, mamma, non si sente!
La maestra è intermittente,
la sua faccia non si vede,
non si leggono le schede.
E poi qui come si stacca?
Mi sa che devo far la cacca!”
Attacca il video, spegni l’audio.
L’app è in tilt, che sommo gaudio!
Ora i compiti per casa
di consegne sono invasa.
Google Classroom, poi il registro
e anche il gruppo, che sinistro!
“Non capisco, sono stanco,
ho perso il mio pastello bianco!”
Conti, verbi e tabelline
quasi fuggo oltre confine…
La stampante si è inceppata
ecco la scheda miniata.
Fai la foto, allega tutto
ce l’hai fatta, dopotutto.
La didattica a distanza
non ci tolga la speranza.
E se proseguisse a oltranza?
Resta sempre la latitanza!