Rispondendo alla richiesta di un’amica, come me mamma da poco e appassionata viaggiatrice, spero di fare cosa buona e giusta raccontandovi come, in occasione di viaggi brevi o lunghi, in Italia o all’estero, mi sono organizzata per i pasti fuori casa di Davide nella lunghissima fase dello svezzamento (la dentizione di mio figlio è estenuante, infinita e drammatica: il poveretto, alla soglia dell’anno, ha ancora un solo misero incisivo inferiore, soffre da cani e non ha assolutamente dimestichezza con i cibi solidi).
Prima di tutto, ecco quello che metto sempre in valigia:
- un pentolino mignon
- detersivo per piatti, spugna e un paio di strofinacci
- posate
- due termos piccoli da 400/500 ml
- borsa frigo
- fornellino elettrico (se non avrò a disposizione un angolo cottura, ovviamente)
- minuscola bottiglia di olio di oliva (io uso un vecchio contenitore di vetro di un liofilizzato, ricordo delle primissime pappe di BigD. Lo trovo comodo perché si chiude con un tappo a vite: mai avute perdite)
- parmigiano grattugiato conservato in un vasetto di vetro (di quelli da omogeneizzato)
- pastina
- semolino o altra farina
- biberon e scovolino
Per quanto riguarda la preparazione delle pappe, di solito preferisco essere autonoma, piuttosto che dover dipendere dal microonde di un ristorante e dalla disponibilità di un cameriere. Per quanto un viaggio possa essere pianificato, mi piace garantirmi sempre un minimo di libertà. Ecco dunque come mi organizzo:
Se so di avere a disposizione un frigorifero con congelatore, cerco di organizzarmi con le pappe fatte in casa cui Davide è abituato. Bagagli permettendo, mi porto dietro i vari ingredienti già conservati nei vasetti monoporzione, prevedendo una varietà sufficiente a cambiare menu ad ogni pasto. Quindi: barattoli di brodo, vasetti con i vari secondi (carne, pesce, legumi) e vasetti con le diverse verdure. Se il viaggio è breve, magari in auto, porto tutto già congelato in una grossa borsa frigo con un paio di lastre refrigeranti. Altrimenti preparo tutto il giorno prima di partire, suddivido nei vari contenitori e poi congelo direttamente sul posto.
Una volta a destinazione, mi comporto come a casa: ogni sera metto a scongelare in frigorifero i pasti del giorno dopo. Al mattino riscaldo una porzione di brodo (e la metto in uno dei termos), il secondo e le verdure, cui aggiungo il parmigiano (che conservo nell’altro termos). Oltre ai due contenitori, metto nella borsa frigo un set di posate in acciaio, un paio di cucchiaini per Davide, un bavaglino, una ciotola di plastica, l’olio di oliva e un vasetto di frutta (in genere della Hipp, di quelli 100% frutta). Per quanto riguarda i carboidrati, finora ho usato quasi sempre semolino o crema di cereali, che porto con me in un barattolino di plastica e sciolgo nel brodo caldo al momento del pasto. Mischio il preparato ottenuto con il secondo e le verdure, aggiungo l’olio e la pappa è pronta. Finora non ho mai avuto problemi per quanto riguarda la temperatura del cibo, anche in pieno inverno i termos tengono per 5/6 ore (di solito, prima di riporli nella borsa frigo, li passo per qualche secondo sotto l’acqua bollente e poi li asciugo per bene).
Con la pastina le cose si complicano un po’, perché non è semplice mantenerla mangiabile a tante ore dalla preparazione. Se si è certi di mangiare al ristorante, la cosa più semplice è chiedere al cameriere di cuocerla al momento, fornendogli la giusta quantità di pasta cruda e il brodo in cui prepararla (se occorre). In situazioni in cui occorre essere autonomi, come una giornata in spiaggia, un picnic in campagna o in montagna o semplicemente quando i programmi sono incerti, si può conservare la pastina nel termos con un po’ di brodo bollente, avendo cura però di lasciarla parecchio al dente (la cottura si completerà all’interno del recipiente).
Un’altra possibilità, consiste nell’optare per un’alternativa alla pasta, come pane o patate (proposte ad esempio come purè o in frittata).
Nei casi in cui non ho avuto a disposizione un congelatore o un frigorifero, ho ripiegato su omogeneizzati biologici di carne, pesce e verdure e brodo liofilizzato. Al mattino preparavo il brodo e riscaldavo gli omogeneizzati, per poi procedere esattamente come con le pappe fatte in casa. Per quanto riguarda la frutta, opto sempre per quella in vasetto, biologica e senza zucchero.
So che esistono delle pappe pronte, da scaldare e servire direttamente, ma finora non le ho mai provate.
E voi, come vi organizzate per i pasti fuori casa?