Portare i bambini, in fascia o in marsupio, nei mesi più freddi: un’impresa possibile, con tante soluzioni pratiche e a prova di qualsiasi tasca (oltre che belle, il che ovviamente non guasta mai). La prima domanda da farsi, quando ci si prepara al babywearing invernale, è se si ha davvero bisogno di indumenti o coperture specifiche, perché la risposta è tutt’altro che scontata. Per trovare una risposta, ci sono diversi fattori da tenere in considerazione: età del bambino, condizioni climatiche da fronteggiare, modalità di babywearing (davanti, sulla schiena, sul fianco o in diverse posizioni a seconda delle circostanze e della necessità).
Per un bambino molto piccolo, portato esclusivamente davanti, potrebbe non essere necessaria alcuna copertura extra, specialmente se si vive in un posto non troppo rigido o se si usa una fascia elastica, che tende ad essere già particolarmente calda. Il contatto ravvicinato, specie pancia a pancia, garantisce di per sé un effetto di regolazione termica importante, che permette al neonato un adeguato confort climatico anche quando fuori fa freddo. Viste tra l’altro le dimensioni contenute di un bimbo di pochi mesi, quindi, basta di solito una giacca ampia, ed eventualmente una sciarpa o uno scialle, per tenere tutti al calduccio, ricordandosi di coprire sufficientemente anche la testa del bebè.
Viceversa, se il bambino è ormai grandicello, sa camminare e viene portato solo per brevi tragitti, magari con un fascia ad anelli sul fianco, è utile che abbia un proprio giaccone, in modo da restare coperto nei suoi frequenti saliscendi dalla fascia (o dal marsupio).
Negli altri casi, se si porta a lungo, in climi molto freddi, o se il “passeggero” ha ormai superato le dimensioni da neonato ma non cammina ancora da solo, è necessario attrezzarsi al meglio per affrontare l’inverno. Anche in queste circostanze, comunque, è spesso possibile cavarsela riadattando indumenti convenzionali, soprattutto se si porta per lo più pancia a pancia. Mantelle ampie, poncho o felpe con un collo sufficientemente ampio da permettere il passaggio delle teste di chi porta e del bambino sono di solito una soluzione efficace e a buon mercato. Potrebbe risultare più scomoda, ma comunque praticabile per lo meno in situazioni di emergenza, la semplice opzione di utilizzare una giacca di una taglia più grande rispetto al necessario.
Chi è abituato a portare quotidianamente o per lunghi tratti in fascia o marsupio, specie sulla schiena, potrebbe invece sentire l’esigenza di un capo specifico per il babywearing invernale. Per i “canguri” più esigenti, infatti, il mercato offre una vasta scelta di coperture, felpe e giacche per portare, in grado di soddisfare anche i più freddolosi. I prezzi non sono sempre economici, ma non mancano le soluzioni abbordabili.
Babywearing in inverno: cover e copertine per portare
Si tratta di una soluzione che permette di indossare una propria giacca, sopra o sotto il supporto, e poi coprire la fascia o il marsupio con una cover esterna, da allacciare con bottoncini o lacci. Di solito le cover sono in felpa o pile, con o senza cappuccio, ma è possibile optare anche per copertine in lana o in filati sintetici da realizzare autonomamente o acquistare presso mamme artigiane. Alcuni marchi propongono anche uno strato esterno opzionale in materiale impermeabile. Il principale vantaggio di queste coperture extra, secondo me, è che possono essere condivise da entrambi i genitori, a prescindere dalla taglia che vestono abitualmente. Si tratta inoltre di soluzioni di norma abbastanza economiche (dai 35 euro in su, o anche meno se si usufruisce di offerte, gruppi d’acquisto, o se ci si rivolge al mercato dell’usato) e poco ingombranti.
D’altro canto, le cover da babywearing potrebbero risultare non abbastanza calde e richiedere strati di abbigliamento extra che possono complicare le operazioni di legatura (in un viaggio autunnale in Olanda, ad esempio, Davide indossava all’interno del marsupio un giaccone abbastanza pesante, oltre alla nostra cover in felpa Infantino). In base alla mia personale esperienza, infine, sono un po’ scomode da sistemare senza aiuti quando si porta sulla schiena, e si prestano meglio col marsupio che con la fascia.
Mantelle e poncho per portare quando fa freddo
Questo tipo di indumento, a differenza delle cover, copre contemporaneamente mamma (o babbo!) e bambino, al di sopra del supporto, fascia o marsupio che sia. Il vantaggio è appunto quello di non avere giacche o altri strati di stoffa tra portato e portatore, riducendo gli intralci e aumentando senza dubbio il grado di comodità, specie se si usa la fascia. Il costo è un po’ più alto (parliamo di almeno 80/100 euro) e spesso si tratta di indumenti con una taglia specifica, che quindi non si prestano ad essere condivisi da diversi membri della famiglia. Il materiale più essere lana o pile, più o meno caldo, ma c’è da tener presente che le braccia e la parte inferiore del corpo rimangono spesso scoperte, e in ogni caso si tratta quasi sempre di tessuti non idrorepellenti,quindi non troppo adatti in caso di pioggia forte.
In queste settimane sto usando una mantella per portare in lana cotta prodotta da Mamma Canguro (la vedete nelle foto). Estremamente morbida e confortevole, la adoro perché è poco ingombrante, sottile e si presta molto bene ad essere indossata anche senza bambino, un aspetto importante nell’ottica di un acquisto durevole. Ampiamente personalizzabile (viene cucita su misura e nei colori scelti dall’acquirente), è perfetta anche per le mamme col pancione, e secondo me sta bene sia con una mise molto sportiva che con un abbigliamento più casual. La lana è molto calda, ma io trovo che sia ideale per l’autunno o per gli inverni miti, mentre credo che in caso di freddo intenso possa non essere sufficiente. Il collo molto ampio della mantella Mamma Canguro, comunque, consente di coprire bene sia la mamma che il bambino. Si può optare per una chiusura con cintura o, come nel mio caso, con uno spillone, e naturalmente questa opzione richiede un minimo di attenzione in più per evitare di pungere il bambino. Teoricamente dovrebbe essere adatta anche per portare sulla schiena, ma io non sono riuscita a indossarla con Flavia in groppa, mentre ha “funzionato” benissimo anche con la ring. Alternative simili alle mantelle sono i poncho per portare, in lana, pile o filati sintetici, che presentano un foro aggiuntivo per fare uscire la testa del bebè, sia davanti che, semplicemente rigirando l’indumento e indossandolo al contrario, sulla schiena.
Felpe e giacche per portare
Rappresentano la versione più complessa, e spesso costosa (andiamo in media dai 140 euro a salire), degli indumenti da babywearing invernale: si tratta di vere e proprie felpe (ne esistono anche versioni smanicate), giacche, cappotti o trench provvisti di inserti aggiuntivi da agganciare, mediante zip o bottoni, sul davanti o sulla schiena, in modo da fare posto al bambino, o eventualmente a un pancione (qualche mamma abile con la macchina per cucire riesce a realizzare in casa la “prolunga” da utilizzare davanti). Di norma, felpe e giacche per portare sono perfettamente funzionali anche senza inserto, e possono pertanto essere utilizzate anche quando non si sta col pupo in fascia.
Negli ultimi anni si è moltiplicata l’offerta di prodotti di questo genere, realizzati con tessuti più o meno imbottiti, impermeabili o meno. Ne esistono di stili e colori diversi, modelli lunghi e corti, sportivi o “eleganti” e anche versioni maschili o unisex. I prezzi, di solito, non sono esattamente popolari, ma queste giacche hanno il vantaggio di poter essere usate anche quando si smette di portare, in gravidanza, ed eventualmente per portare in tandem o quando si è in attesa, acquistando un inserto aggiuntivo. Permettendo quasi sempre l’uso della fascia sul davanti e sulla schiena, inoltre, sono indumenti molto versatili, vere e proprie giacche o felpe “4 in uno”.
Quella che stiamo provando io e Flavia in questi giorni, e che vedete nelle foto, è il modello “Trenchcoat” prodotto dall’azienda tedesca Mamalila, una giacca a due strati – trench esterno e felpa interna con cappuccio per la mamma, agganciabile all’impermeabile attraverso dei bottoni a pressione – che può appunto essere usata da sola come giaccia “normale”, in gravidanza, o per portare i bambini sia sul davanti che sulla schiena. Il valore aggiunto di questo prodotto sta sicuramente nei materiali sostenibili utilizzati: cotone organico certificato per la felpa e poliestere ricilato per l’impermeabile esterno. Inoltre, la possibilità di usare i due strati in maniera indipendente o combinata rende il trenchcoat Mamalila estremamente versatile: in pratica, si dispone con un solo acquisto di una felpa sportiva e calda (con cappuccio per la mamma), di un trench più elegante e perfetto per la mezza stagione e le giornate umide, e di una giacca più calda e idrorepellente quando i due strati vengono indossati contemporaneamente. Personalmente, apprezzo molto la linea del trench (tanto che lo sto usando anche quando non ho Flavia in fascia), che essendo antivento e impermeabile (grazie alla membrana di poliestere riciclato) è perfetto per il clima variabile dei mesi autunnali.
Non saprei dire, al momento, se il doppio strato possa essere sufficiente per i climi più rigidi (ma forse in quel caso è preferibile optare per uno dei modelli Mamalila più pesanti), anche se va detto che camminare con un figlio in fascia o in marsupio permette in partenza di scaldarsi abbastanza. Per quanto riguarda la praticità d’uso, trovo la giacca comoda sia per portare davanti che sulla schiena, anche se, personalmente, faccio ancora fatica nell’idossarla senza aiuti, o senza uno specchio, quando ho Flavia in groppa. In questo caso, infatti, è necessario “lanciarsela” sulle spalle, centrando poi in qualche modo il buco destinato alla testa del bambino. Il prezzo al pubblico non è economico (299 euro sul sito dell’azienda), ma riflette la molteplicità di usi e, soprattutto, la qualità e la sostenibilità dei materiali utilizzati.
Che viviate sulle Dolomiti o nei pressi di una spiaggia siciliana; che portiate tutti i giorni o solo saltuariamente, sul davanti o sulla schiena, un neonato o un bimbo più grande; che abbiate a disposizione un budget limitato o un investimento a tre cifre: buon babywearing invernale a tutti!