Creta per me
Creta è odore di incenso che sale dalle braci ancora tiepide. È il rosso sanguigno della terra argillosa, il verde polvere degli ulivi e il blu lapislazzulo del mare e del cielo. Creta è un gatto magro che mendica gli avanzi della cena, un vecchio d’altri tempi – bastone, baffi e bretelle – che gioca a backgammon davanti a un bicchiere di raki. Creta è avamposto d’Europa e promessa d’Africa, periferia di Occidente e annuncio d’Oriente, profumato di spezie e spugne di mare. È la luce di mille diamanti imprigionata nelle acque basse del Mar Libico, è la pietra ocra che si scalda al tramonto, è il canto assordante di mille cicale. Creta è una distesa di cardi bruciati dallo scirocco d’Africa, è l’eco millenaria di guerrieri, sirene e marinai. Terra di conquista, baluardo conteso, cittadella di fedi e superstizioni. È un minareto ottomano che svetta su un’icona di Bisanzio. È una candela che arde sottile, una nenia sacra che si spande nell’aria, un sorriso irregolare che si spalanca sincero. Creta è una brezza incessante, una luna precoce e una ferita, troppo profonda, di calcestruzzo. Un groviglio di reti stese al sole ad asciugare, una lenza luccicante tesa sull’abisso, una famiglia di capre che pascola al sole. Creta è lenta, polverosa e ruvida. Come un vecchio cuore che pulsa in mezzo al Mediterraneo.
Creta con i bambini
Spiagge di ogni tipo (sabbia fine, sabbia grossolana, ciottoli) e di ogni dimensione, esposte a Est o a Occidente, rapidamente digradanti o con acque basse per decine di metri. Rigorosamente attrezzate (parcheggi gratuiti, ombrellone e lettini di proprietà comunale noleggiabili a 6 euro in tutto per l’intera giornata, docce tiepide gratuite, cabine per il cambio – chevvelodicoaffa’, gratuite) e pulite, acqua cristallina. E poi una grande disponibilità da parte degli autoctoni, sempre pronti a trovare una risposta alle esigenze dei piccoli: un seggiolone per il pranzo, una porzione ridotta per stomaci baby, un giocattolino per intrattenere il mini-viaggiatore affamato. Quanto alle attrazioni dedicate ai bimbi, merita davvero, se vi piace il genere, il moderno acquario di Heraklio (il Cretaquarium). Davide era troppo piccolo per apprezzare musei e acqua-park, ma l’isola offre diverse possibilità in questo senso. Meno varia, per la stessa natura del territorio, la scelta di aree verdi.
Perché andare a Creta con bambini piccoli
Perché il mare è davvero memorabile, i centri storici sono piccoli e facilmente visitabili, la gente è fantastica. Il caldo, almeno nelle due settimane in cui abbiamo girato noi (costa nord e ovest, anche se so bene che non sono le più belle) era assolutamente sopportabile, mitigato dalla brezza e da una scarsa umidità. Anche nelle giornate ventose, informandosi in giro si riesce a trovare una spiaggia riparata in cui fare il bagno. L’offerta di strutture con angolo cottura, comode ed economiche quando si viaggia in famiglia, è vasta e accessibile.
Perché NON andare a Creta con bambini piccoli
Direi solo per la scarsa disponibilità di aree verdi e per le distanze in auto, che possono essere importanti (noi abbiamo optato per una vacanza itinerante proprio per evitare di passare troppo tempo in auto). Se visitate i siti archeologici, cercate di andarci al mattino presto, perché il caldo e la folla possono creare parecchi problemi.
Creta per le mamme in attesa
Il volo da Roma dura un paio d’ore, il clima è caldo ma ventilato e non afoso (almeno quando ci siamo stati noi!), le possibilità di intrattenimento sono molteplici – poltrire in mare tutto il giorno o avventurarsi in escursioni impegnative -, la cucina è gustosa ma semplice e ovviamente “mediterranea”, il mare è tiepido e la disponibilità di farmacie, ambulatori e ospedali è ampia. Tutte ragioni per cui Creta è una destinazione ideale durante la gravidanza.
Il nostro itinerario a creta con un bambino
Creta è un’isola molto grande (la quinta del Mediterraneo), personalmente sono convinta che non abbia senso arrivarci dall’Italia e fermarsi in una singola località. Di qui la scelta di spostarsi, prenotando (dall’Italia, via internet) in 4 strutture diverse e scegliendo anche di ripartire da un aeroporto diverso rispetto a quello di arrivo (andata Easyjet per Heraklio e ritorno da Chania con Ryanair, sfruttando l’ottimo servizio di trasferimento della nostra auto dallo scalo romano di partenza a quello di arrivo, offerto dal parcheggio in cui avevamo prenotato per soli 25 euro). Viaggiare con al seguito un bambino di un anno e mezzo e un pancione di quasi sette mesi ci ha indotti a fare dei compromessi, rinunciando consapevolmente alla costa meridionale, più bella e selvaggia ma anche peggio collegata e più “faticosa”, e ai siti più rocamboleschi da raggiungere (tipo il paradiso di Balos). L’idea è di tornare a completare il giro tra qualche anno. La parte nord-est di Creta, comunque, ci ha permesso di alternare mattinate – o pomeriggi – al mare a passeggiate ed escursioni in centri storici, villaggi e siti archeologici – non siamo mai stati, né io né il papà di BigD, i tipi che si spalmano in spiaggia per l’intera giornata.
Ecco dunque l’itinerario che abbiamo seguito: Arrivo a Heraklio e trasferimento immediato ad Agia Pelagia, una località tutto sommato perdibile ma vicina a siti come la stessa Heraklio, il Cretaquarium e la rovine del palazzo di Cnosso, nonché bagnata da un bel mare con ciottoli e sabbia grossolana. La scelta si è rivelata felice rispetto all’alternativa Heraklio, per la maggiore calma di Agia Pelagia e la vicinanza con spiagge invitanti. La tappa successiva, dopo una sosta-bagno a Balì, è stata Georgioupoli, che abbiamo scelto come base per visitare Rethymno e i dintorni: tre pernottamenti nei pressi del porto fluviale, con bagni mattutini nella grande spiaggia locale e visite a Kournas (lago e omonimo villaggio) e alla stessa Rethymno (pittoresco il porto antico, davvero interessante la Fortezza). Georgioupoli in sé offre poco, ma a me sono piaciuti molto il porto e la minuscola chiesina che si raggiunge percorrendo un lunghissimo molo di pietra. A questo punto siamo partiti per Kissamos, sul lato occidentale dell’isola. Abbiamo dormito lì una sola notte, in modo da raggiungere le spiagge di Falasarna (al tramonto, davvero struggente!) ed Elafonisi, una specie di paradiso in Terra che da sola valge l’intero viaggio (andateci di mattina presto, però!). Col senno di poi, ci saremmo fermati a Kissamos anche una seconda notte, approfittando per visitare anche la spiaggia e le rovine di Paleochora, ma in fase di organizzazione ci era sembrata un’opzione troppo stancante. Così ci siamo diretti a Chania, la nostra ultima tappa (4 pernottamenti). Si tratta della località più pittoresca di Creta, con il vecchio porto veneziano che, nonostante l’affollamento di botteghe e ristoranti, non ha perso il suo fascino. La vicinanza con le belle spiagge di Marathi e Stavros (belle, ma niente di paragonabile a quelle precedenti, sia chiaro) ci ha permesso di continuare ad alternare mare e passeggiate senza particolare stress.
Garantisco che si tratta di un itinerario perfettamente alla portata di una famiglia con una futura mamma e un bambino piccolo, purché siate già abituati (e vi piacciano!!) a questo tipo di viaggi in famiglia, con parecchi spostamenti in auto (tra i 20 minuti e l’ora e mezza, con una media di 30/35 minuti) e preferiate andare in giro rispetto alla classica vacanza balneare “stanziale”.
L’ambiente
Purtroppo non mancano le note dolenti: la costa nord è spesso deturpata da costruzioni orrende, in molti casi, tra l’altro, incompiute (pare siano embrioni di abusi edilizi in attesa di essere condonati e finiti, ma io sospetto che la grave crisi dell’economia greca abbia contribuito alla creazione di molte di queste “cattedrali” abbandonate). Le città principali si sono sviluppate in modo irregolare e disarmonico intorno ai pittoreschi centri storici, in certi punti il traffico può essere intenso. Il sistema fognario è rudimentale, tanto che non si può gettare la carta igienica nel water e si è di fatto costretti a bere, per sicurezza, acqua in bottiglia. La raccolta differenziata è molto limitata. In compenso, le spiagge, oltre a rimanere sotto la gestione pubblica, scelta che personalmente condivido profondamente, sono sempre presidiate e ben tenute (ad Elafonisi diversi cartelli avvertivano delle sanzioni a carico di chi osasse portar via della sabbia), i centri storici sono quasi tutti pedonali e sopravvivono, anche nella parte di isola che ho visto io, lunghi tratti di costa ancora incontaminata, appannaggio di ulivi e macchia mediterranea (e pare che a Sud sia molto meglio!). A Chania ho letto informazioni interessanti su un programma ambientale per la tutela della Caretta caretta e anche la capra endemica cretese, il Kri Kri, è sottoposta a iniziative di protezione. Nonostante ci avessero detto che la costa settentrionale fosse “brutta”, abbiamo trovato sempre e dovunque acqua a dir poco cristallina e arenili puliti.
Conclusioni su Creta con i bambini
Creta è la destinazione ideale per chi sia in cerca di un mare fantastico da abbinare a escursioni culturali, passeggiate, gastronomia e shopping (oltre a tanta paccottiglia, ho visto oggetti davvero pregevoli, specie a Chania). Chi è nelle condizioni di tempo e di energia, può dedicarsi anche a dei trekking molto soddisfacenti, specie nella parte meridionale dell’isola (a cominciare dalle Gole di Samaria). Consigliatissima dunque per i viaggi in famiglia, ma si tratta di una meta ideale anche per coppie, ragazzi, anziani, etc. Pensateci, anche perché i costi sono ragionevoli.