Ode al mare

Non è solo il luccichio di oro e lapislazzuli sulla superficie in perenne movimento. Non sono tanto i blu cangianti e profondi, che appannano le colpe e le paure, i rimpianti e le velleità insoddisfatte.

Non è solo la vita che pullula sotto le schegge di luce a galla, misteriosa e silente. Non è il fragore ritmico, la nenia della risacca che concilia il sonno e calma le ferite del cuore.

Non è la maestà dei tramonti, e nemmeno la poderosa forza delle tempeste. Non il freddo che tempra, la trasparenza di diamante, il profumo di sale e di sole.

Mare al tramonto

Sono gli echi delle possibilità infinite che si immaginano all’orizzonte, che mi fanno innamorare del mare ogni volta che lo guardo. L’illusione di immenso che riempie gli occhi e sazia l’anima, almeno per un’ora o due. La moltitudine di segreti sigillati sotto il pelo dell’acqua, i ricordi cullati dalle onde, i frammenti di passato incastonati tra i fondali.

Memorie di naufragi e di guerre lontane. Voci perdute di ammutinati e di corsari, fantasmi di esuli e soldati e marinai. Il canto delle sirene che risuona incessante tra le spume. Le vite passate, finite e ricominciate sulle sponde e contro gli scogli. La terra che si sbriciola e ricomincia da se stessa, senza ripensamenti. Il mito e la storia, mai altrove così vicini, intrecciati, indistinguibili.

Mare

Le vele al vento, che sembrano potersi dirigere dove vogliono, senza dover tornare in rada per nessuna ragione al mondo. I nodi, le nasse, le reti. Le mani storiche che li intrecciano, le ripescano e le stendono al sole.

La stessa fatica feroce che da secoli si consuma accanto alla più sfacciata delle libertà, la vita e la morte che danzano tra i flutti l’identico tango appassionato, la promessa del futuro che si specchia nello spettro liquido del tempo che è già stato. La fine che si fa nuovo inizio, sempre e per sempre.

La luce e l’oscurità, il Libeccio e la Tramontana, la pace e la rivoluzione. Dentro al mare, ogni volta che ci tuffo i miei occhi.

Mare porto

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2 Commenti

Mamma Avvocato 9 Giugno 2015 - 15:33

E’ quasi quel che sento io ogni volta che guardo una montagna, quel che penso ogni volta che attraverso un villaggio abbandonato o osservo il cielo e le vallati da una cima…
pura poesia.
Complimenti!

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Silvana - Una mamma green 9 Giugno 2015 - 21:41

Grazie… Comunque adoro pure la montagna, eh! 😛 Anzi, prima o poi scrivo l’ode in versione montana 😉

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