La tua vita tra le tue mani (come una tazza con beccuccio)

tazza per bere autonomia bambini

Le premesse c’erano tutte. Sei arrivata quando io e tuo padre avevamo appena cominciato a progettarti. L’idea di te si era giusto affacciata nelle nostre menti, e il tuo cuore già batteva dentro di me, risoluto e forte. Quasi nove mesi dopo, con la stessa autonomia, hai deciso di venire al mondo prima che qualcuno scegliesse al posto tuo quando farti nascere. Come se un parto programmato da altri fosse uno smacco tremendo, una prevaricazione inaccettabile. Un’offesa insopportabile al tuo diritto all’autodeterminazione. La decisione doveva essere soltanto tua.

Dal giorno in cui sei nata non hai fatto che ribadirlo: il timone della tua esistenza lo stringono saldamente le tue piccole mani. Tuo padre e io possiamo essere al massimo dei nocchieri affidabili, marinai più navigati di te, consiglieri leali, sovrintendenti di esperienza. Possiamo aiutarti a tracciare la rotta, a decifrare mappe scritte in lingue che ancora non conosci, a orientare il tuo cammino interrogando le stelle.  Ma sei tu che governi la tua nave. Nella bonaccia e nella bufera, circondata da squali o in mezzo alle sirene, il tuo posto è sempre lì, coi piedi ben piantati sul ponte di comando della tua minuscola vita.

Qualcuno mi ha detto che tanta autonomia dipende dal fatto che sei femmina. Altri lo attribuiscono al tuo essere una secondogenita, per qualcuno la spiegazione sta tutta nello zodiaco, nella posizione che avevano gli astri nel giorno in cui sei nata. Chi mi conosce da tanti anni, invece, sostiene semplicemente che tu abbia ereditato da me la tua testardaggine, e io non so se dovrei esserne fiera o sentirmi un pochino offesa.

Fatto sta che se vuoi una cosa è difficile distoglierti, ma soprattutto è quasi impossibile piegarti a quello che non vuoi. È grazie a questo, in fondo, che il nostro cammino accanto a te si è arricchito di sfumature che non avevo previsto, ma che hanno reso ancora più speciale l’essere tua madre. Niente passeggino, e allora ho scoperto la meraviglia del portarti in fascia. Niente pappe da neonato, e così abbiamo imboccato la strada, sbalorditiva e pratica, dell’autosvezzamento. Niente ciuccio, e siamo ancora nel pieno di un allattamento intenso ma anche estenuante.

tazza beccuccio philips avent

Niente biberon, nella maniera più assoluta. E allora abbiamo scoperto l’ebbrezza dei bagnetti estemporanei, delle docce collettive, degli allagamenti fuori programma, tutte le volte che pretendi di bere in autonomia da un bicchiere o da una tazza, possibilmente di vetro o di ceramica. Forse è per questo che mi hai guardato perplessa, la prima volta che ti ho offerto il tuo nuovo bicchiere evolutivo, la tazza con beccuccio Philips Avent che ho avuto l’opportunità di farti provare. Il rischio di frustrazione, per te che adori innaffiare tutto impunemente, era alto: ha un cappuccio igienico che devi impegnarti per rimuovere e una nuova valvola ermetica che impedisce qualsiasi fuoriuscita (a differenza di altri modelli di tazza con beccuccio che aveva usato tuo fratello). È infrangibile, e resiste al tuo tambureggiare da ultrà. Ha la certificazione Eco Passport, che piace soprattutto a me: niente BPA, assenza di sostanze tossiche, imballaggio ridotto e riciclabilità spinta. È compatibile coi biberon Philips Avent Natural e Classic+, ma tanto la cosa ti è del tutto indifferente. Si lava in lavastoviglie e si trasforma in una tazza “airflow” rimuovendo facilmente la valvola. Ma soprattutto, ha il disegno di un pesciolino che nuota e due manici ergonomici e flessibili che ti consentono di afferrarla con sicurezza e soddisfazione, anche con una mano sola.

Esattamente come, dal giorno in cui sei venuta al mondo, fai con la tua vita.

bicchiere bambini beccuccio

Post in collaborazione con #PhilipsAvent, che ringrazio per la tazza con beccuccio e per la conquista in termini di autonomia.

 

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2 Commenti

Simona 20 Giugno 2016 - 22:00

Che pagnottina,la Flavia! 🙂

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Silvana - Una mamma green 21 Giugno 2016 - 13:47

Pagnottina appetitosa! 🙂

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