La nascita di mia figlia: le cose che non dimenticherò

by Silvana Santo - Una mamma green
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L’inspiegabile dolcezza del travaglio. Tale da rendermi difficile – a me, che pure di travaglio ne avevo già vissuto uno – capire che effettivamente era arrivato il momento di Flavia. La soddisfazione, subito dopo, nel constatare che mia figlia e il mio corpo avevano ascoltato le mie implorazioni: decidere liberamente il momento del parto, sfuggire, almeno questo, a una programmazione artificiale e imposta che proprio non volevo.

Il panico sordo nel momento in cui mi è stata prospettata l’ipotesi di una anestesia generale. La prospettiva angosciante di non poter vedere subito mio figlio, di non avere informazioni sulla sua salute, di non essere la prima a conoscerne il sesso. Il terrore di avere, in seguito, difficoltà nell’allattamento. Il sollievo immenso quando ho saputo che le mie condizioni permettevano di procedere senza troppi rischi con l’anestesia spinale.

Il pianto sottile di Flavia. Deciso ma sobrio, ragionevole. Così diverso dall’urlo impaziente con cui suo fratello era entrato nel mondo.

L’emozione di saperla femmina (una conferma, più che una scoperta). Femmina come me, femmina come la donna che diventerà e con cui spero di riuscire a condividere un sacco di cose.

La naturalezza con cui lei si è attaccata al mio seno. Come se non avesse fatto altro per quasi nove mesi, come se qualcuno glielo avesse insegnato prima di concederle il lasciapassare per la vita.

Lo sguardo grigio di Flavia. Così inspiegabilmente intenso, così precocemente “pieno”. Quello sguardo speciale dedicato a sua madre.

cose che non dimenticherò flaviaIl piacere nel pronunciare finalmente il nome di mia figlia, dopo mesi trascorsi nella divertente tortura dell’incognita. Il suo nome rotondo e così lieve, sottile ma deciso, classico, vellutato e distinto. Un nome millenario, che sa di pietra e di naumachie, di imperatori sanguinari e gladiatori impavidi. Di tigri e martiri, di plebe e di papi. Eppure un nome così docile, leggero, flautato. Che ti spalanca la bocca – e il cuore – quando lo pronunci a mezza voce.

Il dolore fisico nel post-operatorio. Un dolore solido, arcigno. Che mi ha fatto pensare a un tradimento del mio corpo, improvvisamente lento, livido, inabile. Ripiegato su se stesso e sulla propria debolezza. Ma un dolore obbediente, disposto a recedere con la stessa fretta con cui mi aveva assediato. Reso addomesticabile dalla volontà granitica di occuparmi al meglio, e subito, dei miei figli.

La nostalgia bruciante della metà maschile della famiglia. La paura che niente, dopo quella separazione, potesse essere più come prima.

La presenza solidale e complice delle donne che mi hanno assistito. La loro totale gratuità, che una volta tanto ha colmato perfettamente il vuoto che mi porto dentro per l’assenza di sorelle (e fratelli).

L’amore con cui Flavia è stata accolta dai suoi nonni, la partecipazione accorata e discreta di tante amiche lontane, l’indifferenza di gomma di tanti altri amici, che non hanno ancora trovato 5 minuti per venire a conoscere mia figlia, o almeno per farmi una telefonata (e in qualche caso neanche 30 secondi per mandarmi un messaggio di auguri).

L’affetto concreto del mondo del web, a cominciare da chi nel tempo si è affezionato a questo blog. Una presenza tangibile e sincera che non dimenticherò mai.

L’agitazione nel tornare a casa da mio figlio. Il desiderio di tuffare di nuovo i miei occhi nei suoi, mischiato al timore di una sua reazione rabbiosa, o peggio indifferente. L’emozione struggente nel vederlo sciogliersi in un pianto commosso e incredulo, destinato a trasformarsi, appena qualche istante dopo, in un abbraccio sorridente. Il sollievo, la conferma, la certezza che la strada che stiamo percorrendo insieme è esattamente quella che fa per noi.

Il primo sguardo di Davide a sua sorella. Non già di tristezza, non già di irritazione o di paura. Semplicemente, uno sguardo un po’ disgustato, come se avesse appena inghiottito un boccone troppo amaro. Sarà il tempo, insieme all’impegno quotidiano di mamma e papà, a riempire quegli occhi di amore e di orgoglio fraterno (o almeno, questi sarebbero gli auspici).

L’imprevista tranquillità dei primi giorni a casa con la mia famiglia. La lentezza, i silenzi, il mio corpo stanco che recuperava vigore. La meraviglia infinita di scoprire che davvero adesso ho due figli. La resa, incondizionata e felice, a questa condizione nuova, la pace, l’attesa curiosa di quello che sarà. L’opposto del tormentato inizio in compagnia di Davide, così pieno di dubbi, resistenze, intromissioni tollerate e paure. Quell’inizio traballante che mai saprò perdonarmi.

Infine, l’impassibilità di Artù, forse definitivamente rassegnato alle presenze infantili, o semplicemente consapevole – anche lui, finalmente – che l’amore di una madre per i suoi figli non può che moltiplicarsi insieme al loro numero. Fino all’infinito e oltre.

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19 Commenti

Giada 21 Novembre 2014 - 10:14

Bella…profondamente bella! Ti leggo da tantissimo, ti leggo sempre, non commento mai…ma una volta, questa volta, lo faccio. Per dirti grazie. Da figlia unica che sa un giorno di sè stessa piena di bimbi anche ora che non ha (ancora) la sua parte maschile nel mondo (s’è nascosto…il burlone…’spe che quando lo tano…vedi te! ^-^), e che da te e in te prende coraggio leggerezza e meraviglia della vita. Grazie per ciò che sei e per come sei. Grazie per le due creature che hai voluto e che non potrebbero essere meglio amati.
Grazie. Semplicemente. Piccola parola, un universo di energia dentro.
…sono più di 30 secondi, questo messaggio… 😛 ..spero ti coccolino il cuore per un tempo tenero, il più a lungo possibile! Baci G.

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Silvana - Una mamma green 21 Novembre 2014 - 10:26

Piango e sorrido insieme. Sono io che ringrazio te, con tutto il mio cuore. Stanalo appena puoi, quel furbastro. Ha tutto da guadagnare!!! :*

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Giada 21 Novembre 2014 - 10:29

…il guadagno gli arriverà…ma dopo una buona dose di mazzate visto il tempo di attesa…tsè!!! ^_^ ihihihihih! Baci stella!

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Irene-LavoroDaMamme 21 Novembre 2014 - 10:27

Un racconto bellissimo, dal profumo di famiglia. Dolcissimo.Grazie per aver condiviso con noi le tue emozioni e le tue sensazioni. Ancora auguroni per la nascita di Flavia.

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francesca 21 Novembre 2014 - 10:32

che bel post silvana, mi hai commossa! non ti scrivo da tantissimo ma sono rimasta una lettrice fedelissima, sia qui che ammiratrice su instagram! hai fatto una meraviglia, brava e coraggiosa! io e bjorn facciamo una carezzina a flavia e mandiamo un abbraccio forte fortissimo a te e davide! francesca

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Silvana - Una mamma green 21 Novembre 2014 - 10:45

Grazie mille! Ricambio l’abbraccio, forte forte.

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Elena 21 Novembre 2014 - 10:33

Però hai dimenticato una cosa:Ryan

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Silvana - Una mamma green 21 Novembre 2014 - 10:44

Cavoli, è vero! E chi se lo dimentica… 🙂

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nicole Kellidis 21 Novembre 2014 - 11:02

donna smettila di farmi piangere! è un inquietante costanza mi commuovi come pochi altri sanno fare. Benvenuta piccola Flavia! 🙂 e a te un grande abbraccio e perdonati… noi mamme primipare non possiamo che voler impara dai nostri maldestri primi errori!

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Silvana - Una mamma green 21 Novembre 2014 - 11:16

Non dirmi che hai pianto anche col post del collirio 😉 Scherzi a parte, grazie di cuore. E… ci proverò, promesso!

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melatequilabionda 21 Novembre 2014 - 11:12

I tuoi figli sono fortunati ad avere una mamma che insegnerà loro l’affettività spontanea e naturale da far fluire nel mondo

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Silvana - Una mamma green 21 Novembre 2014 - 11:15

Speriamo. Per ora mi sento fortunata io! 😉 Grazie mille 🙂

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esseremammaoggi 21 Novembre 2014 - 12:44

Che dolci parole 🙂
Congratulazioni donne!

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Silvana - Una mamma green 21 Novembre 2014 - 14:34

Grazie 🙂

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Guya 21 Novembre 2014 - 13:06

Ciao Silvana,
che dire tantissimi auguri a te e benvenuta a Flavia. Visto che a febbraio sarò io a presentare la sorellina al mio primo figlio (che avrà 19 mesi) mi dai qualche consiglio? Tu lo hai fatto venire in ospedale? Io ancora non so bene come comportarmi….
Grazie 🙂

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Silvana - Una mamma green 21 Novembre 2014 - 14:34

Ciao Guya, grazie mille! Noi abbiamo preferito di no, sia perché in ospedale formalmente era vietato (avremmo dovuto implorare o infiltrarlo!), sia per evitargli lo shock di rivedermi e poi dover andare via senza di me. Inoltre i primi due gg ero molto dolorante, non sarei stata al meglio… tanti auguri a voi e in bocca al lupo!

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nimerya 21 Novembre 2014 - 22:13

Ecco, mi hai fatto piangere !
Ancora una volta, benvenuta Flavia. Hai una mamma eccezionale.
E un pensiero ad Artù da parte di Muffin 😀

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silvia29estop 21 Novembre 2014 - 23:18

Ciao Silvana, sono Silvia e ho scoperto il tuo blog da poco; questo è il mio primo (e sicuramente non ultimo) commento. Anche io ho avuto da poco il mio secondo figlio e sono rimasta incantata dalle bellissime parole che hai saputo trovare per descrivere un momento così bello ma anche così delicato come la nascita di un nuovo bambino, che inevitabilmente irrompe nella famiglia sconvolgendo degli equilibri raggiunti con tanta fatica. Però sarà bellissimo crearne di nuovi 🙂 Ti faccio tanti auguri per la nascita della tua bambina e soprattutto… buona vita alla piccola Flavia!

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Sara Di Magenta 22 Novembre 2014 - 07:42
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