Consigli utili per chi viaggia con lattante al seguito: l’aereo, la valigia e tutti gli accorgimenti per la perfetta vacanza a misura di bambino. E dei suoi genitori
Partire è un po’ morire, dice il proverbio. E invece il viaggio lampo a Bruxelles (venerdì-lunedì) che ho appena fatto con Davide e suo padre è stato una vera e propria boccata di aria fresca, non solo sul piano meteorologico. La prova che, pur se con ritmi più blandi, qualche accorgimento in più e una dose extra di fatica, viaggiare con un neonato è non solo possibile, ma anche molto divertente. Senza la dovuta organizzazione, però, è facile che quella che dovrebbe essere un’esperienza piacevole finisca col trasformarsi in un autentico incubo, soprattutto per chi non è troppo abituato a spostarsi (non era il nostro caso, dal momento che siamo appassionati viaggiatori, però ci è stato comunque utile un weekend “di prova” in Costiera Amalfitana!).
Eccovi allora, sulla base della mia esperienza, alcuni consigli per viaggiare con un neonato senza arrivare impreparati al banco del check-in.
Viaggiare con un neonato: prima di partire
Per prima cosa, vi consiglio fortemente, per i vostri bagagli, di preferire lo zaino al trolley: in questo modo, avrete sempre le mani libere, anche mentre spingerete il passeggino o quando dovrete prendere in braccio il bambino. Scrivete tutto: fate una lista dettagliata delle cose da portare, annotate indirizzi, orari e numeri di telefono utili. In caso di viaggio all’estero, nel cercare informazioni sul meteo, consultate i siti locali: sono più attendibili (e ricordate che le previsioni cambiano continuamente). Muovetevi con anticipo: anche se siete degli irriducibili della valigia-sempre-all’ultimo-minuto, sforzatevi di cambiare schema. Cominciare i preparativi per tempo vi aiuterà ad evitare dimenticanze e gestire emergenze improvvise. Avviatevi prima del solito anche all’aeroporto o in stazione: con un bimbo al seguito, i fuori programma sono sempre in agguato. Assicurate il viaggio: soprattutto se si tratta di una vacanza non troppo low cost, potrebbe essere una buona idea quella di comprare una assicurazione per l’eventuale annullamento o lo spostamento della partenza. Ma sia chiaro: questo non vi impedirà di rimanere molto male se il pupo dovesse ammalarsi di tonsillite proprio il giorno prima dell’inizio delle ferie. Cominciate piano e mutate le vostre aspettative: non siete più soli, la presenza di un figlio, per quanto tranquillo e bene abituato, potrebbe costringervi a cambiare qualche abitudine. Noi, ad esempio, per cominciare abbiamo scelto una destinazione che non solo fosse allettante, ma anche “comoda” per noi: una città che abbiamo già visitato in lungo e in largo e una sistemazione – la casa di mio cugino – a prova di qualsiasi imprevisto. La prospettiva di andare a trovare una persona cara, che avrebbe anche avuto piacere a passare qualche giorno con Davide, ha arricchito ulteriormente l’aspettativa del viaggio.
Viaggiare con un neonato in aereo
Cercate, se possibile, di farvi assegnare un posto più comodo e magari vicino al bagno, come quelli della prima fila. Se questo non fosse possibile (come è capitato a noi lo scorso weekend), chiedete un posto vicino al corridoio: sarà più semplice portare a spasso il piccolo negli inevitabili momenti di noia, o accompagnare in bagno i bambini più grandicelli. Noi abbiamo trovato molto comodo viaggiare in una fila in cui uno dei tre posti era vuoto: prima di tutto, non abbiamo disturbato nessuno, e poi abbiamo potuto usare il posto vuoto per far stendere Davide o appoggiare borse, pannolini, etc.
Studiate la toilette: se vi sembra troppo complicato cambiare il bambino in uno spazio così angusto e senza i necessari supporti, effettuate l’operazione direttamente al vostro posto. Se poi il viaggio è breve e non ci sono fuoriuscite moleste durante il volo, evitate del tutto di cambiare il neonato a viaggio in corso (potete utilizzare i comodi fasciatoi disponibili nella maggior parte degli aeroporti).
Cercate di far ciucciare o ingoiare ripetutamente il bambino durante le fasi di decollo e atterraggio: vanno bene il seno, il ciuccio, il biberon, le dita, la frutta, la pappa, etc. Comunque, l’eventuale sensazione di disagio o dolore per il cambiamento di pressione non è un fatto scontato, ma varia da persona a persona. Davide, per la cronaca, dormiva alla grande, senza ciuccio, quando siamo partiti per il viaggio di ritorno, ma non ha mostrato apparenti fastidi o dolori legati alla difficoltà di compensazione (in ogni caso, parlate col vostro pediatra se il bambino ha mal d’orecchie prima di partire). Non so che dirvi, invece, sulla gestione del jet lag, perché tra Italia e Belgio non c’è differenza di fuso.
Come organizzare i bagagli
Consiglio prima di tutto di separare il bagaglio vostro e degli altri adulti da quello del bambino, in modo da avere a portata di mano più facilmente le sue cose. Se la dimensione dello zaino o della valigia lo consente, portate in cabina il bagaglio del mini-viaggiatore: in caso di ritardi o di smarrimenti, almeno il più piccolo non si troverà a disagio.
In base alla mia esperienza, e a prescindere dalle previsioni del tempo, ecco una lista delle cose che tutti dovrebbero portare con sé quando si trovano a viaggiare con un neonato, nutrito prevalentemente al seno (naturalmente mi riferisco a vacanze brevi che abbiano per destinazione una città, in cui non si prevede di portare il bimbo al mare o di esporlo a condizioni particolari):
- luce per la notte;
- accappatoio e panni di cotone in abbondanza;
- sacco nanna, ideale in caso di freddi improvvisi, pratico sia nel passeggino che in culla;
- marsupio o zaino porta-bimbo, in aggiunta al passeggino;
- pentolino per sterilizzare i ciucci o sterilizzatore da viaggio a raggi UV;
- libretto e tessera sanitaria del bimbo (che nei Paesi dell’Unione Europea dà diritto agli stessi trattamenti sanitari dei residenti del luogo);
- piccola farmacia da viaggio (io ho portato solo termometro, paracetamolo in gocce e pomata al cortisone, ma alloggiavo in una casa e partivo per un Paese senza particolari rischi sanitari);
- paravento/pioggia per il passeggino;
- repellente per insetti (io mi trovo molto bene con un prodotto naturale a marchio Ecokid) e zanzariera per passeggino;
- qualche giochino;
- abiti adatti a fronteggiare escursioni termiche (dalla mezza manica al golf di lana);
- eventuali pannolini, ma solo se, come nel nostro caso, utilizzate un prodotto che non è facile reperire dappertutto;
- i prodotti per l’igiene che il bimbo usa abitualmente;
- culla da viaggio (inutile se alloggiate in un albergo o un residence che ve la fornisce, ecco la nostra);
In aereo, dovreste fare in modo di avere sempre a disposizione, oltre a pannolini e salviette, anche un cambio d’abito completo, una felpa, un cappellino, una copertina, un telo di cotone o un bavaglino, qualche giocattolo, un paio di ciucci (se ne fate uso), acqua ed eventuali alimenti se il pupo è svezzato. Ricordate che le limitazioni sui liquidi nel bagaglio a mano non valgono per quanto riguarda le necessità del bambino.
Viaggiare con un neonato: a destinazione
Vere e proprie regole, secondo me, non ce ne sono, se non quella di adattare i ritmi del viaggio alle mutate esigenze della famiglia. Noi, che abbiamo un bambino non troppo dormiglione, di buona stazza e irritabile quando è stanco, abbiamo fatto qualche pausa in più e ci siamo concessi sempre un pisolino pomeridiano insieme a Davide, ma se avete con voi un piccolo viaggiatore tranquillo e sonnacchioso, potete probabilmente concedervi qualcosa in più, contando su un buon riposo notturno per tutti. Per il resto, ricordate che se voi siete sereni e soddisfatti, lo sarà anche vostro figlio. A ogni buon conto, però, risparmiategli l’ascesa dell’Himalaya e la traversata del Gobi almeno fino a quando non avrà imparato a camminare!
9 Commenti
Che organizzazione!!!! 😉 Bravi!
Grazie! Voi farete anche di meglio 🙂
Vorrei aggiungere un piccolo consiglio: non imbarcate il passeggino al check-in, fatelo etichettare e portatelo con voi sottobordo.
Spesso mi capita di avere a che fare con genitori o ancor peggio con un genitore solitario che pensando di liberarsi le mani imbarcando il passeggino, si ritrova ad invocare Vishnu per poter gestire pupo e bagagli. Anche se si utilizza un marsupio, può essere utile avere anche l’appoggio di un passeggino nel quale poter appoggiare, ad esempio le borse o le giacche.
Sottoscrivo in pieno! Tra l’altro, le ruote dei passeggini sembrano fatte apposta per i pavimenti degli aeroporti 🙂
Purtroppo alcune compagnie vietano categoricamente il rilascio sottobordo del passeggino!!Il che è assurdo se si considera un viaggio con scalo oppure si è in attesa dei propri bagagli!.
Anche Alitalia spesso sta adottando la politica di non etichettare il passeggino con rilascio a sottobordo. 🙁
Salvatore, ma è un’assurdità! E io che mi scandalizzavo per il prezzo dei biglietti “baby”…
se posso dare un consiglio da neomamma aggiungerei, per la meta, di scegliere hotel, ristoranti e spiagge attrezzate per il neonato…come gli autogrill con scalda-biberon oppure i lidi con la nursery (come quella della bepanthenol per intenderci che si vede spesso in toscana) dove cambiare il bambino e allattare…vi assicuro che sono tutte cose che possono salvare la giornata!
Grazie per gli utili consigli! (Leggo ora a distanza di due anni e più, ma sempre utili!)
Solo una cosa: non funziona più il link per “bagnetto e fasciatoio gonfiabili o pieghevoli”: lo puoi rimandare per favore? Grazie!
Io ho sempre alloggiato in aparthotel ( categoria conosciuta proprio x esigenze pappe) che altro non sono che appartamenti in cui e previsto riassetto e colazione come hotel prenotando con booking le strutture che non prevedono penale finanche 1 giorno prima della partenza non si sa mai.ho provato olta le pappe pronte arminio l ha mangiata ma avrebbe divorato qualsiasi cosa..francy le ha letteralmente schifate e non le do torto.al ristorante pastina portata da me in sugo semplice loro (x una volta non si muore).la pastina in thermos e stato un fallimento!!ps:siamo arrivati 2 zanne superiori,2 dentini inferiori e 4 accenni di denti che mi sono costati 2 notti insonni e febbre a 40(alla faccia degli studi scientifici secondo cui l eruzione dei denti non porta febbre).. PPS:quali dimensioni internei deve avere il piatto doccia x la vschetta del post precedente?