Alla vigilia – per la precisione – del suo primo compleanno, che ci apprestiamo a festeggiare con la linea di prodotti per feste del brand Irpot.
Potrei dirti che il tuo arrivo ha dato un senso alla mia vita, ma sarebbe una bugia. Un “senso”, per quello che questa parola possa significare, la mia esistenza ce lo ha sempre avuto (altrimenti, del resto, non ti avrei neanche messo al mondo).
Potrei scrivere di averti trovato bellissimo fin dal primo sguardo, ma non sarebbe la verità. I neonati, salvo eccezioni molto rare, sono congestionati e deformi, hanno gli occhi sporgenti e vacui, la pelle screpolata e dita delle mani orrendamente sottili. Tu, grazie a Dio, dita a parte sei stato un neonato qualsiasi, e ho dovuto attendere per settimane prima di poter davvero scorgere una luce in quegli occhi troppo grandi, di riconoscere nei tuoi lineamenti qualcosa di familiare e di amabile.
Potrei raccontarti che dal giorno in cui sei nato tutto è diventato dolcissimo e rosa, ma sarebbe un’affermazione quanto mai ipocrita. Crescere un figlio costa un prezzo altissimo, e io l’ho pagato senza sconti. Un prezzo di notti insonni, di problemi sul lavoro, di amici perduti e di dubbi brucianti. Un prezzo di responsabilità pesantissime e di libertà sacrificate.
Potrei sostenere di amarti in modo del tutto gratuito, di non avere aspettativa alcuna per il nostro futuro. Ma sarebbe falso come una moneta da cinque euro. Desidero il tuo amore con tutta me stessa, ne ho bisogno, non riesco neanche a pensare di doverne fare a meno.
Posso dirti, però, che se tu non fossi venuto al mondo avrei passato il resto della mia vita a chiedermi “come sarebbe stato se”. Che senza di te non avrei conosciuto mai la forza più poderosa che un essere umano sia in grado di esprimere, che avrei rinunciato alla parte più ancestrale dei miei istinti. Quella più profonda, più animale. La parte più autentica, in un certo senso.
Posso dirti, a un anno dalla tua nascita, che quando mi sorridi sei il più bello dei figli, e io la più disarmata delle madri. Che non cambierei nulla del tuo viso paffuto, dei tuoi capelli sottili, dei tuoi occhi che non mi somigliano per niente. Che non saprei immaginarti diverso da come sei, e che quello che leggo nel tuo sguardo non saprei ripeterlo neanche con tutte le parole che conosco.
Che da quando sei al mondo ogni cosa ha un colore più intenso. La fatica è più dolorosa, la paura più straziante, la solitudine più disperata. E l’amore è più colossale, la pazienza è più tenace, il coraggio più ostinato. Persino la fame morde come non mai, il freddo punge e il sonno annienta come non avevo idea che potessero fare. Hai cancellato la mediocrità dai miei sentimenti, spazzato via la “normalità” dalle mie giornate. Di questo, figlio mio, ti sarò grata finché avrò fiato in corpo.
Posso dirti che combatterò contro il mondo e contro me stessa per lasciarti libero di essere chi sei. O almeno, per aiutarti a somigliare il più possibile alla persona che penserai di essere. Se non dovessi amarmi avrò il cuore spezzato, non posso negarlo. Ma ti prometto che per nessun motivo al mondo dovrai mai dubitare del mio amore. Che questo basti per renderti un uomo felice, non oso sperarlo. Ma è il meglio che io possa fare per te, e mi illudo che sarai in grado di capirlo, prima o poi.
Buon compleanno, mio piccolo figlio. Che la tua vita sia lunga, il tuo cammino facile e la tua tavola sempre imbandita.