Qualcuno lo chiama destino. Altri caso, qualcun altro ancora sceglie la parola sorte. Io so solo che l’auto che venerdì scorso stava portando me e le mia famiglia verso un piacevole weekend abruzzese con amici (già un piano B, tra l’altro, dopo che era saltato il precedente programma ostiense/romano) ha deciso di rompersi proprio a 5,4 chilometri da un posto di cui fino a quel momento ignoravo l’esistenza (Locanda Belvedere a Rocchetta al Volturno, in provincia di Isernia). E che alle otto di venerdì sera, con due bambini piccoli al seguito e un motore che non sale di giri e arranca in salita, c’è poco da decidere: ti affidi a TripAdvisor (santo sempre!), e via.
Precedente prenotazione disdetta al telefono, altra telefonata agli amici romani che avrebbero dovuto raggiungerci l’indomani a Scanno, messaggi mendaci all’indirizzo di casa (“Tutto bene, viaggio tranquillo, siamo arrivati a destinazione”), meccanico locale prontamente allertato.
Quello che c’è stato dopo? Un bellissimo fine settimana, immersi nella intatta natura delle Mainarde molisane (dal Lago di San Vincenzo alle sorgenti del Volturno, ai 1400 metri di Valle Fiorita), tra tuffi in acqua dolce, cavalli, boschi, mandrie al pascolo, mangiate pantagrueliche, volpi e uccelli selvatici. Gente ospitale, bambini felici, genitori soddisfatti per la scoperta di un luogo incantato che forse non avrebbero mai conosciuto senza quel fastidioso guasto meccanico. Un’avventura da raccontare ai bambini quando saranno più grandi (quella volta in cui la macchina si è rotta in mezzo alle montagne e abbiamo trovato da dormire in una locanda molisana).
Non è strano, d’altra parte, che destinazione e destino abbiano la stessa radice. A volte la vita ti conduce per strade inaspettate: se ti fidi di lei, raramente si sbaglia.