Quanto mi costi, figlio mio?

soldi figlio

Qualche giorno fa un’amica ha condiviso su Facebook un post in cui si contestavano le stime della trasmissione RAI “A conti fatti” su quanto si spenderebbe mediamente nelle prime settimane di vita di un bambino. L’autrice del post riteneva quelle cifre esagerate e fuorvianti. E io sono d’accordo con lei. Perché non si tratta solo di essere green o eco o quello che volete. Ridimensionare i presunti bisogni di un bambino piccolo, resistere al fascino della firma o del prodotto “famoso”, è una questione di buon senso e di etica.

Il servizio televisivo, per dire, stimava in oltre 850 euro la spesa necessaria per un trio ovetto/carozzina/passeggino. Ora, posto che sul mercato si trovano opzioni ben più economiche (ve lo dice una che sta lavorando alla campagna promozionale di un trio nuovissimo e fully equipped), così su due piedi mi vengono in mente almeno tre possibili soluzioni low cost: riutilizzare il trio di un cuginetto o di un amico più grande, acquistare nei negozi dell’usato (fisici oppure online), rinunciare ad almeno uno dei componenti del trio in favore di una ben più economica fascia o di un marsupio ergonomico (spero sia superfluo sottolineare che resta in ogni caso indispensabile un seggiolino auto a norma e in ottimo stato).

Ancora. Ventuno euro per un giocattolo “da neonato”. Dieci euro per le salviettine, altrettanti per un detergente baby (!). Potrei citare personalmente diversi marchi di prodotti ecobio – in molti casi made in Italy – poco blasonati ma dalle composizioni eccezionali e dal costo contenuto. Le salviette, peraltro, non sono affatto necessarie ad ogni cambio di pannolino, ma possono tranquillamente essere usate solo fuori casa o in situazioni particolari. Quanto ai giocattoli, l’esperienza di ogni madre insegna che gli oggetti di uso quotidiano – contenitori, utensili da cucina, etc – sono la fonte di intrattenimento ideale per un bambino piccolo. I giocattoli serviranno, certo. Ma non subito e non tanti. E non per forza costosi, soprattutto, ma sicuri e adeguati all’età del proprietario.

Il capolavoro di disinformazione, però, riguarda il capitolo “latte artificiale e biberon”. Intanto, si dà per scontato che serva il latte in polvere, che sia addirittura necessario acquistarlo prima del parto. È evidente che questo è vero se la gestante ha deciso a priori di dare il biberon, una scelta del tutto legittima ma arbitraria e personale. Invece è forse il caso di ribadire che nella maggioranza dei casi, se una madre desidera allattare (perché no, anche per ragioni economiche, un aspetto di cui a mio parere si parla troppo poco) sarà di solito in grado di farlo se riceve aiuto e assistenza. Senza spendere un centesimo per biberon e latte artificiale, se è quelli che vuole. Al di là di questo, il mercato dei latti formulati offre ormai alternative sicure e di qualità, volendo anche bio, ai soliti marchi venduti a peso d’oro. Alternative che il servizio giornalistico non prende neanche in considerazione.

È vero che i figli costano. Sarebbe ipocrita negare che i bambini hanno bisogno di un sacco di cose (specie da parte mia, che ogni tanto recensisco prodotti e lavoro con le agenzie di marketing e pubblicità), sarebbe criminale ignorare le sacche di indigenza sempre più drammatiche e la necessità impellente di politiche a sostegno della famiglia. Ma la speculazione che si fa sui prodotti per la prima infanzia è insopportabile e pericolosa.

Rinunciate a fare figli perché non è quello che volete. Perché non vi va di cambiare il vostro stile di vita o di fare compromessi in ambito lavorativo. Perché sentite che senza bambini siete più felici di quanto lo sareste con la responsabilità di un figlio da crescere. Ma non negate a voi stessi questa possibilità solo perché non potreste permettervi i pannolini che più asciutto non si può o l’intero reparto di giochi educativi del supermercato. Riciclate, comprate usato, prendete in prestito, scegliete mamme artigiane della vostra zona, andate in biblioteca, producete in casa. Improvvisate. E non preoccupatevi. Il vostro tempo, il vostro amore, sono gratuiti. E retorica a parte è questo che conta davvero.

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18 Commenti

Madda 5 Marzo 2015 - 11:17

Quoto tutto dalla A alla Z!

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Lucia Malanotteno 5 Marzo 2015 - 11:18

D’accordo con te su tutta la linea! Una volta ho letto un articolo che stimava il costo di un figlio fino ai 18 anni, incluso tutto: motorino, auto e via dicendo. Io non credo che i nostri figli siano più felici più cose ricevano! In più in queste analisi si salta del tutto il dono, il regalo: è possibile farci regalare cose utili invece che completamente inutili! Non dico nulla sul latte artificiale che se no… l’unico costo che noi non siamo riusciti a ridurre è quello per il nido sinceramente. Non è stato possibile con il primo e lo stesso sarà per il secondo!

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Silvana - Una mamma green 5 Marzo 2015 - 14:07

Ancora qua, sei? 😛
Hai ragione, sul nido è tutto un altro discorso… Non so bene come funzionino le graduatorie per famiglie in difficoltà, ma per chi non è “né ricco né povero” si tratta di una bella spesa, specie in certe zone d’Italia.

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alessandra 5 Marzo 2015 - 13:10

anch’io avevo visto la trasmissione e ne avevo tratto le tue stesse conclusioni. prima di diventare genitori, io e mio marito pensavamo che di navicella esistesse solo quella spaziale…per farti capire il grado di conoscenza che avevamo sull’argomento neonati!
fatto sta che dopo qualche mese ci siamo resi conto di quante cose superflue e costose ci siano in giro e di quanto in realtà si possa risparmiare.
non voglio fare pubblicità ad alcuni marchi piuttosto che ad altri, però risparmiare è davvero possibile, e lo dice una che ha allattato (per necessità) artificialmente e che quindi aveva anche quella spesa lì
ci sono dei latti artificiali da 7 euro a confezione ma anche da 40…ci sono pannolini super conosciuti (che a mio figlio fanno venire regolarmente la candida) e pannolini del discount ottimi e a prezzi ragionevolissimi (una cinquantina di pannolini a meno di 8 euro)
ci sono seggioloni per la pappa di marche famose che si sporcano come non mai e non sai da che parte iniziare a pulirli, e poi c’è quello ikea da 9 euro facile e comodo da pulire e da trasportare
ci sono i vestitini, i bavaglini, le tutine e chi più ne ha più ne metta, delle marche super costose, e poi negozi (che vendono anche online) dove 5 tutine le paghi 7 euro in tutto…
c’è la cassettiera con fasciatoio da 300 euro…poi ci sono le normali cassettiere che sono utilizzabili sempre e i fasciato da 20 euro…
c’è il trio che mannaggiaameeaquandolhocomprato perché col senno di poi sinceramente prenderei carrozzina e ovatto ma il passeggino lo comprerei a parte (come ho fatto)
potrei andare avanti all’infinito, cmq risparmiare è possibile, ovvio ognuno si fa i conti in tasca propria e se un genitore vuole spendere mille e passa euro per un trio è liberissimo di farlo.
aggiungo solo che l’unica spesa (costoletta) che sinceramente rifarei all’infinito perché oltre ad essere utilissimo a permesso a me e mio marito di riavere una vita dopo la nascita di nostro figlio, è l’angelo care, un baby monitor con video dove oltre a vedere cosa fa il tuo bimbo ha anche una placca sensoriale da mettere sotto la culla, che ti avverte se non rileva più nessun rumore (tipo respiro) dopo 20 secondi! ci ha fatto dormire sicuramente più tranquilli 🙂

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Silvana - Una mamma green 5 Marzo 2015 - 14:03

Ciao Alessandra, grazie della tua esperienza 🙂 Approfitto per chiederti una cosa sull’Angel Care che avrei sempre voluto sapere: oltre ad avvisarti in caso di apnea o altri problemi, consente qualche inrtervento di rianimazione? Oppure è “solo” uno strumento di monitoraggio? Grazie!

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alessandra 5 Marzo 2015 - 19:37

no è solo uno strumento di monitoraggio che suona se non sente nessun tipo di rumore dopo 20 secondi, così da poter agire tempestivamente in caso di necessità.
Si riesce ad usare bene solo in culla perché nel lettino rischia di dare falsi allarmi in quanto la superficie è più ampia.
Noi la placca l’abbiamo usata per 4 mesi, poi da quando siamo passati al lettino usiamo solo il monitor che però è davvero utile rispetto al solo suono perché puoi vedere il bimbo.
Costa sui 200 euro, però per la nostra famiglia sono stati il miglior investimento in assoluto, lo consiglio moltissimo!

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alessandra 5 Marzo 2015 - 13:13

scusa gli errori di ortografia ma qui mi parte la correzione (e che correzione) automatica !!!

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Mamma avvocato 5 Marzo 2015 - 13:28

Se posso dire la mia esperienza, io ho speso 250 euro solo per un seggiolino auto. In compenso il secondo l’ho riciclato (però era moderno ed in ottimo stato). Carrozzina? Usata un mese e imprestata da una cugina. Passeggino completamente reclinabile usato per tre anni, regalato da parenti ma costo 120 euro, lettino ikea 120 con materasso, doppia altezza e sponde che si tolgono: lo usa ancora! (Consiglio di una coppia con due figli per mano ed uno in pancia incontrata proprio fuori dalla suddetta Ikea!!!!)
E avrei potuto farmi imprestare pure quelli.
Vestitini? Tutti regali e prestiti e comunque da oviesse, ad esempio, trovi tutto in cotone bio ad ottimo prezzo.
E poi vuoi mettere quanto risparmi con un figlio piccolo? Niente cinema, pay tv (vabbè, io non ho neppure quella normale), cene fuori, aperitivi ecc. Per un po!!!
Solo su allattamento o L.A. Non posso darti ragione: io ho speso un patrimonio per cercare di allattare, tra tiralatte (in affitto ma sempre a caro prezzo), copri capezzoli, creme, coppette assorbi latte. Reggiseni e magliette da allattamento ecc.
In confronto, i biberon ed il L.A. Sono stati una passeggiata!!!!
Però, ovvio, questa è stata probabilmente, l’eccezione, perché chi ha latte non ha bisogno di tutto ciò!
Per non parlare dei miliardi di creme, oli e balsami che ti vorrebbero vendere, come se i bimbi nascessero sporchi per definizione e dovessi prepararli per una sfilata!
Sui bimbi si specula sin dalla prima infanzia e poi in crescendo nell’adolescenza con smartphone e co., cercando di vendere ai poveri genitori La Qualunque, promettendo una felicità che non si troverà mai negli oggetti.
In ultimo, una nota: l’unico costo veramente esorbitante e non evitabile, ahimè, per chi lavora e’ il nido.
E qui, lo Stato potrebbe anche darci una mano!!!

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Silvana - Una mamma green 5 Marzo 2015 - 14:00

Concordo su tutto. E aggiungo che molte cose si possono rivendere quando non servono più, perché non si fa in tempo a usurarle. Per il latte hai ragione, la faccenda è più complessa. A me è andata bene: tiralatte in prestito da un’amica, coppette lavabili pagate sui 20 euro in tutto, una decina di euro di olio per capezzoli che la seconda volta avrei anche potuto evitare di comprare. Le t shirt per allattare dopo me le farò “richiudere”, cosí da continuare a usarle. Ma non per tutte funziona così. Il nido, ahimé, lo sto pagando anche io…

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mammayoga 5 Marzo 2015 - 14:19

io ho avuto la fortuna che quasi tutto mi è stato passato da parenti e amici… e ho vissuto questo scambio proprio come un dolce accompagnamento alla mia gravidanza e al post…mi sono sentita coccolata come dire insieme a mio figlio e vorrei continuare a trasmettergli il valore giusto da dare alle cose, l’importanza della solidarietà e il non attaccamento. grazie per questo post che riaccende un campanellino d’allarme perché mi accorgo che ogni tanto casco alle dinamiche pubblicitarie e altro…

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barbara 5 Marzo 2015 - 14:52

Concordo su ogni cosa. Ho avuto la fortuna di avere una sorella maggiore con figli quasi adolescenti che mi ha regalato tutto, ma proprio tutto, anche cose che non ho utilizzato, come lo sterilizzatore. Ho allattato fino ai 17 mesi, e l’unica volta che su consiglio della pediatra ho comprato del latte in polvere costosisimo per alleviare una fastidiosa dissenteria (non allattavo più e il latte vaccino non era propriamente indicato) non l’ho utilizzato perchè a Francesco il suddetto disturbo è passato solo annusando il contenuto del biberon con tale latte in polvere…………scaraventando poi il biberon a terra per farmi capire quanto fossero stati spesi bene quei 20 euro… Cosa voglio dire? nessuno nega che un figlio costi, anzi. Ma basterebbe usare un po’ di buon senso. Sapevo già, ad esempio, che quel latte non sarebbe stato gradito da mio figlio, eppure l’ho preso lo stesso… ripeto, sono stata fortunata poichè ho riciclato tutto, e di nuovo ho preso solo il seggiolino auto perchè quello che avevo ereditato l’ho usato per pochi mesi e poi non appena è cresciuto ne ho preso uno più adatto e più sicuro. Abbiamo cambiato l’auto, ma non è servito prendere la station wagon nuova di pacca. e soprattutto sarei la prima a regalare/ vendere ciò che ho utilizzato io, ma…vorremmo tanto che arrivasse il secondo quindi per ora non mi metto sul mercato! evviva l’usato e le spese intelligenti, sopratutto quando si hanno figli!

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mummyinprogress 5 Marzo 2015 - 15:11

D’accordissimo con te! In famiglia non si vedeva un neonato da sedici anni, ma questo non ci ha impedito di risparmiare: ho ripulito la mia culla in vimini, tagliato e rifoderato materasso in lattice, avuto in prestito da amici ma soprattutto acquistato al bisogno. Tranne che per i fondamentali, non si ha la percezione di ciò che serve fin dopo la nascita e con la crescita!

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Badaboulle 5 Marzo 2015 - 19:08

Io vivo in Francia dove la maternità e i bimbi sono sacri, le politiche per la famiglia ci sono e i prodotti per bambini costano meno che in Italia (comprando su amazon vedo che sul .fr queste cose costano meno che .it).
Ho avuto la fortuna di avere quasi tutto regalato da famiglia e amici: il trio Chicco (so che hanno pagato circa 500 in Italia), una valanga di vestiti fino ai 2 anni (ereditati da cuginetti e figli di colleghi), la cameretta Ikea (lettino + fasciatoio + armadio regalo dei nonni), il tappetino delle attività con i giocattoli che pendono, qualche carillon e lucina, la sdraietta.
Il resto l’abbiamo comprato noi: vaschetta da bagno con supporto (pagata 20 € usata invece di 75 e passa nuova), il video baby monitor (100 e qualcosa invece di 180 €, offerta su amazon), qualche giocattolo ora che ha 4 mesi e cominciano a interessargli molto, qualche body e tutina. Abbiamo investito nei pannolini lavabili (€ 300 e siamo a posto per sempre), che ci permettono di risparmiare e non inquinano.
Per il resto non serve molto altro…il tiralatte lo affitto gratuitamente in farmacia, per l’igiene bastano i quadrati di cotone e il “liniment oléo calcaire ” (Che contiene solo olio d’oliva e acqua di calce) è un sapone per lavarlo…

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Auntietta 5 Marzo 2015 - 19:48

Perfettamente d’accordo!! noi per fortuna potremmo permetterci

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Auntietta 5 Marzo 2015 - 19:51

Noi per trio abbiamo speso sui 450 e non avevo assolutamente comprato biberon e simili e, anche ora che per mastiti recidive ho dovuto nostro malgrado rinunciare ad allattare, non ho ancora comprato ad es lo scalda biberon…c sono tante di quelle cose che non servono a niente!!!

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Giovanna Mulas 5 Marzo 2015 - 22:20

Per risparmiare sul Trio ci siamo accontentati di quello esposto in negozio. Siamo stati più esigenti per il seggiolino auto:trovo assurdo che molti genitori guardino più all’estetica che alla sicurezza.

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Prossimavoltamamma 6 Marzo 2015 - 07:15

Ah se avessi letto il tuo post quando aspettavo il Tigre! È proprio vero accumuliamo cose ASsolutamente superflue! E continuiamo a farlo con giochi quando sono più grandicelli.

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