Eco- come ecologia. Eco- come economia

by Silvana Santo - Una mamma green

Uno dei pregiudizi più duri da sradicare a proposito di consumo sostenibile e stili di vita ecofriendly è il presunto sovrapprezzo da sobbarcarsi per finanziare le proprie scelte “verdi”. I cosmetici ecologici, il cibo bio e in generale tutti i prodotti a basso impatto ambientale vengono di solito ritenuti più costosi delle alternative, per così dire, mainstream. Eppure, come spesso accade per i falsi miti più duri a morire, non c’è niente di più scorretto, soprattutto per quel che riguarda i prodotti per la prima infanzia. Essere una mamma green, in poche parole, quasi sempre significa anche essere una mamma che risparmia: ecologia ed economia, d’altra parte, hanno la stessa radice (dal greco: οίκος, oikos, che significa casa).

Prima di tutto, l’occhio “eco” più allenato sa bene che molti acquisti considerati indispensabili in realtà sono del tutto evitabili, o almeno ridimensionabili fortemente. Nel caso di un bambino piccolo, ad esempio, la semplice scelta di limitare il più possibile l’uso delle salviette imbevute si traduce in un risparmio sicuro. Anche sul versante della cosmesi, essere green fa bene al bilancio familiare: la lista di prodotti superflui o quasi, infatti, in questo caso si allunga, comprendendo il talco, la colonia, i famigerati oli a base di paraffina e il baby shampoo. A BigD, per esempio, bastano un po’ di amido di riso disciolto nell’acqua del bagnetto (una confezione e mezza in oltre otto mesi di tuffi quasi quotidiani) e qualche goccia di olio detergente ecobio sulla spugna (siamo appena al secondo flaconcino). La pasta protettiva all’ossido di zinco, invece, la usiamo quasi ad ogni cambio, ma la scelta di un marco ecobio made in Italy, estraneo alle logiche del marketing e della pubblicità, ci permette di contenere i costi, spendendo meno di molti prodotti concorrenti “da supermercato”.

Un discorso a parte meritano i pannolini. La sospirata conversione al lavabile permetterà di ridurre la spesa anche su questo fronte, ma la scelta di un marchio usa e getta ecologico, finora, non si è rivelata proibitiva: i pannolini privi di cloro e di plastica che BigD usa da quando è nato costano effettivamente di più rispetto alle alternative da discount, ma comunque meno di tanti modelli dei marchi più blasonati.
Anche per quanto riguarda l’alimentazione, le esigenze del Pianeta collimano quasi sempre con quelle del portafogli. L’allattamento al seno esclusivo e prolungato, consigliabile ovviamente non solo per ragioni di sostenibilità, permette di risparmiare centinaia di euro per il mancato acquisto del latte artificiale, e di investire qualcosa in più nella preparazione domestica di pappe per lo svezzamento, usando prodotti di qualità e possibilmente bio. A proposito di biologico, se determinati generi alimentari, a cominciare dalle carni e dall’olio d’oliva, restano a onor del vero piuttosto costosi, la grande distribuzione offre ormai alternative a buon mercato (addirittura più economiche delle marche “famose”) per molti altri prodotti, dall’ortofrutta al latte, dalle uova ai legumi. E per chi volesse proporre ai propri figli omogeneizzati e pappe pronte, esistono marchi bio che costano meno dei brand più noti.

Alimentazione a parte, la propensione al riciclo costituisce forse l’aspetto più evidente della convenienza economica delle scelte green: a casa nostra, ad esempio, carrozzina, passeggino e sdraietta sono di seconda o di terza mano, così come molti giocattoli e indumenti. Riciclare, va da sé, è il mezzo migliore per evitare sprechi e risparmiare molti soldini.

PS. Le scelte ecologiche si rivelano molto convenienti anche quando si tratta di organizzare un matrimonio. Leggere per credere!

Questo post partecipa al blogstorming mensile di GenitoriCrescono.

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3 Commenti

Marzia Fiordaliso 16 Ottobre 2013 - 13:14

Noooooooooo certo non è necessario essere ricchi; in primis io non ho acquistato montagne di cose che mi avevano detto di comprare: phon neonati, omogeneizzatore, sterilizzatore, termometri a infrarossi, bilancia e molto altro; giochi pochi ma eco quindi alla fine spendo quanto altre mamme; il cibo non si spreca; i vestiti fino a tre anni me li ha regalati una lontana parente (tranne i body in biocotone) e ora mercatini e negozi dell’usato tendenzialmente. Al supermercato niente capricci, non si riempie il carrello di cose inutili, un prodotto scelto da lui per farlo contento può bastare. Per le scarpe niente economie però altrimenti poveri piedini e 2/3 volte l’anno un pediatra omeopata privato.

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Silvana 16 Ottobre 2013 - 13:51

Marzia, direi che siamo esattamente sulla stessa lunghezza d’onda. Il che non può che farmi piacere 🙂

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» Quanto mi costi, figlio mio? 5 Marzo 2015 - 10:55

[…] ideale per un bambino piccolo. I giocattoli serviranno, certo. Ma non subito e non tanti. E non per forza costosi, soprattutto, ma sicuri e adeguati all’età del […]

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