E se diventa ecoscettico? La libertà dei figli e le aspettative di una madre

by Silvana Santo - Una mamma green

Libertà è sempre stata una delle mie parole preferite. Accendeva i miei sogni di ragazza, animava gli slogan urlati dietro striscioni colorati, compariva tra le righe firmate da morti illustri di nome Yeshu’a, Ernesto, Mahatma. Riempiva le conversazioni con le amiche di allora (che sono anche le amiche di oggi, e ci sarà un motivo), provocava desideri struggenti di viaggi, amori, ribellioni. La cercavo nelle note gitane, nei libri. Nei tramonti di brace che si gettavano nel Tirreno, nelle bandiere – prima rosse, poi arcobaleno – che sbattevano nel vento. Negli anni è stata una compagna leale, per quanto un po’ troppo esigente. È scesa a patti col suo nemico giurato, il Compromesso, e mi ha condotto dove sono adesso: nella pelle di una donna diversa dalla ragazza di 15 anni fa, ma fedele all’adolescente magrissima di allora. Ancora troppo idealista per qualcuno, ormai irrimediabilmente disincantata per qualcun altro.

Ma adesso che sono madre, la libertà ha assunto un sapore nuovo. Il gusto agrodolce delle possibilità che si aprono davanti a mio figlio, del suo diritto all’autodeterminazione, delle strade che batterà nel futuro, mi auguro lunghissimo e splendente, che gli si para dinanzi. BigD viene da me, sono io che l’ho fabbricato insieme a suo padre, e per certi versi più di lui. Ma è altro da me. E il rispetto che gli devo mi impone di guardarlo diventare ciò che lui vorrà essere. Di lasciarlo libero, appunto. Libero di pensarla come vuole in tema di politica, di religione, di soldi. Di scegliersi il lavoro che vorrà, di vivere dove sentirà di aver trovato una casa. Libero di amare chi vorrà. Inevitabile sulla carta, potenzialmente molto difficile nell’applicazione.

libertà2Adesso mi dico che dovrò accettare qualsiasi sua azione, purché legale, che imparerò a comprendere le sue scelte pur senza condividerle, purché queste non siano dannose per qualcuno. Posso pensare di tollerare un BigD con una visione politica opposta alla mia, per intenderci, ma non resterei in silenzio a guardare un figlio omofobo, o razzista. Ma se lui – e lo scrivo piano – dopo anni di prodotti Ecolabel e raccolta differenziata, nonostante, o forse a causa (sic!) di ettolitri di rimedi naturali e cosmetici alternativi, decidesse che della Terra non gliene frega un beneamato piffero, che il verde gli piace solo perché è il colore del pesto alla genovese, io sarei in grado di accettarlo? Non dico diventare un piromane o un torturatore di cani e gatti – qui rientriamo, finanche in questo sventurato Paese, nella sfera dell’illegalità, per fortuna. Il che, secondo il mio stesso principio, mi autorizza a incazzarmi a morte, nella sciagurata eventualità – ma semplicemente uno che consuma senza limiti né domande. Uno sprecone di risorse naturali, un irriducibile della crapula, un inquinatore emerito. Uno, per dire, che si compra il Suv per girare in città e che mangia ogni giorno nei piatti di plastica. Finirei col diventare una madre critica e insopportabile? Ammesso che l’amore di madre resti intatto – perché lo resterebbe – riuscirei però a non sentirmi delusa come nessuna madre dovrebbe sentirsi quando le proprie aspettative, perché di questo si tratta, in buona misura, vengono in qualche modo tradite dalla realtà? Per amore di verità devo rispondermi che non lo so. Che è facile dirsi, con la testa e con le labbra, pronti a capire e ad accettare in ogni caso, ma poi la pancia, talvolta, dice altro. E di solito la pancia mette a tacere testa e labbra. Per adesso, dunque, non mi resta che seminare e attendere. Sperando per lo meno di non ritrovarmi un figlio juventino.

Questo post è dedicato alla mia amica Luisa e al viaggio in Australia che un giorno faremo insieme.

 

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14 Commenti

fafi 26 Settembre 2013 - 13:34

Punto primo: bigD ha i piedi grandi quasi quanto i tuoi..
Punto secondo: Juventino passi pure, ma renziano no (escludendo a priori quell’altro lì ; p)
Punto terzo: laddove il tuo rispetto di madre ti impedirà di intervenire. ..a che servono le zie ???? 😀

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Silvana - Una mamma green 26 Settembre 2013 - 14:21

Grazie Fafi. Io prometto di intervenire qualora tu generassi un piccolo fafino torero e berlusconiano 😛

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Luisa 26 Settembre 2013 - 13:43

Magari invece ci porterà lui in Australia e ci infonderà un po’ di giovane entusiasmo, che noi negli anni avremo lasciato un po’ andar via. Grazie per la dedica!

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Silvana 26 Settembre 2013 - 14:38

Eh, sì. Magari :). Prego!

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Babi 26 Settembre 2013 - 15:02

Beh che sia o meno juventino non sarebbe proprio un male 🙂 te lo dice una Juventina con un figlio potenzialmente romanista 😉 comunque qualunque idea abbia (fatte le eccezioni che menzioni giustamente) inevitabilmente andrete allo scontro! È legge di natura! Lo vedo con mia madre e mio fratello. Sono uguali, si uccidono a parole, si scontrano su tutto, ma non possono esistere l’una senza l’altro e viceversa. E lui, dall’australia sta tornando, dopo un anno! 😉

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Silvana 27 Settembre 2013 - 06:38

Hai ragione, a volte lo scontro può essere molto costruttivo. Bentornato a tuo fratello!

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Letizia+Michela 26 Settembre 2013 - 15:25

Ae’,un post più difficile dell’altro!Tendenzialmente ti direi che vorrei lasciare Michela libera di esprimersi.Forse anche per reazione alla mia famiglia che,di certo,non è una famiglia repressiva ma è abbastanza vecchio stampo del tipo la mamma che cerca di essere moderna ma che in fondo non lo è.Mi piacerebbe essere sicura di accettare qualsiasi scelta di Michela purché fatta in età matura,ben ponderata e,sopratutto,convinta e non dettata dalle mode o perché piace al ragazzino di turno (ma mi sarebbe anche piaciuto addormentarla con la musica dei Pink Floyd e invece lei si emoziona solo col gatto puzzolone!).Ma poi,cosa farò se entrerà dalla porta tutta vestita e truccata di nero,con la cresta e un piercing in mezzo agli occhi?????boh!!!!!

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Silvana - Una mamma green 26 Settembre 2013 - 19:45

Un mamma! Le acconciature… Non ci avevo ancora pensato. Speriamo passi la moda maschile attuale, perdinci!

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Rohan 26 Settembre 2013 - 19:23

Credo che i figli appartengano al mondo e che noi mamme dobbiamo guidarli con mani invisibili e con finta, amorevole “negligenza”

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Silvana 27 Settembre 2013 - 06:37

Assolutamente d’accordo. Ma a volte sarà dura, immagino.

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MammArch - ParliamodiViola Blog 28 Settembre 2013 - 06:48

“Accettare che i figli crescano”, tematica anche per me assai attuale! La mia 2G ha quasi 4 anni ed all’asilo sta iniziando a sperimentare realtà a volte molto diverse dalla nostra… bimbi che vedono la televisione a colazione (noi non abbiamo la tv ma vediamo solo programmi al computer), vestiti per lo più rosa o dei cartoni animati preferiti, merendine confezionate e così via. 2G al momento si pone molte domande e non cerca solo di emulare i suoi compagni, ma a volte io e G rabbrividiamo davanti a certi quesiti! Come madre cerco di lasciarla sperimentare su certi aspetti e di continuare il mio compito di “guida” su argomenti che ritengo fondamentali, ma non è affatto facile!

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Silvana 28 Settembre 2013 - 10:15

Questo dei condizionamenti esterni e del consumismo è un problema che mi pongo fin d’ora (vedi post sulla Solitudine di una mamma green). Suppongo che, come dici tu, la verità stia nel mezzo, come spesso accade. E che talvolta ci si trovi costretti a navigare a vista.

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mammarch 28 Settembre 2013 - 22:18

Grazie della risposta, ho letto e commentato il post sulla solitudine: bello e purtroppo a volte anche io faccio tanta fatica, eppure “barcollo ma non mollo” per ora…chissà l’adolescenza con due figle femmine!!!

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cescar76 29 Settembre 2013 - 11:34

i figli si crescono con l’esempio, io credo. Come però loro vivranno questo esempio a noi non è dato di saperlo in anticipo né di intervenirci sopra. Io quello che vorrei da mio figlio è la coerenza. Vuoi andare in giro a fare l’alternativo e “centro sociale okkupato”? va bene, ma non mantenendo lo stile di vita magari borghese che i soldi di mamma e papà ti concedono e soprattutto non pensando che “quel che è tuo è tuo e mio e quel che è mio è mio solo” (questo per fare solo il primo esempio scemo che mi è venuto, ovviamente). Ci vuole coerenza, sempre. Poi ogni scelta è valida. A me basta che non si faccia convincere a ragionare con la testa d’altri ma veda le cose con lucidità e capendole (perché se mi diventa di quelli che “a morte gli sbirri”, o lo ammazzo o mi impicco, visto che il padre è, per l’appunto uno sbirro).
Libertà sì, ma con coerenza e con la propria testa, sempre.

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