Agosto incombe, e con lui le ferie di tanti di noi, che sono, quest’anno più che mai, in cerca di un po’ di relax e di una pausa di serenità dopo un anno così faticoso. Andare alle terme di Chianciano con i bambini è davvero un’ottima idea per trascorrere una giornata (o più!) all’insegna del benessere, del divertimento e del riposo, ma anche per stare a contatto con la natura e godersi i piaceri della cucina toscana. Provare per credere!
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Era una delle mie preoccupazioni da viaggiatrice incallita, quando stavo per diventare mamma: sarei ancora andata alle terme? Avrei continuato a godermi le tanto amate saune, le piscine calde e i bagni turchi? Allora non potevo certo immaginare che la mia frequentazione di terme e affini avrebbe subito una vera e propria impennata, e che addirittura, in occasione di un bel viaggio a Norimberga e dintorni, avrei presto trascorso una giornata fantastica alle terme di Erding con i bambini, ovvero in quella che è considerata la Spa più grande d’Europa.
Dove si trovano le Terme di Erding
Erding è una piccola località della Baviera meridionale, che si trova a pochi chilometri dall’aeroporto di Monaco (circa quindici minuti di auto, ma sono disponibili anche collegamenti in bus e ovviamente in taxi). Le terme di Erding con i bambini, pertanto, sono la soluzione perfetta per chi volesse concedersi un po’ di relax al termine di un lungo weekend nel capoluogo bavarese, oppure come “tappa di recupero” durante un viaggio on the road alla scoperta della Germania del sud. Ma sono talmente grandi che si prestano anche per uno stop-over di un paio di giorni prima o dopo un viaggio intercontinentale con scalo nel grande hub bavarese.
Le terme più grandi d’Europa: dove alloggiare
Non è un’esagerazione: quello di Erding è davvero uno stabilimento termale gigantesco, tanto che non basta una sola giornata per visitare (e vivere) l’intero complesso. Oltre a piscine coperte e scoperte di ogni genere, saune, idromassaggi, aree wellness, acquascivoli e chi più ne ha più ne metta, le terme di Erding ospitano un hotel e ristoranti per tutti i gusti, alcuni dei quali meritano davvero l’assaggio! L’albergo interno (Hotel Victory), arredato in stile marinaresco e affacciato sulla grande piscina a onde delle terme, è lussuoso e piuttosto caro, ma, grazie anche alla vicinanza con l’aeroporto di Monaco di Baviera, chi vuole visitare le terme di Erding con i bambini, o senza, può trovare nei dintorni sistemazioni per tutte le tasche. Noi abbiamo dormito in un piccolo albergo a conduzione familiare, distante una decina di minuti di auto dalle terme. Si chiama Hotel Vitis, e mi sento di consigliarvelo per la comodità della camera, la colazione soddisfacente e la gentilezza del personale, specie con i più piccoli.
Terme di Erding con i bambini
Non solo i piccoli sono ammessi nella struttura, ma le terme di Erding con i bambini rappresentano per loro un’esperienza davvero divertente. Dimenticate, infatti, gli stabilimenti termali datati e un po’ tristi che a volte popolano il nostro immaginario: Erding ospita un gigantesco parco acquatico indoor e outdoor con piscine grandi e piccole, scivoli di ogni tipo, giochi d’acqua e saune per famiglie. Ce n’è abbastanza per trascorrere diversi giorni di svago con bambini di qualsiasi età, ammesso naturalmente che voi vi troviate a vostro agio in questo tipo di contesto. La situazione, infatti, può diventare movimentata e caotica, con folle di bambini pieni di adrenalina, code per gettarsi dagli acquascivoli, capannelli di genitori in attesa “a valle”. Non è di certo l’aspetto che ho preferito (che, anzi, con l’esperienza termale vera e propria ha ben poco a che fare) ma rappresenta un compromesso secondo me interessante per chi viaggia con bambini al seguito, in grado di accontentare i piccoli e permettere ai genitori di staccare la spina, godendosi a turno una pausa nella zona “children free”.
L’area over 16: il paradiso delle saune
Se il parco acquatico “Galaxy” è infatti il paradiso di bambini e ragazzini, con tutto quello che ne consegue anche in termini di caos, gli amanti delle saune e della classica esperienza termale troveranno decisamente pane per i propri denti nella zona riservata agli adulti. Un vero e proprio “universo delle saune”, dove è possibile fare trattamenti di vario tipo (nella struttura vengono distribuite gratuitamente maschere per viso e corpo), nuotare all’aperto o all’interno, rilassarsi, mangiare e, ovviamente, godersi la sauna in decine di impianti con caratteristiche, temperature e ambientazioni diverse: si va dalla sauna finlandese tradizionale a quella panoramica all’esterno, dal bagno di vapore alla biosauna con essenze aromatiche. È anche possibile, e ve lo consiglio vivamente, partecipare a esperienze particolari come l’aufguss o gettata di vapore, un rituale svolto da un “maestro di sauna” che prevede l’uso di oli essenziali, musica e asciugamani o ventagli utilizzati per movimentare il vapore caldo e aromatizzato all’interno della sauna. A Erding io ho partecipato a un rituale di ispirazione russa con musica e rami di betulla, e mi sono molto divertita (non era la mia prima volta, sappiate comunque che si tratta di una esperienza molto intensa, in cui il calore può raggiungere picchi importanti). Piccolo particolare non insignificante: la zona per adulti delle Terme di Erding è rigorosamente nudista, come accade nella maggior parte degli impianti termali dell’Europa centrale e settentrionale (potete comunque avvolgervi in un telo, se preferite).
Terme di Erding con i bambini: informazioni pratiche
Le terme di Erding sono aperte tutti i giorni fino alle 21 o alle 23 (in qualche caso anche fino all’una di notte) e sono perfette in tutte le stagioni, a prescindere dalle condizioni meteo. Per quanto riguarda i biglietti, sono previste diverse fasce di prezzo a seconda del tempo che si intende trascorrere all’interno della struttura e della composizione del nucleo familiare. Per una famiglia di quattro persone, comunque, mettete in conto circa un centinaio di euro per una intera giornata. Sul sito ufficiale vengono pubblicate spesso offerte speciali e pacchetti scontati, talvolta in combinazione col pernottamento. Se siete amanti delle saune, delle piscine e degli scivoli, in ogni caso, sappiate che il prezzo è proporzionato alla varietà e al livello delle esperienze e dei servizi offerti.
Personalmente, spero di tornarci, prima o poi, e di passare un intero weekend tra una sauna e l’altra, dimenticandomi dello stress, dei problemi e della stanchezza di ogni giorno.
Ho scoperto le terme quando non avevo bambini, ma comunque relativamente tardi. Non prima di essermi convinta che tutto sommato non erano una roba “da vecchi”. Le ho scoperte, e da allora le ho amate come una delle poche cose nella vita, cercandole in tanti posti del mondo, bramandole nel freddo umido degli inverni. Non tanto le SPA che vanno di moda adesso, con le luci a led e i diffusori di essenze. Mi piacciono anche quelle, per carità, ma io impazzisco per le terme vere e proprie. Con le incrostazioni di sali, l’odore sulfureo, l’acqua lattiginosa per i minerali in sospensione. L’idea che l’acqua sia calda perché viene dalle viscere della Terra mi sembra una specie di magia. Un fatto mistico, un sortilegio. Ogni volta mi sembra di calarmi in una pozione magica, in un brodo primordiale che rinfranca lo spirito e rigenera il corpo.
Quando ho deciso di avere dei figli ho temuto che il mio rapporto con le terme si sarebbe complicato, che addirittura avrebbe rischiato di estinguersi. Ma poi ho scoperto che terme e bambini possono essere un binomio che funziona, e anche molto bene. In base alla composizione delle acque termali, i bimbi possono bagnarsi, con degli accorgimenti, fin dalla più tenera età, e i benefici delle terme sulle vie respiratorie e sulla pelle valgono per i bambini tanto quanto per gli adulti. La cosa fondamentale è informarsi presso i gestori dei centri termali e, per bambini molto piccoli, consultare il pediatra sull’eventualità di portarli alle terme.
Al di là dei benefici dei bagni termali per la salute dei bambini, la possibilità di passare qualche ora di relax in famiglia anche in stagioni nelle quali la balneazione al mare o ai laghi sarebbe impossibile è semplicemente una benedizione. La mia famiglia ha all’attivo ormai diverse esperienze, sia in Italia che all’estero. E anche Davide e Flavia sono avvezzi alle “piscine coperte con l’acqua calda”. Rispetto a quando, neomamma, mi preoccupavo di come conciliare terme e bambini, mi pare che le opportunità si siano moltiplicate, e che siano sempre più numerosi i centri termali family friendly che offrono servizi dedicati a genitori con figli piccoli. Alle Terme di Riccione, per esempio, è attivo un nuovo reparto pediatrico, con la possibilità di usufruire di pacchetti benessere per grandi e piccoli, alloggiando con i bimbi in un hotel a Riccione o in altre strutture della Riviera.
In Europa centrale e settentrionale, dove è del tutto normale andare alle terme con i bambini, si trovano anche centri in cui è possibile entrare in sauna con i figli, con accorgimenti particolari e in orari dedicati. Rigorosamente nudi, come da tradizione nelle terme nordiche. Noi finora non ci siamo ancora cimentati in questa esperienza di gruppo, preferendo fare a turno col padre dei miei figli e goderci il nostro momento benessere in perfetta solitudine.
Per quanto riguarda invece le cure inalatorie e gli altri trattamenti specifici di termalismo pediatrico, occorre naturalmente fare riferimento al pediatra per le direttive del caso e le eventuali prescrizioni. Le terme, per i bambini, possono comunque essere un’alternativa o un supporto del tutto naturale alle terapie farmacologiche tradizionali.
In generale ci vuole buon senso, come sempre. Non solo per i bambini che portiamo alle terme, ma anche per chi, in quell’acqua calda così benefica, ha il diritto sacrosanto di rilassarsi, senza schizzi o schiamazzi. Oltre a scegliere centri termali adatti alle famiglie, come le Terme di Riccione (in cui anche il reparto terapeutico è attrezzato per fornire ai piccoli pazienti un ambiente confortevole, familiare e divertente) è fondamentale informarsi sulle eventuali zone child-free e restrizioni orarie. Oltre a ricordare che le piscine termali, di norma, non sono un luogo dove si va per tuffarsi e correre. Le terme, anche con i bambini, sono il tempio del relax. Sono un posto quasi sacro. Una specie di magia.
Post in collaborazione con il portale Hotel Riccione Travel.
La Slovenia rappresenta l’ideale del mio attuale concetto di vacanza: molta natura, distanze contenute, prezzi modici, cittadine piccole e la possibilità di fare il bagno al lago o alle terme (senza contare il valore aggiunto delle saune, che su di me esercita sempre un fascino irresistibile!). È per questo che l’abbiamo scelta senza esitazioni per le nostre ferie estive, e che non ha deluso le aspettative. Il nostro viaggio in Slovenia con i bambini è stato vissuto all’insegna del relax e dei ritmi lenti, alternando le giornate di visita a quelle di relax. Abbiamo alloggiato sempre a Lubiana, scelta che da una parte si è rivelata perfetta in termini di “stabilità” (oltre alla Slovenia, avevamo in programma alcune tappe italiane, con diversi cambi di alloggio), da una parte di ha costretti a spostamenti in auto quasi quotidiani, pur se contenuti (in media, tra i 45 minuti e l’ora di viaggio). Ecco, in ogni caso, quello che è stato il nostro itinerario di una settimana in Slovenia con bambini di 4,5 e quasi 3 anni, modificabile soprattutto nell’ampia parte dedicata alle terme, che per noi sono sempre imperdibili.
Slovenia con i bambini, primo giorno: in piscina!
In arrivo dall’Italia, con molti chilometri alle spalle, abbiamo dedicato il primo pomeriggio sloveno al relax, puntando su una piscina a pochi chilometri dal centro di Lubiana. La struttura si chiama Laguna, e oltre a una grandissima piscina fredda con tanti idromassaggi, ne offre una riscaldata e piccolina per i bambini, con uno scivolo e diversi giochi d’acqua. Ci sono inoltre molti giochi “all’asciutto”: playground, recinto con la sabbia, carrucola, scacchiera gigante, tappeto elastico etc. Perfetto per una mezza giornata di giochi e riposo, prima di avventurarsi alla scoperta della Slovenia con i bambini.
Secondo giorno: Lubiana
La capitale slovena è piccola, tranquilla e con un centro storico interamente pedonale. Perfetta, quindi, per visitarla con i bambini. Personalmente, l’ho trovata deliziosa. Vivace senza essere caotica, interessante e accogliente. Molto mitteleuropea, quasi una piccola Praga. Noi abbiamo parcheggiato l’auto a ridosso del centro (in piazza della Rivoluzione Francese) e poi girato a piedi, con calma e a caccia di draghi, attraverso le piazze della Città Vecchia, fino ad arrivare al grande mercato scoperto. Da qui è possibile – e ve lo consiglio – salire al Castello con una breve corsa in funicolare. Il Castello di Lubiana offre diverse opportunità: torri di guardia, segrete, panorami, mostre e il piccolo Museo delle Marionette, con diverse postazioni interattive che ai miei figli sono molto piaciute. Volendo, è possibile mangiare nel ristorante della piazza d’armi. Alla fine della visita, noi abbiamo scelto di scendere (sempre in funicolare), dare un’occhiata alle bancarelle e poi fermarci a mangiare sul lungofiume, approfittandone per passeggiare tra i celebri ponti di Lubiana (quello dei Draghi e il Triplice Ponte, su tutti). Dopo una pausa in appartamento, abbiamo infine raggiunto il Parco Tivoli, per un pomeriggio di divertimento tra i prati, le splendide aree gioco e le mostre fotografiche a cielo aperto. Altre tappe molto interessanti (Cattedrale e Museo delle Illusioni) le abbiamo lasciate per uno dei giorni successivi.
Terzo giorno: Terme di Catez
Seconda giornata interamente dedicata al relax e al divertimento: trasferta alle celebri Terme di Catez. Il viaggio da Lubiana dura poco più di un’ora e le terme, in realtà, sono un vero e proprio parco acquatico con acqua termale, molto tarato però sulle famiglie con bambini piccoli. Se odiate il genere, statene alla larga, ma sappiate che i bambini si divertono tantissimo. In settimana il biglietto costa meno che nel weekend (e mi è parso in ogni caso ragionevole, rispetto ai prezzi italiani), i bambini sotto i 5 anni non pagano. Si può portare cibo da fuori e non è obbligatorio prendere lettini e ombrellone, che, volendo, si pagano a parte. Parcheggio gratuito. Personalmente, preferisco di gran lunga le terme “classiche”, ma è stata comunque una giornata molto bella per tutta la famiglia. E gli idromassaggi sono davvero notevoli, ve lo garantisco io!
Quarto giorno: Grotte di Postumia e Castello di Predjama
Imperdibili, in un viaggio in Slovenia con i bambini, e senz’altro alla portata anche di chi viaggia con figli piccoli. Il mio consiglio è di prendere il biglietto online in anticipo per evitare code (sappiate che dovete presentarvi all’ingresso circa mezz’ora prima dell’orario segnato sul vostro biglietto). Acquistando il ticket combinato si risparmia un po’, ma il costo, in generale, è abbastanza alto. La visita alle grotte comincia con un divertente giro in trenino, poi si prosegue a piedi, in gruppo con la guida che parla italiano, per quasi un’ora. Il percorso è semplice (non col passeggino!) anche se non è brevissimo e le spiegazioni abbastanza veloci. Potrete intrattenere i bambini mostrando loro le forme straordinarie delle stalattiti, o inventando storie fantastiche sulle caverne e sui loro abitanti. All’esterno delle Grotte di Postumia (Postojna in sloveno) ci sono diversi ristoranti e un bel parco con prati, panchine e un corso d’acqua popolato di pesci, anatre e libellule. Perfetto per l’eventuale pisolino pomeridiano. A 9 chilometri dalle grotte sorge il Castello di Predjama, celebre per essere letteralmente incastonato all’interno di una montagna. Lo si può raggiungere con la propria auto (ci vogliono circa 20 minuti, e all’arrivo non si paga il parcheggio), oppure col bus gratuito a disposizione. La visita richiede un certo sforzo per i numerosi gradini che collegano i vari livelli del castello, ma è molto interessante per tutti, anche grazie all’audioguida inclusa nel prezzo del biglietto.
Quinto giorno: Lago di Bled
Si trova a circa 45 minuti di auto da Lubiana, il mio consiglio è di arrivare presto (perlomeno in piena estate o nel weekend) perché i parcheggi disponibili, oltre che cari, sono pochi. Lungo il perimetro del lago esistono un paio di spiagge di ciottoli per giocare e fare il bagno nell’acqua trasparente e fresca. Ma a mio parere l’attrattiva principale del lago di Bled sono gli scorci che si ammirano circumnavigandolo (a piedi, in bici o in auto) e il panorama che si ammira salendo verso il castello, che noi abbiamo deciso di non visitare. Avremmo dovuto associare alla visita di Bled anche il vicino -e meno turistico – lago di Bohinj, ma la stanchezza ci ha fatto optare per un rientro anticipato. Voi, ad ogni modo, cercate di non perdervelo!
Sesto giorno: Gole di Vintgar
Seguendo consigli trovati online, e che si sono rivelati efficaci, abbiamo deciso di programmare la visita alle celebri Gole di Vintgar per il primo pomeriggio, in modo da trovarci lì in un momento della giornata con un ridotto afflusso di persone (non so se sia stato un caso, ma ci è andata bene!). Per cui abbiamo dedicato la mattinata al piccolo e divertente Museo delle Illusioni di Lubiana, nonché alla sua Cattedrale, per poi, dopo pranzo, trasferirci a Vintgar per l’escursione alle Gole. Il tragitto, molto bello, si snoda tra sentieri facili e passerelle in legno, con attraversamenti di rapide, piccole cascate e specchi d’acqua dai colori fantastici. L’intera passeggiata, lunga quasi 3,5 chilometri, richiede circa un paio d’ore, soste escluse. Noi l’abbiamo affrontata portando Flavia nel marsupio ergonomico, mentre Davide è riuscito a completare il percorso da solo, fatta eccezione per l’ultimissimo tratto nel finale. Si pagano 5 euro ad adulto e pochi centesimi per i bimbi under 6. Il parcheggio è gratuito. A metà percorso, quindi alla fine del tratto di “andata” c’è un bar con bagni pubblici. Il mio consiglio è di fare almeno l’andata con condizioni di luce intensa, in modo da apprezzare al meglio i colori dell’acqua e delle rocce!
Settimo giorno: Terme Atlantis Vodno Mesto
Si tratta di un centro di piscine, terme e saune appena fuori Lubiana. Personalmente l’ho preferito di gran lunga alle terme di Catez, perché è il compromesso perfetto tra “parco acquatico” e stabilimento termale. Ci sono piscine con giochi, scivoli e spruzzi, ma le dimensioni sono contenute, c’è molto meno caos e si riesce più facilmente a sorvegliare i bambini. Anche alternandosi per godersi idromassaggi e saune a turno, come abbiamo fatto noi. Le piscine sono interne ed esterne, acqua da tiepida a calda, tutto pulitissimo come ogni posto che ho visto in Slovenia. Fasciatoi, seggioloni, ristorante interno e bar. Il lunedì si paga di meno, e i bambini sotto i 4 anni entrano gratis sempre (i più grandi pagano ridotto). Noi abbiamo fatto il biglietto completo per fare sia piscine che saune. Se come me e mio marito amate le saune, non esitate: nell’area apposta (rigorosamente nudista!) si può godere di numerose saune secche a diversa temperatura (alcune delle quali aromaterapiche o balsamiche) e diverse saune umide. Alcune sono all’esterno, molto belle e grandi. Idromassaggi molto belli e bambini entusiasti!
Dappertutto abbiamo trovato una grande attenzione alla tutela dell’ambiente: raccolta differenziata spinta (anche alle terme e nei siti turistici), piste ciclabili, aree pedonali e tanto, tantissimo verde.
Quale che sia l’itinerario che sceglierete per il vostro viaggio in Slovenia con i bambini, sono sicura che vi innamorerete della natura incontaminata, della dolcezza del clima e della gentilezza degli abitanti.
Cosa fa per Pasqua una mamma che ha passato gli ultimi 5 mesi della sua vita chiusa in casa alle prese con i malanni di stagione dei suoi due figli piccoli, dormendo poco e sgobbando tanto? Semplice: se ne va alle terme. O almeno è quello che ho fatto io insieme alla mia famiglia, per dichiarare conclusi i lunghi mesi di clausura invernale e dare il via, meteo e catarri permettendo, alla bella stagione.
Destinazione scelta: la Val d’Orcia, con base a Chianciano Terme, in provincia di Siena. Circa tre ore e mezza in auto da casa nostra, che poi sono diventate cinque e più a causa delle inevitabili soste per pranzo e pannolini (e soprattutto per l’odio viscerale di Flavia nei confronti della macchina, che le risulta tollerabile solo se la addormentiamo prima di salire a bordo).
La struttura: un albergo a tre stelle con piscina coperta e riscaldata, aperta ai bambini dalle 9 alle 10 e ancora dalle 15 alle 16. Lo avevo scoperto tempo fa sul blog di Serena Mamma dal primo sguardo, e per caso avevano alloggiato proprio lì mio cugino e la sua famiglia lo scorso Natale. Noi abbiamo optato per la pensione completa (con possibilità di pranzo al sacco), vista la nostra assoluta necessità di relax. Devo dire che ci siamo trovati bene: personale disponibile, camera un po’ piccola ma comoda e silenziosa, pasti accettabili e ricchi, bella piscina con ottimo idromassaggio (ma fa un po’ freddo nel tunnel che la collega alle camere). Spicca in negativo l’assenza di un posto dove far giocare i bambini al coperto (c’era, volendo, una baby sitter disponibile in alcune fasce orarie), così come non ho apprezzato il fatto che sauna e bagno turco (una vera passione per me e la mia metà) non fossero liberamente a disposizione degli ospiti, come accade di solito, ma dovessero essere prenotati (e pagati!) come un qualsiasi trattamento estetico. Al ristorante c’erano alcuni seggioloni, ed era possibile richiedere pasti speciali per i più piccoli, ma non si tratta in ogni caso di un family hotel.
Cosa abbiamo fatto: il meteo non esattamente primaverile ci ha un po’ condizionato, ma per fortuna il territorio della Val d’Orcia offre molte possibilità. Davvero interessante, e ottimamente allestito, il Museo Civico Archeologico di Chianciano (con reperti etruschi davvero pregevoli, 5 euro il biglietto, aperto anche la domenica), incantevoli i borghi di Montepulciano e Pienza (dove suggerisco a chi viaggia con i bambini una sosta nel piccolo giardino di palazzo Piccolomini, l’ingresso costa 5 euro), una vera sorpresa il Palazzo Della Corgna di Castiglione del Lago, dove ci siamo rifugiati per sfuggire al vento gelido che sferzava il Trasimeno. Davide è letteralmente impazzito di gioia in piscina (dove Flavia non si è bagnata, visto che era reduce dall’ennesima tosse e soprattutto sempre addormentata nell’orario aperto ai bimbi), ma si è molto divertito anche correndo su e giù per i paeselli che abbiamo visitato. E mangiando piattoni di pici al ragù, ovviamente.
Perché lo consiglio a chi viaggia con bambini: i borghi della Val d’Orcia sono numerosi, piccoli, vicini tra loro e pedonali (oltre che deliziosi), disseminati di aree gioco sicure e ben tenute. Le strade solcano colline dolcissime che invitano, meteo permettendo, a godere delle meraviglie della campagna senese. Il vicino Lago Trasimeno offre altre occasioni di svago all’aria aperta e le terme rappresentano, per gli amanti del genere, una fantastica opportunità di relax e divertimento. La cucina è ottima. Il territorio è servito bene dall’autostrada del Sole, e dista meno di due ore da Roma.
L’ambiente: buona l’attenzione del territorio alle problematiche ambientali, con la possibilità di fare la differenziata in albergo, prodotti locali (in qualche caso biologici) e raccomandazioni per evitare sprechi di acqua ed energia. Onnipresenti le zone pedonali e i parchi, qualche difficoltà nel trovare parcheggio (ma era pur sempre il ponte di Pasqua!).
Destinazione consigliata. Si accettano dritte per quando ci torneremo.