Le malattie sono naturali. Anzi. Necessarie, oserei dire. E il sistema immunitario è una delle trovate più geniali che l’evoluzione si sia mai inventata.
Ma che razza di sforzo di razionalità ci vuole per mandare volontariamente tuo figlio (pagando soldi buoni, per di più) in un covo di virus, batteri e chissà quali altri misteriosi agenti patogeni, che tendono tra l’altro a manifestarsi inesorabilmente nel fine settimana?
Dicendoti per giunta che “stai facendo il suo bene”?
(E sorvolo volutamente, in questa sede, sullo strazio di lasciare il tuo bambino urlante tra le braccia di una sconosciuta, e ritrovarlo altrettanto disperato dopo un’ora).
Sai che è inevitabile, sai che non puoi – e se anche potessi, non sarebbe per niente sano – tenere tuo figlio in una camera sterile, sai che in fondo non è niente di grave e che passerà.
Ma intanto, quanto polso ci vuole per esporlo (e con lui tutta la famiglia) consapevolmente al contagio? E poi dicono che le mamme hanno il cuore tenero…
ps. qui siamo ancora relativamente immuni dopo tre giorni di esposizione ai piccoli untori. Ma il weekend incombe, sono pessimista.