Cronaca di un pomeriggio qualsiasi in compagnia di Artù, Davide e Aiace-puledro-vivace
«Bravo, amore, hai mangiato tutto anche oggi. Adesso giochiamo un pochino e poi a nanna, ché sei stanco. E poi così la mamma si rimette a lavorare… Oh, ciao Artù, ben svegliato, ecco i tuoi croccantini».
Miao.
Dadddddbibbbibibbibi.
«Sì, Davide. Quelli sono i croccantini di Artù. Al pollo.
….
No, amore, lascialo mangiare in pace. Lo sai, quelle sono le ciotole di Artù. Non avvicinarti mentre lui sta mangiando».
Dedddedddedddedede. Ah! Aaaaah! Aaah!
«Davide, ti ho detto di NO! Quelli sono i croccantini di Art….»
Sdeng! Crack! Scrunch! Maoooooooo!!
«Porc… Andiamo a giocare in camera tua, ok? Le mie scarpe lasciale stare però, per favore, non le lavo dal 2009. C’è ancora dentro la polvere del Circo Massimo della festa per i Mondiali di Germania…»
Aaaaaaggggghhhhh! Dadddadddadà! Dadddadadà!
«Ecco, bravo, andiamo di là. Ma dai, cosa ti importa adesso del computer di mamma! La tua stanza è piena di giochi, non è più divertente?»
Aaaaaahhhhhh!!! Sbam! Sfrusc! Stomp!