Lamentarmi della mia forma fisica, e in particolare del mio peso.
Sfogarmi ad alta voce dopo una incursione sulla bilancia, rammaricarmi per la difficoltà di dimagrire o, viceversa, compiacermi per la perdita di qualche chilo e di qualche centimetro. Eppure sono stata un’adolescente anoressica: dovrei sapere quanto può essere deleterio e pericoloso associare la magrezza alla bellezza, al benessere e alla felicità. Da qualche tempo ne sono però finalmente consapevole: voglio che entrambi i miei figli crescano con una madre che punta alla tutela della propria salute e all’accettazione piena di se stessa, a mangiare cose che le fanno bene e le danno gioia. Perché possano imparare che tutti siamo diversi e unici, e che ciò che conta è avere rispetto per il proprio organismo e mantenersi in buona salute. Non certo essere “magri” o aderire a determinati canoni estetici arbitrari, transitori e talvolta apertamente insalubri.