Qualche volta il rimedio può essere davvero peggiore del male. Pensate al fondotinta color emiliofede applicato in triplice strato per camuffare i brufoli o al deodorante spruzzato generosamente da certi tristi figuri a metà giornata per coprire i propri olezzi mefitici… Terribile? In realtà c’è perfino di peggio: spalmarsi una crema solare per proteggersi dal sole e rischiare, invece, di fare del male alla propria pelle. Vale la pena, forse, scoprire qualcosa di più sulle creme solari per bambini ecologiche.
Perché le creme solari fanno male ai bambini
La maggioranza dei solari in commercio contiene dei filtri di tipo chimico, sostanze in grado di “neutralizzare” i raggi ultravioletti appunto attraverso una reazione chimica (non c’è niente di scientifico in quello che sto scrivendo, è solo per rendere l’idea…). Coi filtri chimici, però, non si scherza: alcuni, tanto per dirne una, sono sospettati di interferire con il sistema endocrino, e in particolare di fare impazzire gli estrogeni, una caratteristica che tra l’altro li rende particolarmente rischiosi per i bambini. È il caso ad esempio dell’Oxybenzone, che secondo l’organizzazione americana EWG (Environment Working Group) può anche determinare reazioni allergiche, e che in Giappone è soggetto a forti limitazioni d’uso. Sotto accusa c’è anche il 4-Methylbenzyliden Camphor, osservato speciale del Comitato Scientifico Europeo dei prodotti al consumo (SCCP) per i presunti rischi di tossicità a concentrazioni superiori al 4%. L’elenco potrebbe continuare, e anche se il dibattito sulla reale pericolosità di queste sostanze è in molti casi ancora aperto, una certa prudenza, forse, non guasta. Senza contare che le creme solari di tipo chimico spesso contengono anche parabeni, siliconi (come il Dimethicone) e altre sostanze di derivazione petrolifera, inquinanti e potenzialmente dannose.
Le creme solari per bambini ecologiche
Ma esiste qualche alternativa più sicura e naturale, che ci permetta di prendere il sole senza preoccupazioni se non quella di scacciare le zanzare? Le creme solari per bambini ecologiche impiegano di solito filtri fisici o minerali, come l’ossido di zinco o di titanio. Si tratta di sostanze in grado di schermare fisicamente, appunto, i raggi UV, riflettendoli in tutto o in parte e impedendo loro di penetrare attraverso la pelle. L’efficacia di norma è alta, anche se i solari contenenti questo tipo di filtri presentano qualche difficoltà nell’applicazione, dal momento che i componenti minerali li rendono un po’ pastosi e non troppo fluidi e spalmabili. Stando a quello che si legge in giro, inoltre, questi prodotti tendono a risultare piuttosto visibili quando vengono applicati (si rischia di somigliare a quei simpatici turisti albionici tutti untuosi e bianchicci) e devono in ogni caso essere riutilizzati frequentemente, perché non sono impermeabili. A mio parere, comunque, si tratta di inconvenienti minimi rispetto ai rischi delle creme tradizionali.
Le creme solari per bambini fitoterapiche
Un’altra strada è quella dei preparati fitoterapici, che contengono estratti di piante ad azione “filtrante”. Si va dal germe di grano all’olio di sesamo, dal cocco all’elicriso, passando per la camomilla, la calendula e l’onnipresente aloe. Il problema, con questo tipo di prodotti, è che di solito non possono indicare in etichetta un fattore di protezione “certo” come le creme tradizionali, oltre al fatto che, come tutti i cosmetici di origine vegetale, possono dare luogo a reazioni allergiche nei soggetti predisposti. Molti solari ecobio, in realtà, contengono una combinazione di questi due tipi di ingredienti (filtri minerali e principi attivi vegetali), che stando alle recensioni online risulta efficace e “usabile”. La scelta che ho fatto per il primo sole di Davide va proprio in questa direzione: prodotti ecologici ad alta protezione (50 e più) con filtri fisici e attivi vegetali biologici: burro di karité, estratto di foglie di oliva e di melograno, oli di riso, macadamia, rosa moschata e jojoba. Aspetto di usarli per testarne efficacia, facilità di applicazione, durata, etc.
Chi preferisce affidarsi ai più convenzionali solari con filtri chimici, può controllare la salubrità degli ingredienti nel Biodizionario online (pallino rosso, sostanza pericolosa o inquinante; pallino verde, sostanza innocua). In ogni caso, evitate se potete almeno i composti a sospetta attività estrogena, ricordatevi di lavarvi accuratamente le mani dopo l’applicazione e di fare sempre una doccia alla fine della giornata in spiaggia. Anche perché, altrimenti, rischiate di finire come quei tristi figuri che abusano di deodorante…