E se pretendessimo troppo, dai nostri figli?

by Silvana Santo - Una mamma green

Generazione di smidollati, genitori incapaci di educare i propri figli, schiavi di “bambini dispotici e viziati”. Si leggono spesso disamine impietose sull’operato dei miei coetanei (diciamo dei genitori nati a cavallo tra gli anni ’70 e ’80) in veste di madri e padri, e sui danni permanenti che staremmo arrecando ai nostri bambini. Non c’è dubbio che in qualche caso si tratti di analisi veritiere e condivisibili, che si assiste da qualche tempo a una deriva che confonde la liberalità con il lassismo, l’autodeterminazione con l’anarchia, la tolleranza con la totale e cronica strafottenza. Ma è pur vero, forse, che a volte pretendiamo, dai nostri figli, che si comportino né più né meno come degli adulti. O, addirittura, con più equilibrio e saggezza di quanto non sappiamo fare noi, che adulti lo siamo davvero.

E così ci aspettiamo che un bambino piccolo assista magari al nostro shopping senza osare chiedere qualcosa per sé. Che mangi carote e cetrioli per merenda, mentre noi ci concediamo aperitivi a suon di spritz e noccioline americane. Che legga e studi (anche se forse noi siamo i primi a impiegare diversamente il nostro tempo libero), o che sappia dosare con buon senso le ore passate davanti a uno schermo, quando poi, noi per primi, lasciamo che la tecnologia ci rubi la maggior parte delle giornate. Pretendiamo dai bambini che siano “educati” e rispettosi, che siano empatici, che sappiano ascoltare e condividere. Eppure siamo i primi a derogare senza troppi scrupoli a questi stessi principi. Diamo per scontato che nel giro di pochi anni debbano imparare a gestire la stanchezza, la rabbia, la paura, la frustrazione, quando a noi, magari, non è bastata una vita per giungere allo stesso risultato.

Abbiamo dimenticato, probabilmente, come eravamo noi stessi da bambini. Io a volte dimentico, per esempio, di essere stata una bambina sì studiosa, “obbediente” e tranquilla. Ma anche molto insicura, pigra, incline al lamento, disordinata. Viziata con il cibo. E, più tardi, una ragazzina intransigente e rigida, egocentrica, a tratti anche un pochino stronza. Questo, però, non mi ha impedito di cambiare, almeno da alcuni punti di vista. Non mi ha impedito di diventare un’adulta che mangia (quasi) qualsiasi cosa, che tiene molto all’ordine, che non si stancherebbe mai di “fare”, di vivere, di andare e di imparare. Un’adulta con tanti difetti, ma che cerca ogni giorno di comportarsi bene con tutti, e che quando fallisce lo fa di norma in buona fede.

Ma non è che io sia stata folgorata a metà degli anni Novanta sulla via di Damasco. Sono cresciuta, semplicemente. Come cresceranno i nostri figli, quei bambini che a volte ci sembrano così inguaribilmente maleducati, capricciosi, insofferenti. Così “ingestibili”. E che invece, magari, sono soltanto piccoli. Che questo post sia una specie di promemoria per la sottoscritta: i bambini sono, per definizione, individui che si stanno ancora formando, e che hanno bisogno, per diventare adulti, di tempo, di esperienze, di pazienza. E di esempio, soprattutto (e su quello è vero che forse non siamo una generazione di campioni).

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10 Commenti

L'angolo di me stessa 17 Settembre 2019 - 14:37

Bè a proposito di esempio, io sinceramente sono stata educata che si fa in questo modo, ma nessuno dei miei genitori o adulti di riferimento faceva in quel modo. Se osavo chiedere, come fa mia figlia, la risposta sarebbe stata “perché sei piccola” “perché noi siamo adulti”. Punto. E punto sul serio perché non c’era il diritto di replica che invece i bambini di adesso hanno in quasi il 100% dei casi. Non dico che prima era meglio o che magari l’esempio non conta, ma come dici tu in alcuni casi purtroppo lassismo, strafottenza, maleducazione viene dai genitori stessi.
Quello che non sopporto è il “eh ma sono bambini!” come giustificazione a tutto quanto! Sono bambini quando si sporcano, quando vogliono giocare, quando fanno i capricci, ma poi sono bambini anche quando non dicono per favore, grazie, quando ti buttano lo zaino addosso come fossi il loro facchino, quando si picchiano tra di loro…certo sono bambini e non conoscono i limiti che siamo in primis noi genitori a dovergli insegnare, limiti e rispetto degli altri in cui dovremmo credere tutti. Il “sono bambini” sta diventando la scusa per non educare in nessun ambito, perché è più facile, perché è meno noioso.
Gli chiediamo troppo? Non è nell’educazione secondo me che si chiede troppo, ma nel fargli fare una vita stressante come quella di un adulto, per esempio, pretendendo che dopo una giornata a scuola, vada a sport e poi la sera stia sveglio fino alle undici. Magari a giocare coi videogames o a vedere film non adatti alla loro età.
Scusa, mi è partita la filippica. Forse sono solo vecchia dentro e dovrei modernizzarmi, ma l’educazione dovrebbe essere un caposaldo, non attaccata pensando di pretendere troppo. E non credo che tu lo faccia, ben intesi, penso che tu intendessi di non esagerare, e giustamente perché l’estremo in ogni caso non va mai bene.

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Silvana - Una mamma green 18 Settembre 2019 - 13:23

Io non credo che tu sia vecchia dentro, e in generale capisco e condivido il tuo punto di vista. Però sono anche abbastanza convinta che il modello anni ’80 con cui siamo cresciuti noi (l’educazione verticale imposta dal basso) non sia stato così efficace. Altrimenti non si spiega perché la nostra generazione, cresciuta a suon di “tu sei piccolo, quindi fai quello che ti dico” adesso appaia a quanto sembra così smidollata e inabile (e anche, secondo me, così disperatamente dipendente e infelice). Per me l’educazione è un processo fluido e condiviso, da adattare in base al materiale umano con cui ci si confronta, ma anche ai momenti che ci si trova a vivere. Questo non vuol dire che le regole non siano un punto fermo e tali debbano restare.

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Marta 17 Settembre 2019 - 21:29

Bellissimo e sacrosanto. Da appendere al frigo.

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mamma avvocato 19 Settembre 2019 - 10:04

Ecco, questo post è un utilissimo promemoria anche per me! Grazie!!!

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Silvana - Una mamma green 20 Settembre 2019 - 12:01

Grazie a te di seguirmi sempre!

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Fabrizio 20 Settembre 2019 - 21:21

Proprio vero!

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Paola 23 Settembre 2019 - 09:06

Come sempre sottoscrivo ogni tua parola. Sono del parere che i genitori, gli adulti, dovrebbero essere più empatici con i piccoli e così saprebbero dosare, forse, più correttamente, regole e contenimenti.

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Giovanna 3 Ottobre 2019 - 02:10

Non siamo una generazione di genitori smidollati o scellerati. Oggi l attenzione che si da ai figli noi degli anni 80 ce la sognavamo la notte . Eravamo bambini invisibili a cui nessuno chiedeva niente perché’ ‘tanto non capiscono ‘, cresciuti nella paura di sbagliare ed essere sbagliati, non seguiti e ASCOLTATI. Siamo una generazione avanti a quella dei nostri genitori… essere avanti non vuol dire solo nel tempo ma nella mentalità, nella cultura e in un rispetto oggi per il bambino e i suoi bisogni profondo e attento.

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Giovanna 3 Ottobre 2019 - 02:12

Non siamo una generazione di genitori smidollati o scellerati. Oggi l attenzione che si da ai figli noi degli anni 80 ce la sognavamo la notte . Eravamo bambini invisibili a cui nessuno chiedeva niente perché’ ‘tanto non capiscono ‘, cresciuti nella paura di sbagliare ed essere sbagliati, non seguiti e ASCOLTATI. Siamo una generazione avanti a quella dei nostri genitori… essere avanti non vuol dire solo nel tempo ma nella mentalità, nella cultura e in un rispetto oggi per il bambino e i suoi bisogni profondo e attento.

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Silvana - Una mamma green 3 Ottobre 2019 - 11:05

Io la penso come te. Siamo dei pionieri! 😉

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