Le vigilie non mi sono mai piaciute. Troppe aspettative, quella specie di stanchezza preventiva che ti fiacca ancora prima di iniziare… No, decisamente: il vero sabato del villaggio, per me, è sempre stato la domenica (e in certi casi addirittura il lunedì!). Però il giorno prima di un viaggio ho sempre provato una certa eccitazione, mista a un pizzico di ansia. Quella curiosità verso il po’ d’ignoto che si accompagna sempre a una partenza.
Da quando siamo in tre, a partire, si sono aggiunti al mix di emozioni anche un certo senso di responsabilità, una congrua quota di scongiuri contro i malanni dell’ultimo minuto e un moderato bagaglio di preoccupazione. Il tutto annaffiato dalla felicità di vedermi dinanzi qualche giorno tutto per (e con) la mia famiglia, oltre alla soddisfazione di non avere – almeno finora – disatteso l’impegno pre-parto di continuare ad andare in giro. Provando a insegnare a Davide che viaggiare ti rende una persona migliore, oltre che più felice.
Non mi resta che augurarmi buon viaggio, anche questa volta. E sperare nella tolleranza magnanima degli altri passeggeri del nostro volo.