Non sono una madre perfetta. Non lo ero quando vi stringevo smarrita al mio seno turgido di latte e di vene azzurre, non lo ero quando tenevo forte le vostre minuscole mani, aggrappate alle mie nell’urgenza traballante dei primi passi, non lo ero quando camminavo attonita nella luce del primo mattino, spingendo il passeggino, tenendovi in fascia, portando su di me il peso delle vostre esistenze in ogni possibile accezione, letterale e metaforica.
Non sono una madre perfetta, e mai lo sono stata, ad eccezione forse di qualche momento in cui la purezza dell’amore e la pienezza della verità ci hanno investito di meraviglia, regalandoci attimi da consacrare all’eternità della memoria. Alla profondità delle radici.
Non sono una madre perfetta. Non lo sono quando mi scopro perplessa perché vi scopro diversi da quello che credo di volere per voi. Non abbastanza forti, non abbastanza liberi, non abbastanza sicuri e felici. Non sono una madre perfetta quando agisco come credo di dover fare, e non come sento che sia giusto fare. Quando non riesco a trovare abbastanza energia per risalire la corrente, una volta e un’altra ancora, e così mi abbandono alla risacca, arresa al veleno lento del conformismo e dell’omologazione. Non sono una madre perfetta quando non sono me stessa. Quando non riesco a dire di no, quando permetto ai sensi di colpa di decidere al posto mio. Quando spingo i miei bisogni in fondo alla fila delle priorità. Non sono una madre perfetta quando vi offro lo spettacolo patetico e l’esempio nefasto di una madre incapace di scegliere in nome del proprio bene, incapace di perseguire la propria felicità.
Non sono una madre perfetta quando proietto su di voi quelle che sono ferite soltanto mie. Quando credo di dovervi proteggere dai miei stessi fantasmi, quando ingaggio per voi una lotta che invece sono io a dover combattere. Soltanto per me stessa.
Non sono una madre perfetta quando perdo la pazienza. Quando strillo, quando minaccio, quando strattono. Quando finisco col farvi paura. Non sono una madre perfetta quando lascio che si esauriscano le estreme risorse di pazienza, di immedesimazione e di ascolto. E allora strillo, minaccio, strattono. E vi faccio paura.
Non sono una madre perfetta quando, per stanchezza o fragilità, concedo cose che vi dovrei negare, e quando, per pregiudizio e chiusura mentale, nego cose che fare bene a concedervi. Non sono una madre perfetta quando dimentico che prima di essere stata madre sono stata figlia, che figlia lo sono ancora e lo resterò per il resto dei miei giorni, anche quando sarò ormai soltanto una madre.
Non sono una madre perfetta, né lo diventerò man mano che vi guarderò crescere dinanzi al mio sguardo. Non lo diventerò quando avremo disseminato il nostro giardino comune di reciproche delusioni, di cicatrici sbiadite, di ferite più o meno inconsapevoli. Quando la vostra fiducia incondizionata di bambini avrà lasciato spazio all’orgoglio e all’autonomia della gioventù. E quando l’insicurezza della mia gioventù si sarà forse arresa – ma speriamo di no – all’arroganza della maturità. Quando il terreno rassicurante delle abitudini condivise avrà ceduto il posto alle sabbie mobili della distanza e dell’assenza.
Non sono una madre perfetta, e mai lo sarò. Sono talmente lontana dalla perfezione da aver pensato centinaia di volte di aver osato troppo, nel diventare madre di figli. Di essermi concessa un lusso che non mi spettava, di essermi arrogata un diritto che non era mio.
Non sono una madre perfetta. Ma sono, se non altro, una madre che non si accontenta di fare meramente “del suo meglio”. Che ogni giorno si impone un esame di coscienza – che a volte è travaglio e tormento – per cercare dentro di sé un essere umano sempre migliore, o perlomeno una versione più accettabile di se stessa. E magari questo non basterà a salvarvi dagli errori che riceverete in eredità da vostra madre, ma è ragionevole che salvi vostra madre, un giorno, dal morso del rimpianto (che pure lei conosce così bene).
Non sono una madre perfetta. Ma nemmeno voi, in fondo, siete figli perfetti. Eppure questo non mi impedisce di amarvi con la forza della testa, della pancia, delle mani e del cuore. Speriamo che sia vero anche il contrario, e che possiate amare questa madre che combatte da una vita contro la sua perfetta imperfezione.