Le cose definitive mi hanno sempre fatto un po’ paura. La sera prima del mio matrimonio ero talmente in preda al panico che ricordo di aver passato ore da sola in giardino, accarezzando un gatto randagio tutto nero. Detesto gli addii, gli “ultimi giorni”, rimando da almeno 15 anni anni l’esecuzione del mio primo tatuaggio.
Per una come me, di conseguenza, fare figli ha un che di vertiginoso. Non esiste nient’altro, nella vita, che sia veramente permanente come la condizione di genitore. L’unica cosa che so con certezza del mio futuro, a parte il fatto che prima o poi leverò le tende da questa valle di lacrime, è che sarò la madre di Davide e Flavia fino all’ultimo dei miei giorni. Anche se loro dovessero trasferirsi alle isole Fiji, anche se decidessero di interrompere ogni contatto con la sottoscritta (perfino, ma lo scrivo tra parentesi perché è troppo spaventoso anche solo pensare di pensarlo, se capitasse loro qualcosa di tremendo). Sono diventata madre l’8 febbraio di due anni fa e lo resterò per sempre.
Un po’ mi sgomenta ancora, ma mi ci sto lentamente abituando. Quello che mi stranisce davvero, da quando è nata la mia secondogenita, è sapere che – salvo ripensamenti shock o imprevisti colossali – questa è l’ultima volta che faccio un sacco di cose. Non avrò mai più un figlio neonato tra le braccia. Non cambierò mai più pannolini di taglia 2, non starò di nuovo in pensiero per la prima dose di vaccino, non sceglierò mai più delle tutine taglia 3 mesi. Ogni volta che mia figlia mi si addormenta addosso potrebbe essere l’ultima.
Un sollievo, certo. La definitiva luce in fondo al tunnel delle notti insonni, delle poppate anarchiche e dei pannolini puzzolenti. Ma anche una certa ansia da ultima possibilità , che avevo già conosciuto negli ultimi giorni della mia seconda gravidanza.
L’imperativo di godere di ogni singolo attimo, di memorizzare ogni sensazione, di fotografare, di annotare, di comprendere. Di non dimenticare mai. E soprattutto, in un certo senso, la volontà consapevole di non sbagliare troppo, di fare davvero del mio meglio, perché non esiste più possibilità di riscatto, nemmeno con un altro figlio. Tutto quello che non mi riesce adesso, tutto ciò che mi sfugge tra le dita, quello che non riesco a vivere appieno, stavolta è perso per sempre.
Non che mi faccia paura o che mi metta tristezza, non proprio. Ma quando mia figlia mi ha sorriso per la prima volta, insieme all’emozione e alla sorpresa, ho sentito un pizzico di struggente nostalgia. Tutte le sue prime volte, per me saranno anche le ultime.
Cresci in fretta, bimba mia, ma non troppo in fretta. Dammi il tempo di godere del tempo, di fermarlo. Di sentirne il sapore agrodolce, e di capire che essere madre, in fondo, è una collezione senza fine di prime volte. Che spesso sono contemporaneamente le ultime, ancora più spesso sono uniche, in ogni caso indimenticabili.
24 Commenti
quanto amore nelle tue parole…:)
Uh mamma mia, un altro di quei post che sento così miei da avere le vertigini. Come si fa Silvana? Come? Ci si può rassegnare davvero a queste ultime volte?
Io devo smetterla di seguire il tuo blog (ovviamente scherzo!), perché mi ritrovo troppo spesso con gli occhi lucidi e un groppo in gola. Riesci ad esprimere benissimo le emozioni e i pensieri di noi mamme (o almeno, i miei).
Non smettere, ti prego! 🙂 Grazie mille, davvero.
Purtroppo succede anche a me, quasi ogni giorno… penso abbia a che fare con un trauma infantile da distacco, terrore di perdere chi si ama, angoscia di venire abbandonati. Bisognerebbe spegnere il cervello, avere una tregua da se stessi, ma come si fa?
Se trovi il sistema, che sia una parola magica, un rito sciamanico, un rimedio naturale con effetti neurolettici ti prego rendici partecipi! 😉
Sai che la tua tesi mi pare plausibile? Facciamo che la prima che trova una soluzione la condivide con l’altra!
Bellissimo post in cui mi sono davvero ritrovato: anch’io avevo cercato di descrivere sensazioni simili in un vecchio post che ora ho riportato quì
https://traguardieffimeri.wordpress.com/riflessioni/bambini-nostalgia-infinita-2/
Grazie mille, vado a leggere.
In quel blog ho anche citato questo post
[…] letto questo bel post su un blog che seguo e che ho trovato molto affine a quello che avevo scritto qualche anno fa e che […]
Wow Silvana…. Bellissimo questo post! Che emozioni e che sintonia di sensazioni…. Grazie mille…
Grazie a te, di cuore!
Penso anch’io le stesse cose cerco di godermele il più possibile. E a volte penso al terzo… E poi penso “sono così matta”?
Elena
Theyummymom
Io non ci penso. O meglio,diciamo che non ci voglio pensare!
Che bel post, mi ci ritrovo tantissimo nelle tue parole 🙂
Grazie, è bello essere in compagnia
Io sono sull’orlo di quella sensazione. So che non sarò più incinta (e questo però non mi manca per nulla!) e che tra un po’ avrò il mio secondo e ultimo turno per tante cose che poi non ci saranno più. Devo dire che l’aspetto nostalgico un po’ mi prende e un po’ no: aspetto giorni più belli ancora e cose nuove che non ho fatto ancora. Per ogni ultima volte, ce ne sempre una prima!
Potrei averle scritte io queste parole, lo stesso pensiero, la stessa nostalgia
La mattina del 3 agosto di 17 anni fa, mentre aspettavo che venisse il mio turno ed essere portata in sala operatoria per il cesareo programmato che avrebbe fatto nascere mia figlia, fui presa dal terrore per la definitività di questo evento: decisi che non volevo più fare il cesareo, e mi nascosi in bagno.
Mio marito doverre convincermi che a questo punto era improbabile che io potessi tornare indietro. Furono pochi minuti, ma come li ricordo bene…
Mi sa che tuo marito aveva ragione! Un abbraccio 🙂
Mi piace sapere di non essere da sola a vivere questi momenti! Sono ferma solo a quota “uno”, ma sto vivendo esattamente le stesse sensazioni. Al primo giorno d’asilo, persa nel silenzio del nostro mini bunker, mi sono detta” ed ora cosa faccio”. Era svanito quel l’infinito elenco di attività che riecheggia nella mente quando il nano è in giro!!
tutto vero… ma il bello è che c’è tanto altro dopo! avrai un figlio bambino e poi ragazzino, pre e poi adolescente, ragazzo… ecc. c’è del bello in tutto e come tutto gli attimi scorrerà e non potrai fermarlo. Ma vivilo tutto appieno. Poi lascialo andare. Stesso discorso con i figli, vivili ma lasciali scorrere. Sarà bellissimo.
Grazie mille!
Meraviglioso. ..grazie