Ho usato le schede telefoniche per chiamare dalle cabine pubbliche. Le ho collezionate, per giunta. Quelle belle, con le foto artistiche sul retro. Per dirla tutta ho usato anche i gettoni, qualche volta, pensando che fossero roba preistorica.
Ho navigato per la prima volta in rete da un internet cafè. Google non esisteva ancora, e la mia prima ricerca è stata Miguel Indurain.
Ho usato un convertitore euro/lire. Uno di quelli che uscivano in regalo insieme alle riviste, tutti blu e con la bandierina dell’UE stampigliata sul davanti.
Ho volato Ryanair quando le low cost sembravano una cosa da alieni. Alieni poveri e anche un po’ incoscienti.
Ho prenotato un esame all’università scrivendo nome e matricola su un foglio di carta appeso a una bacheca. Ma sospetto che in molti atenei italiani funzioni tuttora così.
Ho fatto fatica a smettere di dire Cecoslovacchia. (E ho smesso definitivamente di confondermi solo dal 2005, quando sono andata personalmente in Repubblica Ceca).
Ho visto Maradona giocare. Senna sfrecciare. Pantani volare, e poi precipitare per colpe che sicuramente non erano tutte sue.
Ho chattato con C6 e ICQ. Per poi passare a MSN Messenger, che ha ospitato anche il mio primo blog.
Ho letto articoli sul buco dell’ozono. Ho comprato prodotti che “non danneggiano l’ozono”. Ho letto articoli sul miglioramento delle condizioni dello strato di ozono.
Ho registrato brani musicali dalla radio alle cassette. E per quanto mi concentrassi sul momento in cui premere il tasto Rec, rimaneva sempre sul nastro anche un pezzettino del lancio del dj.
Sono stata nerd molto prima che andasse di moda. Solo che allora ci chiamavano secchioni.
Ho guardato le ragazze di Non è la Rai con un misto di compatimento e di invidia. Più compatimento che invidia, perché ero pur sempre una nerd ante litteram.
Ho immaginato di andare a New York e salire sulle Torri Gemelle.
Ho amato perdutamente Tom Cruise. Quando neanche sapevo cosa fosse Scientology.
Ho guardato con meraviglia un collega mentre mi mostrava la prima penna USB che avessi mai visto. E no, non c’è alcuna allusione sessuale nella frase che ho appena scritto.
Ho consultato un’enciclopedia cartacea. A fascicoli. In bianco e nero.
Ho tifato per Dylan contro Brandon. Senza vacillare mai, neanche per un attimo. Neanche quando Dylan tradisce Brenda con Kelly.
Ho letto opuscoli sull’Aids, visto spot televisivi sull’Aids, ascoltato testimonianze sull’Aids. Ho guardato con terrore gli aghi di siringhe usate gettate agli angoli delle strade.
Ho saputo di non poter bere il latte per un po’ perché in Unione Sovietica era scoppiata una centrale nucleare. Ho sperato invano che un referendum vietasse la caccia in Italia. Ho pianto senza capire bene il perché guardando il muro di Berlino crollare. Ho visto immagini in diretta della guerra civile nei Balcani, in Ruanda e in Somalia. Ho assistito al primo Studio Aperto di Emilio Fede che annunciava l’inizio della Prima Guerra del Golfo.
Ho singhiozzato come una bambina quando il Camerun è uscito da Italia 90.
19 Commenti
Per vent’anni o quasi ho usato le lire. Il mio primo televisore in casa non aveva il telecomando. Ho avuto un videolettore di Vhs (vedevi solo, non registravi); quando si è rotto mio padre ne ha comprato un altro (dove l’ha trovato dio solo lo sa).
Ho avuto il maestro. Ho fatto la nuova maturità per un soffio. Ho mangiato i pan di stelle quando le stelle erano ancora 7 e non 11 come ora.
(p.s. e ho ancora una foto di me sbarbatella ai piedi delle Twin Towers)
Che bello che tu ci sia stata!
Mi prende una sensazione strana quando penso a quanto sia allungata l’aspettativa di vita e quante volte ci sentiamo in qualche modo “vecchi” anzitempo. Forse dopotutto non è una questione di anni accumulati bensì come quegli anni li abbiamo vissuti..
Mi piace molto questa tua riflessione. Anche io penso sempre che non è la vita ad essersi allungata, ma più segnatamente la vecchiaia. E non sempre questo mi sembra un bene…
Ho pianto quando Lady Oscar è morta, il giorno della presa della Bastiglia, che ricorre oggi… Abbiamo la stessa età!
A chi lo dici! Io ho anche la collezione di fumetti! 🙂
quando i miei figli mi chiedono “mamma, ma tu c’eri quando…” allora si che mi sento vecchia. però con il monopoli in lire e gelosamente custodito, giocano ancora
Ce l’ho anche io, quel Monopoli lì! 😉
ops, anch’io ho prenotato un esame scrivendo nome e cognome su un foglio di carta!
Siamo in tanti, mi sa! 😉
…ho parlato ai miei studenti della marmitta catalitica e li ho visti brancolare nel buio.
Cavoli, la marmitta catalitica!!
Beh, tante posso dire di condividerle anch’io, che sono nata nel ’90 😉
Immagino! 🙂
Devo tornare dai miei e recuperare le mille cassette registrate dalla radio! Mi sa che un bel po’ di canzoni non me le ricordo neanche più. Però ero previdente, avevo i fogli con sopra i titoli (chissà se ci sono ancora). Ora chiamo mamma 🙂 (io di anni ne ho 31, ma ogni tanto mi sembra di avere appena fatto la maturità, e ogni anno quando leggo degli esami mi metto a pensare a quale università iscrivermi, visto che con quella che ho fatto il lavoro non lo trovo).
Salve sono Matusalemme!!!! Sopravvissuta ai pomeriggi in giro in due in motorino (rigorosamente Ciao), senza casco; alla guerra fredda; alle trasmissioni televisive che iniziavano alle 16 e al Carosello che segnava “l’ora della nanna”… Però l’unica cosa che mi fa sentire “vecchia” è il rimpianto per una società più lenta, più a misura d’uomo, che non vuol dire perfetta e felice, però più consapevole. Un saluto.
35enne presente! Fatto tutte quelle cose lì. In più ho mangiato il soldino del Mulino Bianco (ma quanto era buono?!? Prima mangiavo tutta la merendina e poi mangiavo il soldino floreale); tifato come pazza a Giochi Senza Frontiere; giocato col game boy…
A me il gameboy non lo hanno mai comprato, pensa che frustrazione! 😉