Gli inglesi lo chiamano “orgasmic birth” e parte dalla convinzione che, adeguatamente preparata, messa a proprio agio in un ambiente confortevole e possibilmente familiare, supportata e stimolata sessualmente dal compagno, una partoriente possa arrivare a provare un intenso orgasmo durante il travaglio. Un orgasmo. In pieno travaglio. Sarò sincera: quando mi hanno parlato la prima volta di questa faccenda del parto orgasmico, il mio scettico sopracciglio è scattato così in alto da rendermi per qualche istante la sosia perfetta di Carlo Ancelotti.
Però poi mi sono detta: l’umanità è talmente strana che potrebbe esserci qualcosa di vero. E così ho fatto delle ricerche, scoprendo che, effettivamente, un certo numero di donne giura di aver raggiunto il massimo del piacere sessuale proprio durante le doglie. Guardare per credere (il documentario integrale, a dire il vero, è a pagamento, il che mi ha fatto venire qualche dubbio sulla reale natura di questa setta della contrazione libidinosa: che sia niente di più che una nuova forma di speculazione economica? O un business del porno sadomaso camuffato da fenomeno new age?).
Comunque. Nonostante alla fine abbia avuto il cesareo, io il mio bel travaglio l’ho fatto quasi per intero, e francamente non ricordo di aver provato niente di seppur vagamente simile all’eccitazione sessuale. Anzi, se quella notte avessi potuto vendere il mio utero su ebay, oppure barattarlo con una fioriera da balcone su Subito.it, lo avrei fatto senza esitare. Sarò strana io. O forse sono le tizie dell’orgasmic birth a essere semplicemente delle masochiste patologiche travestite da hippie con la panza. E voi cosa ne pensate?
4 Commenti
anche io ne avevo sentito parlare nelle mie numerose -e quotidiane-ricerche in rete quando ero incinta. Io non ho provato eccitazione sessuale, ma proprio per niente. Solo un senso di onnipotenza a parto concluso, ma questa è un'altra storia. Che dire, beate loro.
[…] Ma io, sarà che con la natura ci vado a nozze, speravo davvero di avere un parto naturale. Vaginale, per dirla con un termine più esplicito, ma che mi ha sempre fatto impressione (perché il fatto […]
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