Ricordate il trial kit di pannolini lavabili che ho acquistato qualche tempo fa da Little Lamb? Finalmente sono riuscita a provarli sulle auguste e tondeggianti chiappette di BigD, ed ecco, in ordine sparso, le mie prime osservazioni generali:
- I pannolini modello fitted – composti da uno strato interno in cotone, microfibra o bambù, a forma di pannolino usa e getta, cui si aggiunge una mutandina esterna impermeabile, chiusa col velcro – impiegano lustri interi per asciugarsi. Eppure io ho la possibilità di stenderli all’aperto, con la complicità di Eolo (dalle mie parti, al momento, ci sono ancora più di 25 gradi).
- Gli stessi fitted sono parecchio ingombranti, specie se, per aumentarne la tenuta, si decide di aggiungere uno o più inserti assorbenti (io l’ho fatto per la notte). Il sedere di Davide, così infagottato, sembrava uscito da un film sulla schiavitù colonialista nelle piantagioni di cotone sudiste. Se vi piacciono le natiche over size, questo è il pannolino lavabile che fa per voi.
- I modelli pocket sono più versatili, ma questo si capisce anche senza averli mai provati. Si tratta di pannolini lavabili (quelli della Little Lamb si chiudono con dei bottoni automatici) che presentano una tasca – da cui il nome – in cui inserire il numero desiderato di inserti assorbenti in cotone, microfibra o bambù. Sono anche più sottili, e avendo uno strato drenante in superficie, rimangono più asciutti, dal momento che il bagnato filtra all’interno negli assorbenti sistemati nella tasca.
- Farcito a dovere, un fitted con una buona mutandina regge tutta la notte, anche la pipì da mastodonte di BigD. Nel senso che il culetto potrebbe restare a contatto con un po’ di umidità, ma body e pigiamino restano asciutti. Nessuna esondazione, insomma.
- La microfibra si asciuga subito, ma assorbe relativamente poco e non è “naturale”. Cotone e bambù sono più ecologici ed assorbenti, ma impiegano una vita a tornare asciutti. La legge di Murphy applicata ai pannolini lavabili.
- La cacca, con rispetto parlando, è il problema minore, almeno per bambini dell’età di BigD. Le feci solide restano sul velo raccogli pupù biodegradabile e possono essere gettate senza problemi nella tazza. Il pannolino, se avete fortuna, neanche si sporca.
- L’odore di ammoniaca è il problema maggiore, almeno per quanto mi riguarda. Pur risciacquando al volo il pannolino usato e mettendolo subito in ammollo, il penetrante tanfo di urina alla fine, inevitabilmente, dilaga. [EDIT: stoccando i pannolini sporchi a secco, in un bidoncino perforato, la situazione migliora sensibilmente. Ma nei mesi più caldi, se passano più di 36/48 ore, l’odore si sente].
- La procedura di lavaggio non mi sembra esattamente ecofriendly. Seguendo i consigli allegati ai pannolini e quelli raccolti in rete, ho effettuato, dopo l’ammollo con acqua e detergente ecologico, un primo risciacquo con bicarbonato, poi un lavaggio a 40 gradi con pochissimo detergente e infine un secondo risciacquo con centrifuga media. Il tutto con una lavatrice di soli pannolini, perché è vero che si possono mischiare al resto del bucato ma l’odore, che vi devo di’, mi ha davvero scoraggiato. [EDIT: proprio per limitare l’impatto ambientale (e i costi) del lavaggio, mi sono presto abituata a lavare i pannolini insieme al bucato normale]
- La morbidezza del filato di bambù dovrebbe essere considerata illegale. Pensate a qualcosa di soffice, vellutato e sinuoso. Immaginate di montarlo a neve come la panna che si mette sulle fragole. Ecco la sensazione assolutamente libidinosa dei fitted e degli inserti in bambù. Io sono stata seriamente tentata di mandare a monte la storia delle deiezioni ecologiche e usarli come oggetto transizionale. Ma per me.
- Troppo presto per escludere che si sia trattato di una semplice coincidenza, ma il sontuoso deretano di mio figlio, per la prima volta in vita sua, si è arrossato proprio dopo la prima notte con un pannolino lavabile. Il rossore è svanito in un solo giorno tornando ai soliti usa e getta ecologici. Che la sua epidermide posteriore sia ormai assuefatta ai pannolini (semi)biodegradabili che usiamo da quando BigD ha smesso di urinare nel mio utero? Vedremo. [EDIT: problema rientrato nel firo di poche settimane, anche se mi sembra che Flavia abbia le stesse difficoltà ad abituarsi…]
- Last but not least: i risvegli notturni di Davide, col lavabile indosso, sembrano moltiplicarsi. Che trovi insopportabile dormire col sedere un po’ umido? Troppo presto per trarre conclusioni. Attendo nuovi esperimenti per stabilirlo. [EDIT: Alla fine, ho preferito continuare a usare gli usa e getta ecologici per la notte, e sto facendo così anche con la sorella numero due]
Ad ogni modo, vi rimando alla prossima per una recensione più consapevole. Stay tuned!
38 Commenti
Ma mi sa che se non riesci a risolvere il problema del tanfo, mi hai appena dissuasa dall’uso dei lavabili…
Letizia, io li ho provati pochissimo, e sulle tecniche di lavaggio ci sono molte opinioni discordanti (leggi i commenti e lo scoprirai tu stessa). Farò altre prove 😉
Io ho usato i pannolini lavabili per tutti i 3 anni del mio bimbo (includendo anche il pannolinamento notturno) e non ho avuto i problemi di cui parli tu. L’odore di pipì non è mai stato così forte se non nei momenti in cui metteva i denti, ma sinceramente puzzavano di più i cuginetti con gli U&G e non li ho mai lavati con quella procedura: io sciacquavo velocemente e strizzavo e poi lavavo con pochissimo detersivo e bicarbonato usando l’extra risciacquo. Per evitare che il bimbo si senta molto bagnato potresti usare dei veli di pile che lasciano la pelle più asciutta, è vero che il pile è una fibra sintetica, ma meglio della plastica degli U&G.
Ciao Giulia, grazie della tua testimonianza. Il pile non mi convince, gli usa e getta che indossa mio figlio sono completamente privi di plastica (oltre che di cloro e profumi, e a ridottissimo contenuto do gel assorbenti). Mi sembrerebbe francamente di andare a peggiorare! Comunque ci penserò 😉
Ma sinceramente mi sembra un giudizio affrettato fatto da una persona inesperta che ha fatto errori (primo fra tutti il lavaggio) e che ha provato pochi pannolini. Io che ho usato i lavabili sul primo figlio e che li sto usando per la seconda ed i gemelli (terzo e quarto) posso dire che il problema del tanfo non esiste. Se c’è il problema sta nel lavaggio. Ma prima di sparare sentenze bisognerebbe essere competenti riguardo a ciò di cui si parla.
Ciao Annalisa, grazie per aver lasciato il tuo commento. Come ho scritto più volte, si tratta di un parere assolutamente provvisorio e parziale. Se conoscessi il mio blog, poi, sapresti che il sarcasmo mi contraddistingue in ogni tema che affronto. “Sparare sentenze” non è certamente il mio scopo. Mi limito a raccontare, anche ridendoci su, la mia esperienza quotidiana di madre. Se hai dei consigli pratici, sono bene accetti.
Ciao,i pannolini lavabili vanno stoccati a secco in un bidone con il coperchio, non vanno ammollati, Ammollando aumenti le puzze. Il lavaggio va fatto a 60/40 gradi in terzo della dose del detersivo che usi per il resto della biancheria, niente pre ammolli o altro, un lavaggio normale, ciclo cotoni ben risciacquato. Niente bicarbonato che non serve a lavare e viene sconsigliato da molti produttori perchè capace di intaccare proprio il bamboo.Niente ammorbidente. Il lavaggio che fai tu non è sicuramente ecofriendly e soprattutto è laborioso e non è corretto per i pannolini lavabili. Cambia queste due cose e vedrai che il problema della puzza si risolve.
Se il bamboo in notturna lascia la pelle del bimbo troppo bagnato forse dovresi valutare il contatto col tessuto tecnico, basta un velo raccogli feci in pile, microsuede, coolmax minkee quello che piace più a te per risolvere questo problema, e mantenere il bimbo asciutto.
Ciao Mumu
Ciao Mumu, grazie mille! In molti forum e siti l’ammollo con bicarbonato era considerato l’unico sistema per scongiurare la puzza. Molte amiche, inoltre, l’avevano suggerito. L’ammorbidente non lo uso neanche per il bucato normale 😉 L’idea di usare un tessuto tecnico, francamente, mi piace a metà, nel senso che si perde in parte la “naturalità” del prodotto. Però davvero ho trovato Davide completamente fradicio. Riproverò con altre combinazioni. Grazie ancora, soprattutto per il tono rispettoso e amichevole 😉
MA I PANNOLINI BIODEGRADABILI USA E GETTA SONO POCO ECO???PERCHE’ MI SA CHE OPTEREI PER QUELLI ,VOI LI AVETE MAI PROVATI??
Più che altro sono poco eco-nomici 😉 Scherzi a parte, mio figlio ci si trova benissimo. Mai una perdita e mai, soprattutto, un arrossamento (neanche minimo). Però rimane il grosso problema dei rifiuti, oltre all’impatto non certo trascurabile in fase di produzione…
Ciao, sono una di quelle “entusiaste utilizzatrici”, non sono molto eco e nemmeno molto bio, ma i pannolini lavabili mi hanno conquistata. Specialmente i Little Lamb di cui parli in questo post, e magari dal basso della mia piccola esperienza con nana di 6 mesi che li usa da quando ne ha 2 posso esserti d’aiuto per non desistere…
1) i fitted in bambù impiegano eoni ad asciugare, ma attendiamo con pazienza l’accensione dei riscaldamenti per velocizzare il tutto. I fitted in microfibra invece con una buona centrifuga hanno tempi accettabili, io ne ho un po’ e un po’ e riesco a far fronte alle esigenze notturne
2)a me non sembrano così enormi, o meglio: a giudicare dalla foto sembra che a tuo figlio vestano molto bene!
3) per evitare il sederino bagnato e i conseguenti risvegli, metti tra pannolo e sedere un velo di pile: filtra il bagnato alla grande! E oltre tutto funziona anche meglio del velo biodegradabile: lo scuoti nel wc e poi lo sciacqui, con il vantaggio di aver eliminato un’altra parte “usa e getta” dalla tua vita
4)ti sconsiglio risciacquo e ammollo, che a perere mio aumentano la puzza. Io metto via i pannolini ” a secco”, in un secchio ben chiuso, quando è pieno butto tutto in lavatrice. Non profuma di rosa, ma in fondo…è pipì, non Acqua di Giò! Altro consiglio: lavatrice ogni 2-3 giorni, per minimizzare l’effetto puzza
5)Per lavare mi sembra sinceramente una procedura un po’ tanto macchinosa, la tua…io, dicevo, non faccio ammollo, quindi l’unico passaggio appena tolto il pannolino è gettare il “solido”, ed eventualmente smacchiare con poco sapone di marsiglia. Poi tutto nel bidone. Per il lavaggio in lavatrice, scelgo un ciclo medio (90 minuti) e prima di aggiungere il detersivo faccio un risciacquo a freddo e centrifuga. Dura 20 minuti. Poi apro lo sportello, aggiungo gli altri panni da lavare, e la pallina dosatrice con poco detersivo e, non sempre, percarbonato come smacchiante e igienizzante. Poi lavo a 40°. Occasionalmente a 60.
Ciò detto, io la puzza di pipì la sento (la sentivo…..) con i pampers e con i moltex, da quando uso i lavabili anche per scoprire se è arrivata la popò non basta annusare, devo proprio ispezionare il pannolino…quindi su quel fronte li ho promossi a pieni voti. Idem per le irritazioni: mai più usata una crema, sederino roseo e zero recidive di candida (che la mia aveva avuto con gli usa e getta). Perdona la lunghezza, spero di esserti statat almeno un po’ utile 😉
Grazie mille e nessun problema! Sei stata di grande aiuto. Sto continuando a provare, cambiando sistema di stoccaggio e lavaggio. Purtroppo sperimento il rossore, mai e dico mai osservato in 9 mesi di usa e getta eco (come la puzza, del resto). Il cattivo odore si sviluppa nell’attesa del lavaggio, ma anche gli usa e getta puzzano!
Per il problema della puzza ti conviene mettere i pannolini in attesa di lavaggio dentro un secchio ben chiuso. In ogni caso anche gli usa&getta puzzano.
Per quanto riguarda il lavaggio, io faccio semplicemente un giro a 50 o 60°C con il mio programma Baby Protect che prevede un risciacquo maggiore. Poco detersivo e un cucchiaio di percarbonato per igienizzare e sbiancare.
In 11 mesi non ho mai avuto problemi di rossore e lavabili o usa&getta eco che siano mio figlio si sveglia comunque di notte.
Ciao Diara, grazie del commento e benvenuta! Sul percarbonato ho letto quasi dappertutto (incluso nel manuale del produttore) di andarci piano. Quanto all’ammollo, so che ci sono opinioni diverse, non mi resta che provare lo stoccaggio a secco. Davide purtroppo si è arrossato dopo poche ore col lavabile (mai un problema con gli u&g senza cloro né plastica). Riprovo, comunque!
Purtroppo, e dico purtroppo, sono proprio questi gli “articoli” che scoraggiano chi si avvicina per la prima volta al mondo dei pannolini lavabili! Avevo deciso di acquistarli prima ancora che mio figlio nascesse, ma , il padre una volta letti articolo del genere e aver ascoltato sua e mia madre che ci ricordavano con quanta fatica cambiassero i vecchi ciripà e avessero gridato al miracolo con l’invenzione dell’usa e getta, mi ha vietato ( in un primo momento) l’uso dei lavabili. Tuttavia essendo io convintissima di questa scelta, mi sono messa in moto e ho trovato una pannolinoteca che mi potesse dare in prova un kit di lavabili ( varie marche e modelli ). Da allora si è convito il padre, abbiamo iniziato la nostra avventura e non li abbiamo più lasciati!
I fitted li trovo ottimi per la notte, mai una perdita e inserendo tra il pannolino e il sedere un velo di pile, resta anche asciutto il culetto dato che il pile drena e non rimane bagnato! anch’io ho solo modelli più o meno ingombranti ma non ce ne facciamo un problema dato che lui riesce a fare tutto ciò che vuole e poi con quel pannolino ci dorme quindi non ho problemi di pantaloni stretti! I pocket e gli AIO sono quelli che uso di più di giorno, certo ci sono modelli un pò ingombranti, ma ce ne sono tanti anche molto slim e poi mi piace pensare che quelli un pò più ingombranti gli attutiscono le cadute a differenza di un u&g!!!
Per quanto riguarda il lavaggio ( che era la cosa che forse mi dava più pensieri ) semplicemente li metto in un bidoncino che ho in bagno ( ovviamente munito di coperchio ) e li lascio lì in attesa che ne abbia a sufficienza per riempire la lavatrice o mezza se ho altri panni da lavare. Nel primo caso li metto in lavatrice con poco detersivo eco in polvere e percarbonato, lavaggio a 40° e via, nel secondo caso faccio prima un risciacquo, aggiungo il resto e poi procedo come prima! Mai una puzza, mai aloni… certo puzza un pochino quando apro il bidoncino ma ho risolto mettendo due gocce di tea tree sul fondo!!!
Un “giudizio” del genere avrebbe scoraggiato anche me se non fossi stata stra-convinta sull’uso dei lavabili! Secondo me dovresti provare marche e modelli differenti e lavarli semplicemente a 40° senza ammollo bicarbonato e cose varie!
Ho “lottato” con il mio compagno e con i parenti per usare i lavabili e non tornerei mai indietro e spero che tu possa ricrederti!
Cara Luisa, benvenuta e grazie del tuo commento e della tua testimonianza. Il mio “parere”, come precisato provvisorio e assolutamente modificabile, è sincero. Mi spiace che possa risultare scoraggiante, ma, pur con tutte le premesse del caso, non avrei potuto dire cose diverse da quelle che penso. Chiaro che riproverò! Grazie dei consigli 😉
ps. non permettere mai a tuo marito di “vietarti” delle scelte ecologiche!
Buonasera.Le scrivo dopo aver letto l’articolo, e so per certo che persone di mia conoscenza con esperienze molto simili alla mia hanno lasciato un commento.Che però è in moderazione tutt’ora, nonostante siano stati inseriti altri commenti registrati dopo.Dunque io non scrivo questo affinchè assolutamente sia pubblicato perchè mi rendo conto che la mia esperienza è molto doiversa dalla sua (l’uso dei lavabili ha guarito da una dermatitee da u&g la mia quarta figlia e da allora li ho sempre usati in maniera totale anche nei viaggi coi 3 figli nati dopo di lei).Uso i lavabili da circa 7 anni, non uso assolutamente u&g.La mia esperienza è più che positiva, anzi direi è assolutamente POSITIVA a lettere maiuscole.Nell’articolo sopra postato ci sono molte inesattezze dovute sicuramente alla scarsa esperienza.Scrivo perciò solo per un motivo che esula dalla pubblicazione:ci pensi.Pensi a ciò che ha scritto e alle info che ha dato.Pensi solo per un minuto a quante mamme che potrebbero trarre giovamento, dall’uso dei lavabili si troverebbero scoraggiate o magari rinuncerebbero di buon principio leggendo queste informazioni che ripeto dopo 7 anni di uso continuativo con anche 3 figli allo stesso tempo, mi posso permettere di dire che sono inesatte.Al danno economico ed ecologico che ne deriva, visto che si definisce una mamma green.E tragga le sue conclusioni.Non mi interessa che il mio intervento venga postato, mi interessa solo che lei legga e ci rifletta su.Grazie e buona serata.Se può esserle utile le linko un gruppo facebook, senza nessun tipo di intenzione di lucro dove addirittura vengono venduti da parte delle mamme alle mamme pannolini lavabili USATI, Il massimo dell’ecologico.Lavabile, riusabile, riciclato e riusato.Il gruppo è :https://www.facebook.com/groups/Pannolinilavabili/ In questo gruppo sopratutto si dà sostegno alle mamme che si avvicinano a questo prodotto perfar sì che questa diventi un’esperienza positiva, perchè assicuro che ciò è possibile!Ringrazio dell’attenzione a porgo distinti saluti.Elena
Cara Elena, grazie del commento. Sto leggendo, approvando e rispondendo tutti i commenti al mio post, come faccio ogni volta che aggiorno il mio blog (non capisco a cosa si riferisce parlando di commenti successivi già pubblicati). Come ho già scritto nel post e nelle risposte agli altri commenti, il mio parere è da considerarsi assolutamente provvisorio e parziale. Io stessa scrivo che ho bisogno di fare altri “esperimenti” e preciso che esistono molte marche diverse, molti materiali etc. Detto questo, penso anche che chi si avvicina a questo mondo abbia il diritto di sentire opinioni diverse. Quelle che lei definisce “inesattezze” sono le mie personali esperienze. Limitate, parziali, ma sincere. Io allatto mio figlio al seno da 9 mesi e continuerò a farlo fino a quando lui stesso lo riterrà opportuno. Ma non mi permetterei mai di biasimare una madre che la pensa diversamente da me. E che lo dice.
Sentire opinioni diverse, assolutamente sì, però accompagnate da informazioni corrette.Io non contesto che ci sia che sceglie diversamente, io dico solo che per scegliere diversamente la panoramica delle info deve essere data correttamente.Con criteri corretti, in virtù del fatto che appunto scegliendo un canale mediatico così ampiamente diffuso si ha una grande responsabilità in ciò che si scrive e si diffonde.E come hanno anche spiegato le altre ci sono diverse inesattezze (come ho già detto io, probabilmente date dalla scarsa esperienza che è da consolidare) che però, purtroppo, davvero , nell’uso dei lavabili fanno la differenza tra l’uso felice e soddisfatto di questo prodotto e il trovare difficoltà da attribuire al prodotto in sè.Ah!Io ho avuto tra i miei figli un prematuro, con cui ho fatto allattamento misto sfortunamente e ho vissuto in simbiosi per mesi col tiralatte.Quindi so cosa vuol dire allattare, gli altri sono stati allattati e so anche cosa vuol dire dare un biberon sia di latte materno che di latte artificiale nel caso di mio figlio più piccolo e non mi sogno di giudicare, visto la mia esperienza.Qui non si tratta di non permettere la pubblicazione di opinioni diverse dalla propria la questione qui è di dare le info giuste, dato che ciò che c’è sul web è diffuso alla velocità della luce.Per una corretta informazione volta a dare le conoscenze corrette per poi appunto poter scegliere in consapevolezza.Ringrazio dell’ascolto.Buona giornata.
wow!! care mamme green quando sarà per me il momento credo che vi romperò spesso le scatole …….
Uso i lavabili da 22 mesi, con calma tutti i problemi si possono risolvere….per l’odore è bastato un prelavaggio con scarico acqua di soli pannolini. Poi aggiungo il resto della biancheria.
L’ingombro fa bene alle anche e è un problema marginale…anzi, un non-problema.
I tempi di asciugatura si risolvono cambiando i tessuti o i modelli. Così come la sensazione di asciutto o il rossore: bisogna trovare il tessuto per le nostre esigenze. Ci sono i bimbi che vogliono il tessuto naturale e altri che sopportano solo il sintetico.
Grazie del commento e dei consigli, Alice. Grazie, soprattutto, del tono amichevole. Il sarcasmo, a quanto pare, non è molto apprezzato dalle mamme green 😉 Seguirò i consigli. Per il resto, rimando agli altri commenti (ho scritto la stessa cosa più o meno dieci volte!)
Come mai nessuno ha fatto caso alle numerose notazioni positive?
Perché le hai già dette tu! 😉
Eppoi la fradicezza del bambù pisciato fa passare la poesia del bambù asciutto, me la son persino dimenticata.
Però, Giò. Che amarezza. Una si mette con tanta passione e altrettanta pazienza a raccontare, a cuore aperto, il proprio cammino “verde” verso la sostenibilità. Irto di ostacoli, compromessi, rinunce e critiche (leggi qua: http://unamammagreen.com/2013/09/19/la-solitudine-di-una-mamma-green/). Una cerca confronto e comprensione, si mette a nudo ridendo prima di tutto di se stessa. Trova il tempo, tra una pappa fatta in casa e una produzione fai da te di ammorbidente all’acido citrico, tra il lavoro, il gatto (che è come un altro figlio) e tutto il resto, di parlare di sé e del suo essere madre, dei ripensamenti, delle scelte convinte, della fatica quotidiana. E al massimo riceve un paio di pacche sulle spalle. Poi osa, con mille premesse e precisando che si tratta di un parere provvisorio e in divenire – e non di una sentenza definitiva, men che meno una recensione che pretende di essere attendibile -, raccontare senza peli sulla lingua e con una certa dose di sarcasmo un’esperienza reale e faticosa (sottolineando che non per questo desisterà) e parte, immediata, la crocifissione in pubblica piazza. Ecosostenibilità per me significa tante cose, non solo fasciare il proprio bambino con un triangolo di stoffa.
Passavo di qua… io sono andata in fissa per i pannolini lavabili prima che mia figlia nascesse perché… sono bellissimi! 🙂 Temevo addirittura che mi sarebbe dispiaciuto sporcarli di cacca, invece ho scoperto che mi schifa la cacca di chiunque tranne quella della polpettina adorata. Sul lavaggio t’han già detto, ma siccome a me parlar di pannolini piace… io i pannolini sporchi li chiudo in una sacca di pul con la cerniera, il giorno di bucato apro la cerniera e butto la sacca così com’è in lavatrice, faccio un lavaggio da 15 min senza detersivo, che è praticamente un lungo risciacquo, poi scarico l’acqua e riempio il cestello col resto del bucato e lavo tutto con poco, a occhio, detersivo e spesso un cucchiaio di percarbonato che igienizza. La legge di Murphy è tristemente vera: inserti di cotone e di bambù solo di notte, così ne stendo pochi alla volta e non mi buttano fuori casa. Di giorno la cambio spesso e non servirebbe nemmeno tutta quell’assorbenza, quindi via di microfibra. I fitted di spugna di bambù non piacciono nemmeno a me, e visto l’entusiasmo che li circonda credevo di non saperli usare… ma vedo che siamo in due. Solo tessuti sintetici a contatto e si è sempre dormito tutta la notte. Per conoscere meglio il micropile prima di appiccicarlo al culetto della polpetta mi son comprata degli assorbenti lavabili (prima di restare incinta, il mio amore per il lavabili è antico) con lo stesso tessuto a contatto quindi posso dire di sapere per esperienza diretta che è confortevole. Eppoi il consiglio più importante: procurati un paio di pannolini con qualche fantasia sfiziosa…!!! 🙂
Ciao Giò, grazie del tuo tempo! Per me invece il micropile selvaggio sarebbe un compromesso doloroso. Come ho scritto molte volte (se le altre commentatrici avessero letto prima il mio blog, lo saprebbero da mesi), mio figlio non ha mai indossato un Pampers da quando è venuto al mondo, in famiglia ci siamo sobbarcati un onere economico maggiore per usare sempre e solo usa e getta plastc free (con riscultati eccezionali, tra l’altro). Davide non sa cosa sia un rossore, uno sfogo, una pustola. La pasta protettiva la usiamo per eccesso di zelo preventivo o per altre ragioni (morsi di insetto, brufoletti miei etc). Di conseguenza, piazzargli adesso una roba a base di petrolio sulle parti basse mi sembrerebbe per certi versi un passo indietro. Io stessa uso da molto tempo una coppetta mestruale, anche se ho un paio di salvaslip lavabili di emergenzam ma sono in cotone. 100% cotone anche per i dischetti struccanti riutilizzabili che uso da tempo. La microfibra invece la odio. Bandita da abbigliamento e biancheria intima da molti anni. Comunque, come ho scritto, riscritto e ripetuto, farò altri tentativi. E seguirò i consigli di chi come te, invece di offendersi e basta, ha condiviso con me la propria esperienza 😉
Sì, da quel punto di vista è un compromesso… come lo sono gli usa e getta che usi tu che hanno comunque dei costi ambientali di produzione. Però ad un certo punto metto davanti il benessere del culetto e il bambù a contatto tutta la notte non lo metto. Aggiungo un’osservazione sui tessuti sintetici che è stata fatta a me quando ho esposto i tuoi stessi dubbi sui tessuti sintetici: gli atleti. Gli atleti usano tessuti sintetici a contatto con la pelle, che non sono quelli dei vestiti da quattro soldi ma tessuti brevettati per essere confortevoli e lasciare la pelle asciutta senza seccare e irritare.
Sì, su questa cosa degli atleti abbiamo recentemente fatto qualche ricerca al giornale web per cui lavoro. In realtà la questione è controversa, secondo alcuni esperti di comfort termico alla base ci sono prevalentemente motivazioni commerciali e di convenienza nei cicli produttivi. Io comunque preferisco i tessuti naturali, anche per correre e sudare 🙂 E le maglie tecniche da calcio di mio marito (di buona qualità) puzzano in modo indegno, per come le si lavi!
Scusa, mi son scordata… inserti in tessuti che asciugano in fretta: qualsiasi quadratone di tessuto (spugna/flanella/maglina di cotone/bambù/canapa) da ripiegare fino a farlo diventare un inserto ciccio. Poi sullo stendino tutto aperto. Che poi è anche un modo per riciclare stoffe che in casa ci sono già, magari pezzi di cose rovinate che non sono più utilizzabili per lo scopo originale.
Ottimo! Pensavo di usare vecchi pigiami in flanella come panno per spolverare i pavimenti, ma anche questo possibile uso mi pare ottimo 😉
Ah, vedi ? In merito al commento che ti ho lasciato sull’altro post: chi è il primo denigratore ufficiale di donne? Le donne ! Ma senti qua che toni. C’è proprio da imparare del sano cameratismo, tirarsela di meno e prendersi meno sul serio. Tu hai raccontato la tua esperienza e qui c’è gente che si mette a parlare di doverosi proseliti invece di suggerire o incoraggiare (non sia mai !). Ma per carità ! Eggià che le donne – appunto – sono tutte cretine e in nove mesi di gravidanza leggono un post e cassano il pannolino lavabile perchè può capitare che puzzi.
Ah, che tristezza !
Non dare retta: sarcasmo e ironia sono il sale della vita … non rinunciarci per colpa delle veterodonne di cui leggo qui lo scarico di frustrazioni e le ammende da confessionale bigotto.
Come si dice a Roma, daje forte !
Grazie mille, mi hai fatto ridere un sacco 🙂 Tra l’altro, io mica mi sono arresa! I lavabili li uso tutt’ora, senza problemi. Ma se dicessi che non mandano un bell’aroma di ammoniaca, mentirei! 😛
Intendevo non arrenderti all’autocensura su sarcasmo e ironia ! Ma secondo me non hai fatto neppure quello ! =)
Quali usa e getta eco hai usato? Moltex?
I Natura è (che non mi hanno entusiasmato) e i Naty, con cui ci troviamo benissimo.
E la cacca? Finora ho sempre utilizzato dei veli raccogli-feci usa e getta tra il sedere di BigD e il pannolino lavabile. Si tratta di una velina biodegradabile molto sottile, che puo essere gettata nel water al momento del cambio. Grazie a questo accorgimento, i pannolini restano praticamente puliti, ma tenete conto che mio figlio e svezzato e produce di norma rifiuti “solidi”. Non ho idea di cosa possa accadere con un neonato e la sua cacchina liquida.
Anche io usavo le veline biodegradabili!