Cosa darei per avere una seconda possibilità. È questo che penso, ogni volta che torno con la memoria ai miei primi mesi da madre. Ogni volta che qualcuno mi comunica di aspettare un bambino, ogni volta che incrocio un neonato a passeggio con la sua mamma. Ogni volta, semplicemente, che incontro lo sguardo di mio figlio. Una seconda possibilità, per rispondere più tempestivamente alle richieste di Davide e assecondare da subito il mio istinto di madre, invece di soffocarlo disperatamente sull’onda dei consigli non richiesti e dei pareri discordanti su praticamente qualsiasi cosa.
È quello che ho pensato anche davanti alla tv, ogni volta che ho seguito il docureality “Ostetriche. Quando nasce una mamma” andato in onda su RealTime e realizzato in collaborazione con Chicco. Vorrei davvero avere una seconda possibilità, per cercare un aiuto professionale che risponda alle troppe domande di quei primi giorni, ma anche per selezionare da subito le indicazioni e i suggerimenti più adatti alla mia natura, ignorando quelli che – la prima volta non potevo saperlo – non si adattano per niente al mio modo di essere madre e donna.
Vorrei poter parlare alla neomamma che sono stata, così simile alle più insicure delle madri raccontate in tv, a cominciare da Agnese. Abbracciarla forte e dirle che non deve sentirsi sbagliata se tutto le sembra faticoso e difficile, che non è colpa sua se suo figlio piange tanto, che non deve temere di viziarlo se lo tiene in braccio, se lo porta in fascia o se gli porge il seno tutte le volte che lui richiede a gran voce.
Vorrei poter tornare indietro nel tempo e pretendere più empatia. Non solo dalle amiche e dalle parenti (a loro volta madri oppure no), ma soprattutto dal personale medico e sanitario che segue le neomamme, e che spesso è ancora troppo legato a una visione superata della maternità, fatta di poppate a orario, di regole da imporre al neonato, di “cattive abitudini da evitare” (impostazione che ho in parte rivisto nei consigli dell’ostetrica televisiva Paola, e che io non condivido).
Vorrei una seconda occasione, soprattutto, per non dimenticare. Per fissare nella memoria e nel cuore quello che lì per lì ti sembra interminabile, e che invece è effimero e momentaneo più di quanto tu possa immaginare. Per incastonare ogni attimo in un ricordo, cristallizzare nella mente tutti gli sguardi, le carezze, i vagiti, ed essere sicura di non perderli mai (per questo, soprattutto, ho invidiato le mamme di RealTime: una bella troupe televisiva a tua disposizione per filmare le prime settimane insieme a tuo figlio, se non è un promemoria questo…).
Non avrò un’altra occasione, per quanto io lo desideri.
Ma ho avuto un’altra figlia, e per questo non ringrazierò mai abbastanza. A suo fratello resta l’onere e l’onore di essere stato il primo: tanti privilegi di cui godere, ma altrettanti sbagli da perdonare. Tornare indietro non è possibile, ma in fondo al cuore so che lui capirà.
14 Commenti
io ho avuto la fortuna di partorire in un ospedale che ha assecondato le mie domande e le mie incertezze con consigli dolci e mai invasivi, lo rifarei mille volte perchè quei primi giorni, in un posto in cui mi sentivo al sicuro anche a far sbagli, sono stati fondamentali per sapermi lasciar scivolare i consigli di tutti e seguire d’istinto il mio modo di essere mamma…e tornassi indietro l’unica cosa che cambierei è chiamare l’ostetrica a casa i primi giorni….quello sì è fondamentale secondo me…
Già. Ma dipende anche dall’ostetrica… Magari hai difficoltà ad allattare e becchi una talebana del seno. O al contrario desideri allattare a richiesta e tenere tuo figlio addosso e ti capita l’ostetrica “vecchio stampo” che ti critica per questo… Bisogna ponderare al meglio anche la scelta del personale sanitario che ti deve seguire…
assolutamente d’accordo…la mia esperienza è stata fortunatamente molto buona e parlando con altre mamme che hanno partorito con me e che hanno fatto scelte diverse ( una per esempio non voleva assolutamente allattare) abbiamo riscontrato rispetto e comprensione quasi che le ostetriche capissero chi di loro era più “adatta” ( passami il termine) a stare vicino ad una determinata mamma…davvero una bella esperienza…
Perchè dici “Non avrò un’altra occasione, per quanto io lo desideri”? Ancora sei così giovane e così innamorata della vita…
Intendo dire che ovviamente non posso rivivere la mia prima gravidanza e i primi mesi di mio figlio…
Così mi fai piangere!!!!
Io spero ogni giorno con tutto il cuore di avere un altro figlio…anche per i motivi che dici tu!!!Incrocia le dita per me!
Incrociate! Tutte e 20 🙂
QuAnto ti capisco! Mi dico le stesse, identiche cose: con un secondo figlio non sarò così restia ad essere me stessa e a dare tutto l’amore che posso e che voglio per ascoltare consigli stupidi!! Ora no! Però mi rammarico per mia figlia Giulia e per le volte che l’ho fatta soffrire senza motivo, perché anche se soffrivo con lei non sono stata forte abbastanza da fregarmene di tutte le str……!! Questo tuo post mi è entrato dentro..tu si che riesci a spiegare con le parole la frustrazione e la tristezza che si prova! Ancora una volta brava Silvana, ma non hai certo bisogno che te lo dica io..
…non so come, ma hai sempre la capacità di esprimere ciò che sento. Non avrò un’altra occasione con Gabriele, per non ascoltare più i consigli di chi ha la presunzione di saper più di te cos’è meglio per tuo figlio. Ora con Alice seguo solo il mio istinto e gli altri li lascio parlare al vento.
Grazie cara. Sempre in sintonia.
Come ti capisco! anche io vorrei tornare indietro…. speriamo che arrivi il secondo almeno qualcosa potrò rimediarla!
Bacioni
In bocca al lupo, Lisa!
Ecco, su questo argomento è nato il nome del mio blog!
Piango….e so bene che puoi comprendere le Mie lacrime.!
Madre da 10 mesi di una splendida creatura di nome Greta ( la mia perla preziosa ).
Non c’è giorno che non penso alla “mia” seconda possibilità…al mio essere testarda e non chiedere aiuto…alle mie 1000 paure ed insicurezze che mi hanno condizionata e mai fatta sentire libera.!
Mia figlia non ha nessun colpa… ma nemmeno le mie fragilità, incertezze, paure e inquietudini.
Ora penso solo a godermi il mio dono unico..la mia gioia infinita e il mio..nostro presente… e fare il possibile dell’impossibile per essere serena e felice perchè Greta merita questo: Felicità e Serenità.
Grazie del Tuo post.. non c’erano parole migliori per descrivere il mio stato d’animo.