Di stelle cadenti e sogni nel vento

Da piccola aspettavo le stelle cadenti ogni notte di San Lorenzo. Le contavo: se non arrivavano a dieci si trattava senza dubbio di un’annata scadente. A primavera invece soffiavo con impegno sui denti di leone raccolti nelle aiuole cittadine. Restavo a guardare i minuscoli ciuffi bianchi perdersi nello scirocco, come tante delicate promesse di felicità. Desiderare era un imperativo. Anche se anno dopo anno, i sogni che affidavo alle stelle e al vento erano quasi sempre gli stessi. Si vede che San Lorenzo era un po’ duro d’orecchi, ed Eolo anche più sordo di lui. Un fratello, magari due. Anche una sorella sarebbe andata benissimo. Un cagnolino, almeno. Una casa accanto a quella della mia migliore amica. E poi un cugino da far guarire, un papà da tenere ancora tanto tempo accanto a me. Un fidanzato da non perdere e un amico già perduto da ritrovare.

In fondo – e me ne accorgo adesso, che ancora scruto il cielo d’estate e d’inverno, ma i soffioni ho smesso da tempo di raccoglierli – non ho mai capito con chiarezza cosa avrei voluto fare, ma ho sempre sperato di non ritrovarmi a farlo da sola. Di scorgere sempre al mio fianco qualcuno – un amico, un amore, un genitore, un cane – a cui confessare il panico e raccontare il successo, qualcuno con cui sopportare il peso, raccogliere il coraggio e andare avanti e avanti e avanti. Il mio cassetto, ora lo vedo, trabocca della paura di non avere qualcuno accanto con cui condividere i miei sogni. Sogni fatti di libri da scrivere e di viaggi da cominciare, di città in cui abitare e di volti nuovi da conoscere. Realizzati per metà e per l’altra abbandonati senza troppi rimpianti. Sogni che, appunto, parlavano e parlano di chi voglio essere, più che di cosa voglio fare. Di quello che vorrei sentire.

Nel mio cassetto, adesso che sono grande, di spazio ne è rimasto poco, ma per fortuna è sufficiente. Sufficiente per continuare a sognare la pace di chi sta bene a prescindere. Di chi ha compreso che la felicità non c’entra niente con quello che si possiede, con quello che c’è scritto nel proprio biglietto da visita, con la città in cui si vive. Non c’entra niente con i figli che hai generato e con i viaggi che puoi permetterti, con le serate mondane cui riesci a partecipare e con le dimensioni della casa in cui abiti. La felicità, in quel cassetto pieno di sogni vivi e morti, devi mettercela tu, da solo, ogni santo giorno. Ma se poi trovi qualcuno con cui condividerla, il suo sapore è ancora più dolce.

Happiness only real when shared (Alex Supertramp).

Io, intanto, sono ben felice di aver trovato tante donne speciali che hanno condiviso i loro sogni nel (e fuori dal) cassetto, a cominciare da Maddalena de Il Mezzo Mondo di Uescivà, che ha avuto l’idea di un post sui sogni nel cassetto. E proseguendo con Lucrezia di C’era una vodka, Lucia di Malanotteno, Burabacio, Ilde Mammadiludovica e Silvia A. di Meduepuntozero. Alla fine, avevo ragione io: sognare in compagnia è tutta un’altra storia!

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14 Commenti

Ceraunavodka 10 Marzo 2014 - 12:16

infatti, io lo sapevo che eri speciale. come i tuoi sogni

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Silvana - Una mamma green 10 Marzo 2014 - 14:01

*.*

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Lucia Malanotteno 10 Marzo 2014 - 12:23

Non sapere cosa si vuole è una condizione spesso comune. Sapere però che si può solo avere condividendo no!

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Sogni a zonzo | Ma la notte no! 10 Marzo 2014 - 12:24

[…] questi, alcolici. Con il lunedì sono arrivati altri sogni sul comò ( Meduepuntozero.) e quelli condivisi. Alla fine, avevo ragione io: sognare in compagnia è tutta un’altra […]

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uesciva 10 Marzo 2014 - 12:28

…che dire…io mi sono commossa mentre leggevo! incontrare (e leggere) ragazze speciali come voi mi sta piacendo sempre di più, GRAZIE!

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Silvana - Una mamma green 10 Marzo 2014 - 14:00

Grazie a te! :*

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Silvia A. 10 Marzo 2014 - 12:28

Chi non sogna in compagnia, o è un ladro …
A parte gli scherzi, questo scambio mi ha regalato moltissimo. Oltre alla scoperta di alcune di queste donne che ancora non conoscevo, l’approfondimento riguardo ad altre su cui il tempo cinico e baro non mi aveva mai concesso di soffermarmi a sufficienza, e la conferma di certe infatuazioni che sapevo già di avere, ho scoperto che quando sono stimolata dallo scambio con altri, le parole scivolano con lo stesso entusiasmo con cui si scivola sulla neve, sull’acqua o su un cono gelato.
E rendono felici.
😀

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Sogni nel comò | meduepuntozero 10 Marzo 2014 - 12:34

[…] di Lucrezia di C’era una Vodka e quelli di Lucia di Malanotteno. Attendiamo con impazienza quelli di Silvana-Una Mamma Green, che sono andati ad ossigenarsi in montagna, e quelli di Giorgia di LoveIsAnOwl. (quando i loro […]

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Donatella Grazioso 10 Marzo 2014 - 14:08

magica come sempre

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Silvana - Una mamma green 10 Marzo 2014 - 14:41

Addirittura! 🙂

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IlPadreDiBigD 10 Marzo 2014 - 16:40

Ah, quella foto…

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Silvana - Una mamma green 12 Marzo 2014 - 14:19

:*

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Di sogni nel cassetto, ma anche no | loveisanowl 12 Marzo 2014 - 10:45

[…] Ilde mammadiludovica  fa più la tradizionalista e li ha davvero nei cassetti, così come la mammagreen Silvana. Invece Silvia di Meduepuntozero preferisce un intero comò, e Lucia di Malanotteno […]

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Giorno 43: Dove tengo i miei sogni? | TheDayAfterItaly 12 Marzo 2014 - 18:31

[…] Loveisanowl che mi hanno invitata a “giocare”, e poi Il mezzo mondo di Uescivà, la mammagreen, C’eraUnaVodka, […]

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