A te, uomo alla voce stentorea che sognavi di emulare le gesta canore di Tenco e Bocelli (o almeno di fare la stessa carriera di Tiziano Ferro…). A te che hai preso lezioni per anni da quel maestro di canto con l’alitosi e le cravatte demodé. A te che a scuola ti chiamavano Lucio Battisti e al karaoke strappavi sempre l’applauso più forte. A te che ti sei diplomato al Conservatorio con impegno e sacrificio, a te che hai fatto la gavetta nei locali e cantato per pochi spiccioli a matrimoni sempre chiassosi e troppo lunghi. A te che conosci le basi della tecnica vocale e della respirazione diaframmatica, la storia della musica italiana e tutti i segreti dell’interpretazione.
A te, che hai dato la tua voce a Donatello il martello, Vito il cacciavite e Artù il re tamburo.
La mia totale e incondizionata solidarietà.
4 Commenti
Che poi il mio Coinquilino ha voluto fare una ricerca puntuale su tutte le collaborazioni di Guccini. E nonostante la ricerca non abbia dato risposte positive, Lui continua a pensare che dietro tutto ci sia il Guccio
Addirittura! Comunque una volta girava voce che De André avesse doppiato il Cantagallo di Robin Hood (“Ogni città qualche guaio ha…”). Non era vero però.
“Sono Donatello e sono proprio un bel martello! Cantiamo insieme, daai chi viene?”
Che dispiacere quando quel bruto di mio figlio la martellata l’ha data troppo forte e Donatello da allora ronza solo. :.-(
Adoro Donatello il bel martello!