Vorrei potervi salvare. Vorrei difendervi da tutti i mostri del mondo, miei piccoli figli che io stessa al mondo ho dato. Vorrei salvarvi sempre, come cerco di fare adesso quando attraversiamo un incrocio e vi stringo forte le mani, o quando vi rimbocco le coperte nelle notti più umide. Vorrei salvarvi dalla vita che non vi aspetterà, che pretenderà da voi fretta, risultati, prestazioni.Vorrei salvarvi da quelli che non vi vorranno bene anche se voi li amerete con tutto il cuore. Proteggervi dal dolore sordo della delusione, dal crack intimo della speranza che va in frantumi, e della vostra autostima che si incrina un poco insieme a lei.
Vorrei salvarvi da quelli che vi escluderanno, vi prenderanno in giro, parlotteranno alle vostre spalle. Da chi riderà del vostro corpo o della vostra voce. Da chi vi farà vergognare per via del posto in cui siete nati, o delle cose che non saprete fare. Dagli abbracci che non si schiuderanno per accogliere anche voi, dai sorrisi che non vi ricambieranno, dalla lealtà che vi aspetterete e non vi sarà concessa. E vorrei salvarvi da voi stessi, quando sarete voi a prendere in giro gli altri. A non accoglierli, a giudicarli. A respingerli più o meno apertamente. Vorrei proteggervi sempre dalla violenza reale e virtuale. Dai giochi perversi, dall’alienazione, dagli eccessi e dalle storture del web. Dalle dipendenze e dalla solitudine. Dalla logica spietata del gruppo, che a volte è famiglia e altre è prigione. O magari entrambe le cose insieme.
Vorrei salvarvi dai fallimenti che la vita non vi risparmierà. Dalle cose che non saprete fare, da quelle in cui sarete mediocri. Da quelle che dovrete imparare per forza, ma che per tutta la vita continuerete ad affrontare con il fiato corto e la pancia in subbuglio. Dai brutti voti, dalle pessime figure in pubblica piazza. Dalle incomprensioni e dalla vergogna. Dai giudizi equi e da quelli sommari. Dalle sconfitte meritate e da quelle incolpevoli. Dalla miseria materiale e spirituale, dai no che riceverete e dalle cose che, per quanto le vogliate, non potrete comunque mai avere.
Vorrei proteggervi da ogni pericolo. Sollevarvi da ogni sofferenza. Rimuovere ogni sasso che renda più ostico il vostro sentiero. Darvi sorrisi e desideri realizzati a ogni passo del vostro cammino. Lo vorrei, perché vedervi arrabbiati o delusi o frustrati mi fa soffrire come se mi stessero picchiando. E immaginarvi soli, traditi, derisi o giudicati ingiustamente mi fa mancare l’aria nei polmoni. Perché pensarvi in pericolo mi fa odiare il mondo, e anche un po’ me stessa, che a questo mondo vi sto consegnando. Vorrei salvarvi dai lupi e dalle iene, anche da quelli che forse sembrano lupi e iene soltanto a me. Perché sono vostra madre e la vostra vita viene soprattutto da me.
Vorrei salvarvi da qualsiasi dolore, figli miei, ma non lo farò. E non solo perché non ci riuscirei neanche dedicassi la mia intera esistenza a questa missione. Ma perché, anche se mi fa male scriverlo, è cruciale che voi soffriate. Che conosciate la delusione cocente, che vi confrontiate con la cattiveria e con l’ingiustizia. Che sbattiate a muso duro contro i vostri stessi limiti e contro il lato più crudele della vita. Che impariate a ridere di voi stessi e magari anche di chi ride di voi. Che accettiate anche di non essere compresi o riamati. Di perdere. Di dover rinunciare. Di dovervi rassegnare alla sconfitta o alla mediocrità.
La tentazione sarà sempre fortissima. Di precipitarmi in vostro aiuto, di farvi da scudo, da avvocato, da fata madrina. Ma io non sono una fata, e nemmeno vostra madre. E dovrò accettare che la vita vi strattoni e vi faccia cadere perché voi cresciate, allo stesso tempo, forti ma leggeri. Come vostra madre stessa non sarà mai. Perdonatemi, quando non resisterò all’istinto di venire a salvarvi. E quando, al contrario, mi chiederete di soccorrervi e io deciderò di non intervenire. Sappiate che in entrambi i casi vi starò amando come nessuno mai potrà amarvi. Fino all’ultimo giorno che passerò su questa Terra.
2 Commenti
Parole stupende, dense di vita e amore. E’ esattamente quello che penso io per mia figlia perché c’è una parte di noi mamme che vorrebbe farsi carico del dolore dei nostri figli e augurargli di non avere mai a che fare la parte più becera di questo mondo, ma in fondo sappiamo che devono passare attraverso la sofferenza e la malignità per imparare a vivere!
Esatto! Ne ho scritto anche ieri!