Un altro mondo, o, più semplicemente, un’altra Italia. Ammetterlo non è indolore, ma la mia recente vacanza in Trentino Alto Adige mi ha restituito (o forse sarebbe più corretto dire confermato) la sensazione che il resto della Penisola abbia da colmare un abisso, in quanto a sensibilità ambientale, rispetto a questa terra di fiumi, abetaie e rocce rosa strappate al mare. Prendersi cura della natura, evitare gli sprechi e insegnare ai bambini l’educazione alla sostenibilità, da quelle parti, è semplicemente un fatto normale. Non è questione di premi o di concorsi a tema, ma un aspetto irrinunciabile e naturale – perdonerete il gioco di parole – del senso civico che accomuna cittadini, amministrazioni e imprese.
Tanto per cominciare, per la prima volta nei miei non pochi viaggi, ho avuto la possibilità di fare la raccolta differenziata in albergo (l’hotel Olimpionico di Castello di Fiemme, ndr):
Restando in tema di rifiuti, nella centralissima – e molto glamour – Via dei Portici di Bolzano, tra un negozio di abiti alla moda e una fornita libreria per bambini c’era questa vetrina:
Per la serie: “Oggi ho fatto un po’ di shopping, ho preso i sacchetti per la plastica, un paio di detergenti ecologici e un nuovo secchio per l’umido”.
In tema di mobilità, invece, vi basti sapere che sulla salita per il mitico Passo Pordoi c’era una stazione di ricarica per auto elettriche. E che i numerosi ciclisti urbani di Bolzano possono contare su un compressore pubblico per gonfiare le gomme delle biciclette. Gratis, ovviamente.
Sarà anche per questo, oltre che per le onnipresenti piste ciclabili – bellissima quella sul lungolago di Riva del Garda -, le “Zone 30” (aree urbane in cui il limite di velocità è fissato a 30 chilometri orari) e le innumerevoli proposte di cicloturismo per grandi e piccini, che di gente in bicicletta, sia in Trentino che in Alto Adige, se ne vede davvero tanta. E non è che le strade siano esattamente pianeggianti, lassù!
Per finire, ma potrei andare avanti ancora a lungo, qualche esempio dell’attenzione alla sostenibilità in tema di alimentazione. Questo era l’angolo biologico della colazione servita ogni giorno dal nostro albergo (che presenta in tavola, come quasi tutti i ristoranti che ho frequentato, acqua di rubinetto):
Le ultime foto, che non ho scattato io ma mia cugina, in vacanza nella stessa zona, si riferiscono a un ristorante di Predazzo che ha fatto dell’ecosostenibilità il proprio marchio di fabbrica.
Dell’attenzione riservata ai bambini in vacanza, invece, neanche vi parlo. Perché lo farò in un altro post.