Nonostante tutto, è tornata la stagione delle ciliegie, quelle perfette e scure come amarene e quelle piccole, dure e ammaccate dalle intemperie. E mio figlio che le aspettava frementi, come sempre, da un anno intero, le ha salutate con un entusiasmo bambino e una gratitudine sincera, che mi hanno ricordato il valore dell’attesa e il potere straordinario dei desideri.
Nonostante tutto, mia figlia ha imparato a leggere. Ha ascoltato le urla festanti dei compagni al suono della campanella delle 13.30, ha riportato a casa complimenti e rimproveri, libri fitti di lettere sempre più coerenti, disegni e caramelle. E messaggi di piccola amicizia scritti in un italiano adorabile e perfettamente sbilenco.
Nonostante tutto, è di nuovo il momento dei tuoni in lontananza e dei temporali pomeridiani. Di gocce grosse come lacrime di bimbi piccoli che battono sui vetri mentre la luce si fa ocra e l’aria si fa calda e umida.