Pochi giorni da genitore bastano, in genere, per constatarlo sulla propria pelle. Alla vista di un bambino nuovo di zecca, il passante medio non riesce ad astenersi da una serie di comportamenti. Tutti in buona fede, s’intende. Ma che alla lunga possono mettere un po’ alla prova la pazienza dell’ignaro neonato (e soprattutto di mamma e papà). Ecco dunque quali sono le 7 tentazioni cui il passante medio non riesce a resistere in presenza di un neonato.
Lo sbaciucchio selvaggio
Della guancia, delle mani, in qualche caso finanche dei piedi. Generalmente tollerato dal marmocchio quanto una cucchiaiata di sabbia nelle mutande.
Lo strappo del ciuccio
Di norma accompagnato dal sonoro “Togli questo ciuccio”, scatta immediato, a prescindere dall’età del bambino e dal fatto che sia sveglio, addormentato o così così. L’associazione nazionale odontoiatri deve aver mescolato dentisti in borghese alle vecchiette da supermercato.
Variante: l’asportazione del pollice
Se il ragazzino preferisce il suo stesso ditone al succhietto di plastica, non pensi di sentirsi al sicuro. L’istinto educativo-preventivo dell’uomo (ma più della donna) comune si manifesta in tutta la sua incontenibile prepotenza anche – se non soprattutto – dinanzi a un bimbo che si ciuccia il pollice. O l’alluce, o qualsivoglia appendice corporea.
La domanda indiretta
Che il bimbo sia in evidente età pre-verbale, o che non manifesti alcun desiderio di concedersi i piaceri della conversazione, l’interrogatorio – evidentemente indirizzato all’adulto che lo accompagna – scatta sistematico: “Come ti chiami?” “E quanti anni hai?” “Ce l’hai un fratellino?” E via così fino a che il pupo non sarà uscito dal campo visivo dell’interlocutore (o il suo accompagnatore non avrà estinto la curiosità del passante di turno).
Il pizzicotto senza ritegno
Chi, come la sottoscritta, è stato generosamente equipaggiato da Madre Natura di un paio di guance paffute non ha scampo, almeno fino alla tarda adolescenza.
Il commento “buttato lì”
Che capriccioso! Nervosetto, eh? Un po’ viziatello…. Che mammone!!!!
Altrimenti conosciuto come “il giudizio più sommario del west”. Trenta secondi per radiografare un bambino (e la sua mamma e il suo papà), individuandone tutti i difetti (proporzionali alle colpe dei suoi genitori, ovviamente).
Il toto-somiglianze
Dagli esiti di solito molto variegati, spesso subordinati alla diretta conoscenza del passante di uno dei due genitori (o più semplicemente alla presenza della mamma o del papà). Niente di più facile che in una passeggiata di meno di 700 metri, il pupo passi dall’essere “uguale al papà” al somigliare come una goccia d’acqua alla mamma, allo zio Tonino, alla bisnonna Cettina e al cuginetto Chicco. Peccato che l’ultimo sia stato adottato.