L’artiglio luciferino
Sarà il rapidissimo rinnovamento cellulare, sarà la difficoltà di fare loro una manicure decente, fatto sta che i bambini piccoli – tutti, sempre – sono provvisti di almeno un artiglio affilato quanto una scheggia di selce. E il fatto che, oltre ai propri sfinteri, non padroneggino alla perfezione nemmeno mani e piedi, di solito peggiora le cose.
Il succhiotto assatanato
Se c’è un cosa che i bambini sanno fare davvero bene, è succhiare. Le tette materne, il biberon, il ciuccio. Ma anche qualsiasi parte del genitore di turno capiti loro a portata di fauci. Da quasi tre giorni, per dire, me ne vado in giro con una ecchimosi bluastra sul mento che fa pendant con le solite occhiaie. Almeno la coerenza cromatica.
La testata alla Zidane
Non solo hanno il cranio un po’ sproporzionato rispetto al resto del corpo e sono campioni di movimenti imprevedibili e senza controllo, ma tenendoli in braccio si finisce inevitabilmente col ritrovarserli ad altezza viso. Capirete perciò che la capocciata improvvisa di un bambino può compromettere definitivamente la lucidità di un genitore, già minata dalle notti insonni e dall’ascolto a ripetizione delle Tagliatelle di nonna Pina.
Le zanne lupine
Sottili come spade appena forgiate nella fucina di Vulcano. Taglienti come lame su cui, “Donne!”, si è appena accanito il più solerte degli arrotini. I denti novelli dei bambini fendono la pelle come burro. E se lo si scopre allattando, credetemi, nessun calendario sarà abbastanza lungo.
L’intifada verticale
Quando un bambino perde interesse nei confronti dell’oggetto che stringe approssimativamente tra le mani, di solito si limita semplicemente a mollare la presa. Il resto lo fanno la forza di gravità e la legge di Murphy, con buona pace dei piedi del malcapitato genitore. Col tempo, comunque, si acquisiscono riflessi e motilità che manco un campione mondiale di tip tap.
Lo sputacchio venefico
Se esiste un virus, un batterio, un fungo o un protozoo benigno ma rompipalle assai, vostro figlio lo intercetterà entro il suo terzo anno di vita, meglio se a ridosso delle vacanze, il giorno prima di una (vostra) importantissima riunione di lavoro, a poche ore dal matrimonio di vostra cognata. E se il contagio avviene attraverso la saliva, è matematico: lui vi sputerà addosso proprio quando penserete di esservi salvati.
Il salto di Hulk Hogan
Solo che Hulk Hogan faceva finta. Si tratta, in fondo, di una mera questione statistica: un bambino che salta sul letto in cui si trovi anche uno qualsiasi dei suoi genitori, prima o poi atterrerà su una delle parti molli dello sventurato genitore. Squeak!