Vi siete persi le mie considerazioni sulla tenuta, la praticità e la manutenzione dei pannolini lavabili Little Lamb? Ecco la prima parte della recensione. Continuate la lettura per informazioni su costo, reazioni della pelle e impatto ambientale.
Reazioni della pelle e materiali:
Per amore di verità, devo dire che questo rimane un punto dolente della mia esperienza con i pannolini lavabili, che mi sono sempre parsi la scelta migliore anche per il benessere del bambino. Dopo oltre un mese di utilizzo non esclusivo dei Little Lamb la pelle di Davide continua a “preferire” gli usa e getta plastic free che usiamo da mesi. Niente di drammatico, per carità, ma quando uso i lavabili noto quasi sempre un lieve arrossamento nella zona perianale, tanto da continuare a usare la pasta protettiva all’ossido di zinco (che richiede però il velo raccogli-feci, altrimenti a lungo andare rovinerebbe il pannolino!). Il rossore sparisce dopo qualche ora con il monouso. Quanto all’umidità residua, purtroppo il micropile è l’unico tessuto, tra quelli che ho sperimentato, che lascia la pelle di BigD relativamente asciutta (scordatevi, comunque, la sensazione dei pannolini di plastica!). Il cotone e il bambù, invece, sono molto assorbenti ma non drenanti, per cui il pannolino si inzuppa e il sedere resta umido. Usare un materiale sintetico di derivazione petrolifera (come il micropile, appunto) a contatto con la pelle di mio figlio rappresenta uno dei compromessi più odiosi nell’uso dei lavabili. Anzi, francamente la vivo proprio come una contraddizione, ma Davide si mostra visibilmente infastidito quando “sente” il culetto troppo bagnato: si lamenta, risveglia, si agita (e dire che lui, grazie agli usa e getta “ecologici” è già abituato a una sensazione comunque più umida rispetto ai classici Pampers). Dunque, micropile sia, pure se a malincuore (pensare che da anni ho bandito la microfibra dal mio intimo, dagli indumenti e pure dai capi “tecnici” per lo sport).
Costo e convenienza:
Da quello che ho visto in giro, i Little Lamb sono piuttosto economici. Io li ho comprati direttamente sul loro sito, pagando 46 euro per il trial kit composto da 5 pannolini lavabili con relativi inserti (2 pocket e 3 fitted) e successivamente altri 55 per il pacco da 6 pocket e 12 inserti in bambù. A questo si aggiungono 6,6 euro per 100 fogli raccogli-feci monouso e le spese di spedizione. Diciamo che confrontati con gli u&g Nature Babycare, che recentemente sono aumentati un po’ (15 euro per il pacco doppio da 42 pezzi, oltre 35 centesimi a pannolino), ho calcolato che ammortizzeremo i nostri Little Lamb in appena una trentina di utilizzi. A questo, certo, vanno aggiunte le spese per le lavatrici, ma lavando i pannolini insieme al bucato (ad eccezione del risciacquo preventivo e di eventuali pannolini molto sporchi che lavo a parte) mi sembra di riuscire a limitare i danni. La convenienza, a mio parere, è evidente. Tenete conto, però, che da una parte i nostri usa e getta sono piuttosto costosi e che dall’altra Davide ha superato la fase peggiore in termini di numero di cambi. Rispetto a degli usa e getta convenzionali il risparmio è inferiore, ma per un neonato penso che la situazione penda ulteriormente a favore dei lavabili, che comunque si possono riutilizzare con altri bambini.