Sei sessista e non lo sai, quando ai maschi regali solo giochi – per interpretare ruoli, immaginare futuri, esercitare l’immaginazione, la pratica manuale e la flessibilità – e alle femmine regali solo vestiti e trucchi – per enfatizzare la bellezza, la vanità, il culto dell’apparenza fisica e della presunta perfezione esteriore.
Sei sessista e non lo sai, quando, pur di stroncare un capriccio, liquidi tuo figlio dicendogli che quel giocattolo che tanto vorrebbe “è da femmina”, e quindi non lo può avere. E viceversa.
Sei sessista e non lo sai quando tuo figlio vuole giocare al papà, quando vuole guardare Ariel o Frozen, quando vuole divertirsi a mettersi lo smalto di sua sorella, quando vuole indossare una maglia coi cuoricini. E tu glielo neghi, perché “sono cose da femmina”. E sei sessista e non lo sai anche quando tua figlia vuole giocare a calcio, comprarsi una tshirt di Batman o tagliarsi i capelli cortissimi. E tu le fai notare che non è il caso, perché lei “è femmina”.
Sei sessista, e magari non lo sai, quando dici a tua figlia che non deve urlare, o sudare, o arrabbiarsi, perché lei “è femmina”. E quando fai notare a tuo figlio che non è il caso che lui pianga, abbia paura o peggio ancora che si commuova per qualcosa, dal momento che lui è un maschio. Sei sessista e non lo sai quando bolli una bambina vivace come “un maschiaccio”, o un bambino sensibile come una “femminuccia”.
Sei sessista e non lo sai, quando ripeti a tua figlia solo e soltanto che è bella, dimenticando di farle notare anche la sua intelligenza, la sua forza, il suo coraggio. Le sue molteplici e straordinarie abilità, i suoi talenti, le sue attitudini naturali. Sei sessista e non lo sai ogni volta che ripeti a tuo figlio solo e soltanto che è forte, veloce, coraggioso. Dimenticando di fargli notare anche la sua dolcezza, la sua intelligenza, la sua generosità.
Sei sessista e non lo sai quando dai per scontato che tua figlia impari a cucinare, e che dia una mano a rassettare casa, o a badare a eventuali fratelli più piccoli, eppure non ti aspetti altrettanto da tuo figlio. Sei sessista e non lo sai quando scoraggi le amicizie di tua figlia con i maschi e quelle di tuo figlio con le femmine.
Sei sessista, e non lo sai, ogni volta che, più o meno consapevolmente, moduli il tuo sistema educativo, il tuo schema di principi, i tuoi riferimenti valoriali sulla base del genere di tuo figlio e di tua figlia. Ogni volta che presumi che l’essere maschio o femmina abbia in qualche modo a che fare con i gusti, con le attitudini, con le capacità e le abilità di un bambino. O, peggio ancora, con le sue caratteristiche psicologiche o con quelle che dovrebbe avere. Sei sessista, e non lo sai, ogni volta che ti senti autorizzato a convincere una bambina che esistono cose – giochi, sport, interessi, passioni, inclinazioni – che non è opportuno praticare o coltivare solo perché lei ha una vagina tra le gambe. E ogni volta che fai lo stesso con un bambino solo perché lui ha un pene tra le proprie. Il che è del tutto analogo a chi pretende dalle donne adulte che rinuncino a determinate professioni, passioni, abilità (o che rinuncino del tutto ad avere una professione, una passione, un’abilità) in quanto “femmine”, o che ritiene che un uomo adulto possa essere esentato da determinate incombenze e responsabilità (come l’accudimento dei figli o degli anziani, la gestione della casa etc) solo in quanto “maschio”.
Sei sessista e non lo sai. Ma dovresti provare a rendertene conto, e smettere subito di esserlo.
1 Commenti
Standing ovation!