Se non avessi figli, vedrei ancora le mie amiche che non hanno bambini. Incontrarsi per due ore non richiederebbe settimane di messaggi alla ricerca della congiunzione astrale perfetta che incastri i loro turni di lavoro, le esigenze dei miei figli e la mia stanchezza cronica. I miei rapporti con loro sarebbero ancora (relativamente) semplici, senza non detti, mancanze reciproche e quella distanza indefinibile che ci allontana ogni giorno di più.
Se non avessi figli, le giornate al mare sarebbero ore interminabili a scrutare tra i flutti, maschera sul viso e pinne ai piedi. Tramonti infiniti contemplati in silenzio, foto ai gabbiani solitari, letture all’acqua salata e nuotate in solitudine (l’unica solitudine che abbia mai amato).
Se non avessi figli, ne sono certa, passerei in casa molte più domeniche, arresa all’inedia e al “posso uscire quando mi pare”.
Frequenterei i soliti amici parlando di cose che in realtà non ci importano, fingendo di non sapere che siamo soli anche mentre stiamo insieme.
Se non avessi figli, le mie serate sarebbero terreno di improvvisazione e libertà. Ore lunghe senza orologio, aperitivi dell’ultimo momento, cene ipercaloriche e veloci. Passeggiate senza destino, desideri assecondati in un lampo.
Se non avessi figli, lavorerei dieci volte di più. Guadagnerei uno stipendio normale e mi sentirei autorizzata a spenderlo per cose effimere e non indispensabili.
Se non avessi figli combatterei ancora col fantasma della solitudine, alienata da un lavoro monotono e pagato comunque troppo poco. Non avrei mai guadagnato dei soldi facendo la cosa che preferisco, non avrei dei progetti, traballanti e precari, ma completamente miei.
Se non avessi figli, potrei stappare una birra gelata ogni volta che voglio, senza l’ansia di avvelenarmi il sangue o il latte.
Se non avessi figli, leggerei il quadruplo dei libri che leggo adesso, magari in una notte sola, perché “tanto posso dormire anche domani”.
Se non avessi figli, non avrei letto nessuno dei meravigliosi libri della cartella che ho intitolato “Maternità”. La Montessori sarebbe solo l’effige sbiadita sui vecchi biglietti da mille lire, le “fasce” servirebbero semplicemente a medicare ferite e contratture. Non saprei niente di tutto quello che ho faticosamente imparato sull’alto contatto, l’alimentazione complementare, l’allattamento a richiesta e il cosleeping.
Non avrei questo blog. Non conoscerei nessuna delle persone che mi ha fatto incontrare, virtualmente e non solo.
Se non avessi figli, avrei dei genitori e dei suoceri, e non quattro nonni concentrati quasi esclusivamente sui loro nipoti.
Se non avessi figli, non sarei mai riuscita a mettermi davvero nei panni di mia madre, perdonando e dimenticando cose che non avevo mai compreso fino in fondo.
Se non avessi figli, viaggerei ai soliti ritmi serrati, vedendo e toccando e sentendo il più possibile. Al ritorno a casa mi limiterei a sguazzare in un bicchiere di vino e nella mia malinconia, tirando tardi sul divano coi capelli ancora umidi di doccia e un disco nuovo nello stereo.
Se non avessi figli, non avrei vissuto, da viaggiatrice, l’esperienza della lentezza e dell’imprevisto. Dell’andare senza scopo né destinazione, perdendo tempo e scoprendo dettagli ad altezze diverse del mio sguardo da adulta.
Non conoscerei la meraviglia senza fine di un piccolo essere umano che scopre il mondo insieme a te, che gode della bellezza struggente delle piccole cose. Che ti ricorda che si può soffrire sinceramente anche se sei alto appena ottantacinque centimetri.
Se non avessi figli, sarei molto più aggiornata in fatto di musica, cinema, politica e sport. Avrei più cose di cui parlare e più persone a cui dirle.
Se non avessi figli, peserei sette chili di più, esattamente quelli che ho perso negli ultimi tre anni (rinunciando alle birre e alle deliziose cene spazzatura dell’ultimo minuto).
Non saprei cosa vuol dire osservare la tua bambina che ti si abbandona sul petto e dorme cullata dalla fiducia più incondizionata, tuo figlio che ti scorge tra la folla e sorride con gli occhi pieni di perfetta gratitudine. Non saprei che è davvero possibile avere a cuore qualcun altro più di te. Non condividerei con un’altra persona la responsabilità e la tenerezza più grandi che un essere umano possa sperimentare.
Se non avessi figli, non mi ripeterei ogni santo giorno quanto sarebbe più semplice e libera la mia vita senza bambini, ma passerei il mio tempo a domandarmi cosa si prova ad avere dei figli, con la sensazione di aver perso qualcosa di colossale e di insostituibile.
Sarei più felice e meno felice. Più sola e meno sola. Più ricca ma anche più povera. Sarei quella che sono, sempre io, sempre la stessa.
20 Commenti
Sempre la stessa non lo so, però’ in molti se, mi riconosco.
Che bello questo post, quasi struggente!
“Non saprei cosa vuol dire osservare la tua bambina che ti si abbandona sul petto e dorme cullata dalla fiducia più incondizionata, tuo figlio che ti scorge tra la folla e sorride con gli occhi pieni di perfetta gratitudine. Non saprei che è davvero possibile avere a cuore qualcun altro più di te. Non condividerei con un’altra persona la responsabilità e la tenerezza più grandi che un essere umano possa sperimentare.”
Quando sono arrivata a questa frase sono scoppiata a piangere, hai reso perfettamente e meravigliosamente cosa voglia dire essere genitori.
Leggere il tuo blog è sempre uno splendido momento!
Idem. Sono ancora qui con le lacrime.
Tutto vero! Anche per me. E tocchi un tasto molto dolente! A volte mi ritrovo a pensare “ma sarebbe stato meglio com’era prima?”‘ma poi mi scopro a rispondere sempre di no!
se non avessi figli… sai che non riesco più ad immaginare come sarebbe? Perchè non sarebbe più come era 5 anni fa, sarei andata avanti, sempre io, in una direzione diversa, che però ora non riesco a vedere!
Niente da aggiungere, come sempre riesci a mettere in parole ciò che provo…
P.S. Io i 7 kg ce li ho ancora dopo la nascita di Alice (quasi 9 mesi), ma conto di perderli!!!
Se non avessi figli non avrei nessuno spettatore di casa che sorriderebbe a ogni mio spettacolo canoro o ballerino imorovvisato.
Da incorniciare.
Io non sarei quella che che sono senza mio figlio.
Sarei io ma non così…
Più riposata sicuramente, meno stressata forse ma secondo me non più felice. Non so se avere dei figli cambi qualcosa del proprio essere ma sicuramente arricchisce. Ad ogni modo bel post, davvero bello.
ogni volta che ti leggo mi scateni fiumi di sentimenti. Grazie Silvana di tutte le parole che scrivi, riesci a dare forma a quello che una madre ha dentro.
Condivido in parte il post… anche perché a mio avviso avere dei figli è sicuramente gratificante ed emozionante, ma non scordiamoci che la vita non può e non deve ruotare tutta intorno ai nostri figli. Credo che forse lo sbaglio di fondo delle nostre generazioni è concentrarsi e dedicarsi al 110% solo sui nostri figli. Non dimentichiamoci che abbiamo attorno a noi persone che hanno bisogno dello stesso amore, in primis le mamme nel mio caso, ma anche i babbi visto dal vostro. Inoltre ci sono i nostri genitori e chi è fortunato anche fratelli a cui dedicare tempo ed amore. Infine metto anche gli amici cari, che spesso con la nascita di un figlio sembra che non ci sia più tempo per loro… invece trovare tempo anche per loro e condividere il loro pensieri, le loro giornate, magari anche di coppie che non hanno avuto la possibilità di avere dei figli è comunque un momento gratificante. Il mondo non gira intorno ai figli, per adesso siamo sicuri che l’unico giro che fa è attorno al sole, una grande stella che accoglie tutti indistintamente.
grazie dello splendido post, mi sono commossa… sto attraversando un subbuglio di emozioni: mamma di 2 bimbi, mi sono appena licenziata dal mio lavoro a tempo indeterminato, alla ricerca di una strada più compatibile con la vita che voglio ma che al tempo stesso sia in grado di darmi delle soddisfazioni… per ora è un sentiero in salita ed ho paura di perdere il selciato e di trovarmi nel bosco pentita. Ovviamente la vita e le sue priorità me l’hanno cambiata Alice e Stefano… e ringrazio ogni giorno di questo dono e di come mi hanno cambiata.
Che meraviglia quando trovi qualcuno che esprime quello che anche tu provi con le stesse parole che avresti usato tu. Grazie Silvana! Ho appena scoperto il tuo blog e già mi sono letta quasi tutto. Riesci a cogliere nel punto esatto il segno che un bambino lascia nel cuore di una mamma. Un segno profondo, bellissimo e terribile al tempo stesso.
Grazie a te e benvenuta! Le tue parole mi commuovono e mi lusingano. 🙂
Ciao! Ti ho nominata nel mio top of the post di settimana scorsa!
Grazie, Silvia! 🙂
Mi prendi il cuore, come sempre. Grazie!
bellissimo post 🙂
grazie a Dio, o a chi per lui, di figli ne ho due e sono la mia gioia sempre, anche quando sono stanca e ricordo con nostalgia le domeniche mattina ad annoiarmi a letto. ma questo non mi fa credere che la mia vita sia migliore delle mie amatissime amiche che figli non ne hanno -e che vedo ancora spessissimo, perché vengono a prendere il caffè da me e si godono la mia famiglia matta, perché pur essendo mamma non ho smesso di essere per loro una sorella e il tempo per una pizza e quattro chiacchiere devo trovarlo, me lo impongo, ‘che il marito sa fare la sua parte da babbo e i figli senza la mamma per una sera ogni tanto giuro che sopravvivono. i miei puffi sono 2, sono piccoletti -8 e 6 anni, il più grande ha anche una disabilità grave a livello cognitivo, quindi niente di semplice, ve lo assicuro- ma ne avrei voluto almeno un terzo; sono una gioia enorme e complessa, sono quella roba lì che noi genitori sappiamo bene cos’è ma sempre ci sembra di non riuscire a descriverla e, cari miei, non vi sembra ogni tanto che la nostra vita potrebbe essere una sit-com?! con così tanti momenti comici, pieni di situazioni indimenticabili ed emozionanti? ma vi prego, non sminuiamo la vita altrui, che magari i figli non son venuti, o magari non è arrivata la persona che ha permesso di volerli avere, i figli, o ancora quella persona sì che è arrivata ma poi è anche andata via e ci ha lasciato senza avere più il tempo biologico per farli, questi adorati figli. e allora ti coccoli i puffi delle amichesorelle che se si è amiche vere non si sparisce con la maternità altrui, anzi, succede che le amiche sorelle diventano amichezie. noi mamme siamo dei fenomeni, ma mica solo noi.
con amicizia e ammirazione, sempre.
annar.
Se non avessi il mio piccolo direi basta ad una vita fatta di costanti porte in faccia, da sempre e nonostante immensi tentativi e sacrifici… ma per lui resisto anche se con il cuore spezzato! Perdonami amore se non sono la madre che meriteresti ma ti amo con tutta me stessa!!!!!!