Cammina nelle mie scarpe* per qualche miglio almeno, prima di giudicarmi. Prima di giudicare il mio operato di madre e di donna. Vesti i miei panni, calza le mie scarpe, indossa la mia pelle prima di mettere in fila i miei errori e di stabilire la mia colpa. Calpesta la strada con i miei piedi, percorri il mio cammino dentro le mie scarpe. E se non puoi farlo, per favore, sospendi il tuo giudizio. Astieniti dai commenti, dalle insinuazioni, dai consigli non richiesti.
Cammina nelle mie scarpe morbide, cammina nelle mie scarpe sottili e flessibili per qualche miglio almeno. Calza le mie scarpe, o se vuoi procedi a piedi nudi, ma segui esattamente il tracciato della mia personale esistenza, senti sotto di te tutte le asperità naturali del mio terreno, che magari sono assai diverse da quelle che complicano e ravvivano il tuo. Schiva gli ostacoli che sarebbero toccati a me, salta i miei fossi e guada i ruscelli che solcano il percorso della mia vita. E se non sei in grado di farlo, ti prego, risparmiami le tue conclusioni giudicanti, le tue sentenze senza appello, la tua convinzione di sapere cosa dovrei fare e cosa dovrei evitare.
Cammina piano dentro le mie scarpe, come se andassi a piedi nudi sulla polvere del mio stesso sentiero. Cammina a ritroso, per assistere allo spettacolo agrodolce del mio passato. Dei resti fumanti delle battaglie che ho combattuto, quelle che ho vinto e quelle che ho perso. Delle vette che ho dovuto scalare, degli antri in cui ho dovuto nascondermi e degli abissi dai quali sono dovuta riemergere. Lasciati inseguire dai fantasmi che assediano me, prova a seminarli come faccio io da tutta la vita. Nasconditi dai miei mostri privati, affacciati dalle stanze luminose della mia felicità. Solo allora, forse, potrai comprendere le mie ragioni e le scelte, quelle libere e quelle obbligate. Solo allora potrai capire la natura di quelli che non esiti a definire i miei sbagli. E se non puoi farlo, se non puoi vestire i miei panni e vivere il mio passato, per favore, non giudicarmi.
Abita nelle mie scarpe e dentro la mia casa. Nasci dai miei genitori, innamorati del mio compagno, frequenta le scuole che ho frequentato io, abbraccia i miei amici, piangi i miei lutti, dividi il letto col mio gatto, mangia il mio pane e brinda con la mia stessa birra. Partorisci i miei figli e crescili ogni giorno come faccio io, se vuoi sentirti in diritto di dirmi come dovrei tirarli su. Altrimenti, per favore, astieniti dal giudicare le mie decisioni, le mie opinioni, la rotta che cerco di seguire con fatica ogni giorno. Non giudicare nemmeno i miei sbagli, perché sono i miei, e di nessun altro.
*Le mie scarpe, e quelle dei miei figli, sono di Wildling Shoes, un marchio che propone calzature realizzate con materiali sostenibili e naturali (cotone, lino, canapa, lana), con una speciale suola flessibile che garantisce al piede dei bambini (e non solo) l’adeguata protezione ma anche il massimo confort e una totale libertà. Con queste scarpe, in pratica, è come se si camminasse a piedi nudi, ma senza il rischio di traumi o problemi di alcun genere. La condizione ideale perché i piedi dei più piccoli crescano in maniera fisiologica e armonica, e perché le stanche appendici dei più grandi ritrovino il loro benessere. Le scarpe Wildling Shoes sono realizzate in UE a partire da materie prime ecosostenibili (cotone organico e lana non trattata) o da materiali riciclati come gomma e microfibra, e nello store online sono disponibili anche modelli vegani. Il design, che personalmente trovo davvero pazzesco, è ispirato a calzature tradizionali giapponesi, con una grande scelta di colorazioni e particolari lacci elastici comodissimi per i bambini e non solo, tanto che li ho voluti anche per me.
Noi stiamo provando le nostre Wilding Shoes nel mite autunno napoletano e ce le stiamo godendo davvero alla grande su ogni tracciato (abbiamo optato per dei modelli senza imbottitura con delle comodissime solette in canapa, ma potete trovare anche scarpe più pesanti, imbottite con lana non trattata o con poliestere). La sensazione iniziale è davvero di grande impatto: come se il piede, avvezzo alla costrizione nelle scarpe convenzionali, ritrovasse all’improvviso la sua naturale libertà. Un’esperienza davvero particolare anche per chi, come me, era comunque abituato a indossare scarpe comode con suole flessibili. E per chi teme di non si trovarsi a suo agio a così “poca distanza” dal suolo, sono disponibili solette in diversi materiali da inserire all’interno delle calzature.
Post in collaborazione con Wildling Shoes
3 Commenti
[…] sull’argomento, e comunque anche in questo caso un equipaggiamento adeguato (abbigliamento, scarpe e accessori) può contribuire in modo sostanziale a risolvere il problema. Senza dubbio, […]
Buonasera Silvana. Ho visto queste scarpe e sono davvero molto incuriosita di provarle. Ma una cosa un po’ mi frena dall’acquisto. Quanto resistono nel tempo? Sembrano molto più delicate dei modelli tradizionali, tanto che mi chiedo se resistere vero una stagione ai piedi soprattutto di mio marito. Grazie
Ciao, scusa il ritardo! Onestamente le nostre si sono rivelate sempre molto resistenti! L’unica cosa da tenere in considerazione, come ho scritto nel post, è la suola super sottile, che non a tutti può risultare comoda. 🙂