Sapevate che finalmente è possibile riciclare i pannolini e gli assorbenti usa e getta? La tecnologia per ridare vita a questi rifiuti che in passato non erano riciclabili esiste ed è italiana: è stata messa a punto da FaterSMART e viene già utilizzata nel primo impianto di riciclo di pannolini e pannoloni del mondo, operativo in provincia di Treviso, presso il sito di Contarina SpA. Per estendere questa opportunità a tutto il territorio nazionale, e cominciare così a riciclare i pannolini su larga scala, non resta dunque che “chiudere il cerchio” e chiedere alle autorità locali di realizzare nuovi impianti di riciclo ad hoc. Si tratterebbe di una vera e propria rivoluzione, in grado di avere un ruolo fondamentale nella protezione dell’ambiente e nella prevenzione dell’inquinamento. I rifiuti da prodotti assorbenti per la persona rappresentano infatti circa il 4% del totale dei rifiuti urbani che ogni anno vengono prodotti in Italia (fonte: Ispra, Rapporto Rifiuti Urbani, 2017). Parliamo, in pratica, di circa un milione di tonnellate di pannolini che ogni anno finisce in discarica o negli inceneritori, e che invece ora potrà finalmente essere riciclato.
Come si possono riciclare i pannolini
La tecnologia messa a punto da FaterSMART permette di riciclare i pannolini, gli assorbenti femminili e i pannoloni per l’incontinenza, trasformandoli in arredi urbani e in molti altri oggetti di uso quotidiano, come appendiabiti e mollette, cartoni per imballaggi industriali o nuovi prodotti assorbenti. Il sito in provincia di Treviso rappresenta il primo impianto industriale al mondo in grado di riciclare il 100% dei prodotti assorbenti usati: pannolini per bambini, pannoloni per incontinenza e assorbenti femminili. I rifiuti vengono per prima cosa sottoposti a un processo di sterilizzazione, dopodiché vengono “aperti” tramite vapore a pressione e separati nella varie componenti, come plastiche, cellulosa e polimeri assorbenti. In questo modo, da una tonnellata di rifiuti è possibile ottenere fino a 150 kg di cellulosa, 75 kg di plastica e 75 kg di polimero super assorbente. Riciclare pannolini e assorbenti permetterebbe di evitare il consumo di 10 ettari di terreno ogni anno (quanto 13 campi da calcio) ed evitare emissioni di gas climalteranti pari a quelle assorbite ogni anno da oltre 30.000 alberi.
Riciclare i pannolini: la soluzione per tutti
Chi mi segue da un po’ di tempo, sa che quando i miei figli erano piccoli ho usato molto i pannolini lavabili, ma visto l’impegno extra che era richiesto e la frenesia delle nostre vite (considerando anche il fatto che Davide e Flavia sono nati in meno di due anni), ogni giorno mi ritrovavo comunque a dover smaltire anche dei pannolini usa e getta. Sarebbe stato davvero fantastico poter contare su un sistema di gestione che ne permettesse il riciclo. Un sistema che ora esiste e che potrebbe, se applicato su larga scala, fare una grande differenza in termini di impatto ambientale, senza stravolgere le abitudini quotidiane della maggior parte delle famiglie. A questo scopo, FaterSMART ha ideato anche uno speciale contenitore per la raccolta differenziata di pannolini, assorbenti e pannoloni usati. Si chiama SMARTbin ed è progettato appositamente per gli ambienti esterni, alimentato da un pannello solare e dotato di un sistema che permette di pesare i rifiuti, in modo da assegnare premi e incentivi alle famiglie più attente all’ambiente.
Cosa possiamo fare per promuovere il riciclo dei pannolini
Quello che possiamo fare come cittadini, per fare in modo che sempre più pannolini (e assorbenti) vengano riciclati, è chiedere alle amministrazioni locali di adottare questa tecnologia e promuovere la creazione di nuovi impianti che possano riciclare i pannolini. D’altra parte, la raccolta differenziata di rifiuti da prodotti assorbenti è già stata introdotta in circa 900 comuni italiani e 14 milioni di italiani sono già raggiunti da questo servizio. Quello che servirebbe, dunque, è la realizzazione di nuovi impianti di riciclo dei pannolini e dei prodotti assorbenti per la persona in generale.
Il riciclo dei pannolini a Ecomondo
Per promuovere la sua tecnologia per il riciclo dei pannolini e degli assorbenti, FaterSMART è presente in questi giorni a Ecomondo 2019, la fiera di riferimento in Europa per l’innovazione industriale e tecnologica dell’economia circolare, con uno stand dedicato alla sua innovativa tecnologia per riciclare i pannolini e gli altri prodotti assorbenti per la persona. . Nel corso di questo secondo appuntamento sarà anche presentato lo Smart Bin, un contenitore intelligente per la raccolta differenziata dei pannolini.
Cosa ne pensate? Vi piacerebbe, o vi sarebbe piaciuto, poter riciclare i pannolini e gli assorbenti?
Post in collaborazione con faterSMART
6 Commenti
Il fatto che questo articolo sia pagato dall’azienda che ha inventato questo sistema, la dice lunga sulla credibilità dello stesso. Per prima cosa è ambiguo dire ” il primo impianto industriale al mondo in grado di riciclare il 100% dei prodotti assorbenti usati” quando basta fare un rapido calcolo per capire che in realtà il recupero è del 30% (basta sommare i kg usati poche righe più sotto). Non solo: si evita di dire che per funzionare i pannolini andrebbero raccolti in maniera differenziata rispetto agli altri rifiuti. Il che significa nuovi cassonetti e nuovi camion dedicati, con tutti i costi economici e ambientali che ciò comporta.
Ma il vero problema è lo smaltimento degli usa e getta o è solamente un passaggio? Perchè si ignorano gli ENORMI costi di produzione di un prodotto che viene usato circa 3 ore ma comporta un enorme spreco di acqua e risorse?
Utilizzare prodotti lavabili e riutilizzabili, anche in comunità come asili nido, è l’unica vera via sostenibile per questa questione.
Finchè non capiremo che il riciclo è l’ultimo anello della catena e che i primi due capisaldi della sostenibilità sono il RIUSO e la RIDUZIONE dei prodotti, non andremo da nessuna parte. Molto deluso da questa marchetta di questo blog che fino ad oggi stimavo.
Mi dispiace sinceramente che tu sia delusa, questo blog ha fatto del proprio marchio di fabbrica, da sempre, l’assenza di fondamentalismi e l’accettazione di compromessi. Per me è irragionevole illudersi che di punto in bianco migliaia di utenti si mettano a lavare i pannolini o gli assorbenti, e trovo quindi che sia invece indispensabile e molto utile lavorare non solo sul versante della prevenzione a monte dei rifiuti, ma anche del riciclo e del recupero. In attesa che sempre più persone si convertano al lavabile (l’opzione ovviamente più auspicabile) sarebbe a mio parere molto importante incentivare e promuovere il riciclo dei pannolini e degli assorbenti.
Da 1 tonnellata di pannolini usati si ricavano 150 kg di cellulosa, 75 kg di plastica e 75 kg di polimero super assorbente, che costituiscono 100% delle materie prime utilizzate per produrre i pannolini (plastica, cellulosa e polimero super assorbente). La restante parte rappresenta il materiale organico di questo tipo di rifiuti.
Questo è davvero molto interessante! Anche io uso i lavabili, ma per viaggi e alcune notti ho usato anche gli usa e getta. Vale anche per gli assorbenti o i salvaslip da donna perché anche se uso la coppetta la prima giornata mi metto comunque qualcosa nel caso avessi perdite.
Sì mi piacerebbe! Presumo che questo tipo di riciclo valga anche per i salvaslip, giusto? E’ una bella notizia, spero che presto diffondano il tutto. Però non esistono anche degli assorbenti biodegradabili? Dicono che si può buttarli nell’umido anche se mi pare una cosa così strana. Dubito che si smaltiscano agli stessi ritmi della buccia di banana. Ma cmq potrebbero fare degli assorbentio cosiddetti biodegradabili (che magari sono meglio dei tradizionali, con meno plastica) e poi smaltirli con un sistema tipo quello di cui parli nel post.
Sì, per tutti i prodotti assorbenti per la persona!