Quello che si è appena concluso è stato l’inverno più faticoso della mia vita, di gran lunga. Non il più triste, probabilmente il più solitario, di sicuro malaticcio a livelli record. Non che la cosa mi abbia stupito, devo dire, ma è stata dura. Meno di quanto avessi temuto nelle mie stime più pessimistiche, più di quanto abbia osato sperare nei momenti migliori dell’ultimo semestre.
Fin da novembre avevo immaginato la Pasqua come una specie di rinascita. Basta pioggia, freddo, tosse, aerosol. Niente più cieli grigi e interminabili pomeriggi da ammazzare dentro casa.
La primavera, l’ora legale, il primo piccolo viaggio in quattro. La vita che ricomincia a essere scandita da una certa routine. Diversa, ancora molto impegnativa, ma già abbastanza familiare e in qualche modo rassicurante, benevola.
A 48 ore dalla Pasqua ho una valigia pronta e l’aerosol in funzione. Il meteo è ballerino, ma ho coraggiosamente riposto il cappotto più pesante nell’armadio. Il giardino è punteggiato di violette, ma i fiori sul limone stentano a sbocciare.
Sguazzo in una specie di limbo in cui tutto può succedere in qualsiasi momento, le giovani abitudini familiari scricchiolano a volte sotto i colpi degli imprevisti ancora frequenti. Ma la luce dorata del pomeriggio inonda la mia casa nonostante i vetri sporchi. Si riversa sulle nuove fotografie scattate negli ultimi mesi, fa strizzare gli occhi dei bambini e vibrare i baffi del gatto. Qualche nuvola all’orizzonte promette ancora tuoni e lampi, ma il cielo intorno sta cambiando colore. Il meglio è di là da venire.
Oggi è (ancora) Venerdì santo, ma la Pasqua certamente arriverà.
6 Commenti
Buona Pasqua!
La (tua) Pasqua arriverà, e sarà ogni giorno più bella. Non può che essere così.
spero che la Pasqua ti abbia portato la resurezione che aspettavi!
Il mio non è stato un inverno di malattie per fortuna, ma un inverno di grande solitudine si’! E per giunta freddo… Io avevo deciso di passarlo in Puglia per prendere il meno possibile… Beh ti dico solo che al mio paese non nevicava da dieci anni! La mia primavera ha coinciso col ritorno a lavoro e nel Lazio, e mai – credimi – avrei potuto immaginarlo! Spero che anche tu stia vivendo la tua resurrezione o comunque ti auguro di cuore che arrivi presto. Un abbraccio!
Ti capisco. Io ho passato l’inverno più lungo e faticoso l’anno scorso. Avevo la mia cucciolotta piccola (nata ad ottobre) e il suo fratellino ancora piccolo anche lui. Notti insonni hanno accompagnato il mio inverno 2013. Pianti e capricci di gelosia. Lavoro e stanchezza. Coliche. Rigurgito (durato fino all’anno d’età). Ma poi la scorsa Primavera il miraggio tanto atteso era diventato più nitido. Poi con questa Primavera 2015 è diventato realtà. Non che tutto ora sia facile, ma mi azzardo a dire un po’ più semplice. Meno faticoso di sicuro. Quindi tieni duro. La tua Pasqua arriverà. Non questo 7 aprile ormai andato purtroppo. Ma arriverà la prossima primavera quando i tuoi cuccioli si (ri)troveranno a giocare e tu potrai tornare a vedere il sole. ☺
Grazie, che bella iniezione di ottimismo! Flavia è nata a novembre, quindi la situazione è simile. Ora va un po’ meglio, ma confido nei prossimi mesi… Un abbraccio.