È l’ormone del benessere e del piacere orgasmico. Nel mio caso, è responsabile di contrazioni uterine precoci e fortissime, di un riflesso di eiezione del latte tale che potrei spegnere un incendio semplicemente sventolando le tette (è solo per questo, giuro, se per quanto io mi lavi tendo a puzzare come un caseificio dell’agro pontino) e, soprattutto, dell’irresistibile sonnolenza che coglie i miei figli dopo ogni dose – pardon, poppata.
Se potessi spacciare illegalmente sottoforma di cristalli l’ossitocina che il mio corpo produce, farei soldi a palate. Una specie di Walter White con due tette enormi.
E invece, eccomi qui, ben disposta, più che rassegnata, a trasformarmi per qualche tempo nel ciuccio soporifero anche della mia secondogenita, letteralmente assuefatta, dipendente, drogata di quel latte di mamma che, oltre a riempire la pancia, concilia il sonno meglio di uno speciale natalizio di Marzullo.
Il ciuccio “vero”, quello di gomma, provoca pianti, conati di vomito e sputi degni di un lama. Del resto, perché mai accontentarsi di un surrogato, quando la mamma dispone di ben due succhietti progettati apposta per la sua bimba assonnata?
E allora via di tetta qundo è ora di dormire, perché non di solo latte vive l’uomo. C’é anche l’ossitocina.
21 Commenti
eheheheh… che ridere! Non male come strategia!!!
😉
Ti seguo da un pò Silvana. Sono mamma di Arianna (3 anni) e Vincenzo che compirà un anno tra due giorni. Sono spesso tentata di levargli le tette una volta per tutte. Ancora di notte si sveglia, ciuccia e si riaddormenta…ma non ci riesco proprio a fargli questo torto. Proprio giovedì la mia dottoressa (medico di base) mi ha parlato dell’ossitocina che ci trasmettiamo reciprocamente io e mio figlio quando lo allatto. Però mi ha anche consigliato di toglierlo dal seno appena ci riesco (e non tra un anno o 6 mesi, ma prima), perchè il nutrimento per lui ormai è uguale a zero, perchè si rovina il palato e perchè altrimenti non mangerà altro latte. Ma quest’ossitocina…Dio quant’è potente! (Ed io l’ho provata per 2 volte iniettata nelle mie vene per far venire al mondo i miei bimbi…che dolore potente!)
Ciao Maria, benvenuta e grazie del commento 🙂
Guarda, io per bimbi ormai svezzati non ne faccio ovviamente una questione di alimentazione, quanto di relazione e conforto. Un “nutrimento” emotivo e psicologico, diciamo. Quanto al latte “altro”, mio figlio non ne ha bevuto una goccia in 22 mesi, e onestamente non me ne cruccio (a colazione andiamo di yogurt). Resta il fattore fatica. E su quello ogni mamma sa quando è il suo momento per dire basta, e nessuno deve interferire in questa decisione. Un abbraccio
un medico che dice che il latte dopo una certa data non nutre più, è un imbecille retrogrado e ignorante che non si prende la briga di informarsi ma resta attaccato alle stronzate anni 70 quando il marketing spingeva per vendere il latte artificiale di nuova invenzione.
Il latte di mamma è sempre nutriente, sempre!!! Cambia la sua composizione in base all’età del figlio, più il bimbo cresce e quindi più tempo il seno produce, più il carico grasso cala a favore di quello proteico.
La natura è più intelligente dei medici!!!
Se tu vuoi continuare, fallo. Se vuoi smettere, fallo, ma non farlo perché un estraneo ti mette in testa dubbi e convinzioni idiote e profondamente sbagliate.
Io ho allattato mio figlio oltre due anni, ho smesso perché ero esaurita io a svegliarmi 15 volte a notte perché lui, in mia presenza, cercava il seno, e perché di giorno era un continuo chiedere il seno neanche fosse un neonato, mentre quando io non c’er0 manco mi cercava.
Avesse chiesto il seno meno ossessivamente, sarei andata avanti ad allattare fino a che lui avesse voluto.
Ebbene, nonostante l’allattamento prolungato, non solo non ha avuto problemi col cibo (altra stronzata detta da ignoranti) ma addirittura quando era malato e il mio latte era l’unica cosa che per una settimana ingeriva, non calava di mezzo etto. Alla faccia del non nutriente!!
L oms stessa consiglia, se mamma e figlio lo desiderano, di continuare ad allattare ALMENO due anni. Ecco, di questo a quell ignorante del tuo medico, e soprattutto digli di farsi i cazzi suoi, cioè di pensare a glicemia, globuli, pressione, e di tacere per decenza su cose di cui non sa nulla!!
Altra cosa che la tua dottoressa ignora, de è grave: dopo l’anno di età non è fondamentale assumere latte. È un’altra convinzione retaggio di tempi grami con poca scelta e disponibilità di cibo, dove il latte era l’unica cosa calorica a disposizione! E che lo ignori un medico è molto ma molto grave.
Mio figlio a parte il mio latte non ha mai bevuto altro, e quindi? I latticini non gli piacciono, e io non sono così cretina da riempire il latte di cioccolata di dubbio valore solo per fargli assumere la0bianca bevanda, che è ampiamente dimostrato essere del tutto inutile per la crescita dopo l’anno di età, ed essere fondamentale prima dell’anno solo se è quella prodotta da mamma, non certo da una mucca!
Anche mio figlio, allattato per 17 mesi, ha sempre mangiato la qualunque “nonostante” il seno. Quanto alle proprietà nutritive, io non sono un’esperta, ma suppongo che alimentarsi SOLO al seno, regolarmente, oltre l’anno, possa determinare delle carenze specifiche (al di là dell’apporto calorico, che è solo un aspetto della questione). Potrei sbagliarmi, e anzi chiedo lumi a chi ne sapesse di più, ma era questo il senso del mio commento in risposta: Davide mangiava di tutto a tavola, quindi non mi sono neanche posta il problema di “quanto nutrisse” il mio latte. Sacrosanta l’osservazione sulla libertà di scelta. Io, per esempio, ho smesso perché ero incinta di cinque mesi e non me la sentivo di continuare con l’allattamento in tandem dopo il parto. Allora ho preferito smettere con congruo anticipo per evitare che lui associasse l’interruzione alla nascita della sorella. La gradualità estrema ha permesso di evitare pianti e tragedie. E forse era effettivamente il momento giusto, perché nel giro di qualche mese il sonno notturno si sta regolarizzando (per fortuna nostra, che ora abbiamo anche una neonata tettomaniaca nel letto ;))
Silvana, io da “esperta” nel senso che sono molto ferrata sull allattamento al punto che volevo diventare consulente ma ho rinunciato perché il corso aveva un costo troppo alto per me, ti rispondo che no, non è vero che dopo l’anno se ci si nutre solo di latte materno si incorre in carenze perché il latte materno è ricco di tutto ciò che serve a un bambino. Come ho detto, cambia la sua composizione e si adatta alle esigenze della bocca che succhia.
Ci sono bambini che iniziano a mangiare verso l’anno e mezzo, e se sono alimentati al seno non hanno nessun tipo di carenza, nemmeno se fanno parte del ristretto gruppo di quelli che non mangiano nemmeno piccoli assaggi dai piatti dei genitori.
Le carenze nutrizionali del latte materno sono state inventate dalle ditte di artificiale e di baby food, che hanno schifosamente fatto leva sul terrore atavico di non essere in grado di nutrire la proprole.
Ancora oggi, quante stronzate si sentono sul latte ciò non è nutriente? Che è acqua, che non sazia, che non è abbastanza? Troppe. Troppe da operatori del settore che sono di una ignoranza assoluta, se non quando mossi da interessi economici, senza contare che i pediatri in questione di allattamento e alimentazione non hanno nessuna competenza!
i pediatri sono i medici di base dei bambini, è come se io andassi dal mio generico a farmi dare una dieta!
In realtà, per esperienza, ti dico che neanche molti nutrizionisti ci capiscono un’acca. Continuano a sottolineare “l’importanza del latte vaccino” nella dieta dei bambini, ignorano il concetto di autosvezzamento, sono fermi a teorie superate sull’introduzione dei cibi e via dicendo.
Il mio pediatra – sono fortunata – incoraggia l’allattamento a richiesta fin quando la madre e il figlio desiderano. Però dopo i primi mesi mi ha consigliato una integrazione di ferro, soprattutto perché mio figlio è sempre stato un gigante. In questo senso parlavo di carenze, ma come ho detto non ho competenze in materia.
Grazie mille per le informazioni più puntuali!
Confesso di essere una talebana, ma non nel senso che il latte artificiale è il demonio e si è brave solo se si allatta: il mio essere talebana è riferito solo all’essere informate e consapevoli, prendendo quindi decisioni attive.
Smetto di allattare perché il latte non è nutriente: ti brucio viva metaforicamente parlando!
smetto di allattare perché non mi piace/mi esaurisce/mi fa star male: benissimo, hai tutto il mio sostegno!
smetto di allattare perché voglio andare in palestra e l’acido lattico fa male al bambino: sei una cretina ignorante.
Smetto di allattare perché se all’atto non posso mangiare formaggi e salame: come sopra.
Sì, sono d’accordo con voi. Se smetterò di allattare lo farò solo perchè sarò stanca dei suoi continui risvegli notturni o anche perchè se siamo in giro e lui ha sonno per dormire vuole la tetta…e non sempre sono nelle condizioni e situazioni di potermi mettere ad accontentarlo (il ciuccio non lo vuole!).
Ma una domanda?? A noi mamme, fa bene allattare??? (salute dei denti, delle ossa…ecc.ecc.)
Io sono incinta e/o in allattamento da due anni e mezzo (per cinque mesi ero gravida e allattavo), sono stata l’ultima volta dal dentista un mese e mezzo fa e si è complimentato per i miei denti.
Io ho allattato per 1 anno.
E se la una mamma mi dice ” non ne posso più / non me la sento piu’ / non ho piu voglia quindi smetto smetto!!!” Io le dico fai bene ma se 1 mamma tira fuori 1000 scuse prive di fondamento per non allattare più naturalmente evito di far commenti con l’interessata, ma il mio pensiero è “tutte sciocchezze sii sincera non ti va più! !!” Punto e basta.
La penso anch’io così. Però credo che molte mamme temano di dire le cose come stanno per timore di giudizi, di essere etichettate come cattive mamme.
Tempo fa una mia amica, appena dimessa con la bimba, mi disse che prima di arrivare a casa si era fermata a comprare il latte artificiale per la piccola, perché all’ospedale le avevano consigliato di darle l’aggiunta dato che la bambina era affamata. Ho fatto finta di crederle, perché so che in quell’ospedale è impossibile che diano consigli del genere: quando la mia primogenita piangeva e si attaccava male, arrivavano ad aiutare e non mi lasciavano finché non era ben attaccata e succhiava bene. E se qualche mamma chiedeva di avere un biberon era un no secco ogni volta. Il fatto è che questa mia amica aveva sempre considerato l’allattamento al seno come una perdita di tempo, avevamo avuto discussioni a riguardo, e molto probabilmente me l’ha raccontata così perché temeva che la giudicassi male se avesse detto: “Ho deciso di non allattarla”. È anche vero che questa amica crede ancora alle vecchie bufale del “latte poco nutriente” e via così
Silvana, grazie ancora una volta perché spieghi a noi neo papà cosa sta accadendo alle nostre compagne neo mamme e sopratutto chiarisci meglio i comportamenti dei piccoli bebè. Il nostro bambino, quando è “ubriaco” del latte di mamma, dorme come un sasso.
Giuseppe, io ti ringrazio. Però non prendetemi mai come riferimento scientifico, per carità. Io racconto esperienze e cerco di offrire uno spazio di confronto. Per il resto, sono solo un genitore che naviga a vista come tutti 😉 Voi, piuttosto, come state? Come sta andando?
Latte vaccino e ciuccio, questi sconosciuti… ricordo ancora lo sguardo perplesso di mio figlio quando, intorno ai tre anni, prese tra le mani una tettarella di gomma e mi chiese “Mamma, cos’è?”!
Quanto al latte di mucca, lo lasciamo volentieri ai vitelli… io da piccola all’asilo l’ho sempre vomitato e nessuno da allora (fortunatamente!) mi ha più costretto a berlo, né mio figlio o mio marito ne sentono alcun bisogno.
Sull’allattamento materno, sottoscrivo tutto quanto detto da melatequilabionda (almeno su questo argomento ci troviamo d’accordo 😉 ). Il latte materno è fondamentale sotto tutti gli aspetti nei primi anni di vita: nutrizionale, immunitario, relazionale.
Per esperienza personale, in quanto madre di un bambino che – sebbene avessi introdotto lo svezzamento a 6 mesi – ha snobbato con noncuranza qualsiasi tipo di cibo e si è nutrito praticamente solo del mio latte sino ai due anni, godendosi comunque saltuariamente il suo effetto rilassante sino ai tre e mezzo, posso assicurare che non solo non si incorre in alcuna carenza nutrizionale (mio figlio è sempre rimasto al 96esimo percentile di altezza e al 50esimo di peso), ma gli anticorpi materni passati col latte forniscono una protezione impareggiabile.
Mio figlio ha avuto la prima febbre a tre anni e un mese, senza alcun altro sintomo. Mai avuto mal di gola, mai avuto bronchiti, mai avuto otiti, mai contratto infezioni batteriche e, di conseguenza, sino ad oggi (incrociando le dita) mai preso antibiotici o qualunque altra medicina eccezion fatta per poche tachipirine. Ha la febbre circa due volte all’anno che non dura, di norma, più di tre giorni e quasi sempre totalmente asintomatica. In realtà, molto probabilmente questo è l’effetto sinergico di un altro tipo di scelta molto ben ponderata, ma qui non mi sbilancio perché non vorrei scoperchiare un altro vaso di Pandora… 🙂
P.S. Anch’io, Silvana, producevo latte come un caseificio e ho avuto contrazioni uterine fortissime e dolorosissime… in effetti mi sembra di ricordare che le due cose siano strettamente collegate.
Per amore di verità mi sento di aggiungere che la descrizione che hai fatto di tuo figlio potrebbe adattarsi alla perfezione anche a me, che pure sono stata allattata artificialmente. Non ho mai preso neanche le malattie esantematiche, pur andando all’asilo a due anni e frequentando ogni giorno i cugini. Di contro, conosco bimbi allattati al seno che si sono ammalati presto e anche seriamente (bronchioliti, enteriti etc).
Per il latte, c’entrano prolattina e ossitocina. Quest’ultima, oltre che il riflesso di eiezione, regola le contrazioni uterine (anche quelle dell’orgasmo, per dire).
Infatti io sono fermamente convinta che il “merito” sia da attribuire essenzialmente a un’altra scelta… 🙂
Le mie amiche dicevano: “Vedrai quando andrà all’asilo” e invece lui si è sempre limitato a portare a casa i virus… a noi! Tipo la “mani-bocca-piedi” che a lui non fece alcun effetto e invece mio marito si riempì di pustole… Ma continua a capitare con virus gastro-intestinali e altro, mezza classe a casa e lui no. Noi, invece, non abbiamo mai preso così tante malattie (e anch’io sono sempre stata una roccia!) da quando va a scuola!!!
Quanto alle esantematiche, stai attenta che se contratte ma senza alcun segno apparente non si è immuni! Io temevo sarebbe successo così a mio figlio, che è sempre asintomatico su tutto, e invece per fortuna la varicella (che ho fatto io in modo contraesse mandandolo a giocare con un compagno infetto, per toglierci il pensiero in età infantile ed evitare che la trascinasse in età adulta), ha seguito un corso normale anche se con pustole piccole, niente febbre e nessun prurito.
Io venivo nutrita con le stoviglie dei cugini infetti, ma evidentemente i virus mi schifavano. Alla fine, prima di cercare una gravidanza, ho verificato di non avere gli anticorpi e poi fatto i vaccini. A proposito di vaccini, perché è di questo che (non) parli, no? 😉
Comunque ripeto che molto è DNA. Mia figlia ha un mese, ciuccia come un’idrovora, non ha mai preso farmaci né fatto vaccini e già ha (quasi) alle spalle un brutto raffreddore…
Yes, che fiuto 😉
Quanto al DNA, potresti anche avere ragione… ho le mie convinzioni ma sono possibilista! D’altro canto, la conoscenza scientifica del nostro sistema immunitario pare proceda un po’ a tentoni…
Un’altra ipotesi molto accreditata è che le preghiere delle mamme sortiscano un effetto altamente protettivo…. Io gli/le ho fatto due palle così, un giorno o l’altro credo che mi fulminerà!!! 🙂