Ogni tanto lo scorgo per un attimo nel tuo profilo ancora lieve. Come un ologramma sgranato, fa capolino dietro la tua espressione assorta, oppure si sovrappone al tuo sorriso candido e sottile, che è la parte di me che hai ereditato. L’uomo che sarai. L’adulto che diventerai in men che non si dica, prima ancora che io impari ad invecchiare, ma abbastanza lentamente perché io faccia in tempo a dimenticare tante cose di questi anni piccoli passati insieme a te.
L’uomo che sarai e che io non conosco. L’uomo che avrà scelto, o improvvisato, la sua strada nel mondo. Rettilinea o tortuosa, oscura o baciata dal sole. Solitaria o piena di gente. L’uomo che avrà sbagliato e sofferto, perdonato e ferito. L’uomo che sarai e che avrà imparato, mi auguro, a camminare senza che nessuno gli indichi il percorso.
A volte intravedo nei tuoi tratti paffuti gli spigoli dell’uomo che sarai. E provo un miscuglio inedito di curiosità e nostalgia, di tenerezza, preoccupazione e di orgoglio. Quel cocktail strano che solo un genitore sperimenta, quando il tempo che passa ti sembra, allo stesso tempo, la più fulgida delle benedizioni e il più bieco dei tradimenti.
Ti guardo e, ogni tanto, penso all’uomo che sarai. Spero che mi vorrà bene, e che saprà meritarsi la mia stima – l’amore, lo so io e vorrei ne fossi sempre certo anche tu, lo avrà incondizionatamente. Che sarà uomo e non solo maschio. Che sarà libero e consapevole. Che sarà felice.
Penso all’uomo che sarai e guardo il bambino che sei. Quanto conto io, nel farlo diventare grande? Quanto peseranno i miei errori, quanto pagheranno i miei sforzi? Quanto sto dando e quanto sto portando via all’uomo che sarai?
L’unica risposta che trovo è quella di sempre. È la più facile e la più difficile. Amarti, qui e oggi. Amarti meglio che so, perché l’uomo che sarai sappia a sua volta amare. Amare, amare e amare ancora. Amare l’uomo che sarai e il bambino che sei.
7 Commenti
Come sai cogliere ogni volta l’essenza dei miei pensieri, le emozioni che provo anche io guardando mia figlia… Grazie!
Grazie a te. ♡
Smetterò di piangere domattina. Quante volte, anche io, guardo i miei uomini (due! uhsignur) e mi lascio trasportare da questi pensieri… Quante volte ne vedo i tratti del viso già maturi e segnati dalla barba e dalle prime sottilissime rughe. Non saranno piccoli per sempre, è difficilissimo da accettare.
Ma è anche elettrizzante! 🙂
Certo, se penso a quanto ci scanneremo in adolescenza… :))))
Mis hijos son ya hombres, los veo niños…
Normale! 🙂