Se sei l’adulto che passa più tempo di tutti con un bambino che cresce, a un certo punto ti appare chiaro il tuo destino: la tua diventerà presto per lui la presenza più ordinaria fra tutte. La più scontata e, in un certo senso, la più banale. Forse, a un certo punto, sarà anche la più fastidiosa. Perché tu – che sia una madre, un padre, un nonno o una tata – sei quello che “c’è sempre”, e quando una cosa ce l’hai sempre davanti finisci paradossalmente col non vederla quasi più. Col non vederla per quello che realmente è.
Tocca a te lo sforzo maggiore in termini di educazione, per lo meno quantitativamente. Tocca a te rimproverare, tocca a te condividere con tuo figlio la noia della routine, la prevedibilità del quotidiano, le rotture di palle delle incombenze spicciole che capitano ogni giorno nelle vite di ogni persona. Tocca a te, per mera statistica, affrontare la maggior parte delle crisi e trovare un modo qualsiasi per venirne fuori, o almeno per sopravvivere. Sei più esposto ai litigi, ai deficit di pazienza, allo scoramento. Sei quello che, sempre per mera statistica, alla fine avrà dovuto sbagliare di più.
Gli altri adulti, per quanto presenti, costituiscono la felice eccezione alla regola, la sorpresa, l’imprevisto. La novità estemporanea che diverte e scuote. Tu, invece, sei la norma, la consuetudine. La cosa che un bambino si aspetta e che infatti accade, senza brividi, senza batticuore.
Ma sei anche la certezza, mi piace supporre. La radice su cui edificare la coscienza di sé, la roccia solida da cui spiccare il volo. Sei l’amore quotidiano, quello dei giorni semplici, delle piccole cose. La tana sempre disponibile, la presenza incrollabile, il trampolino di lancio. Sei il riferimento che resterà inciso in qualche modo nelle trame della memoria inconsapevole, il pozzo senza fondo a cui attingere nel tempo, quando gli anni e la vita avranno spazzato via la routine di adesso.
Sei quello che c’è quasi sempre, quando serve. Ma siccome c’è quasi sempre, è praticamente scontato che ci sia.
Non ho ancora capito se sia un privilegio immenso o una solenne fregatura. Magari è tutte e due le cose insieme.
3 Commenti
Cara Silvana non ho.mai pensato a me in questi termini….forse potrebbe essere….la prima parte la condivido ma non credo che i miei figli mi trovino scontata e se anche lo fosse va benissimo così x me una mamma ci deve ESSERE soprattutto quando i cuccioli sono ancora piccoli i miei anno ad oggi 17 mesi e quasi sette anni l altro e x ora gli occhi con quali guardano me non ce né x nessuno😍😍😍piu avanti andrà bene comunque sia…..anche i.pianti piu forti sono x me😅😅
Effettivamente! Considerazione lucida ma con tanto amore, sì è un grande privilegio!!!
Non so…propendo per la solenne fregatura…