Non so quante volte mi sono sentita dire (ho letto e ho perfino detto io stessa) che il “bambino reale” con cui ci trova a confrontarsi dopo 9 mesi di attesa può essere una cosa assai diversa dal “bambino sognato” che abbiamo immaginato per 40 settimane. Diverso nell’aspetto fisico, nel comportamento, nel suo modo di relazionarsi a noi. Diverso nei gusti, nelle aspirazioni, nel carattere. Una diversità che sta a noi non soltanto accettare, ma accogliere, amare e provare a valorizzare.
Niente di più vero.
Quello che però non ho ancora letto da nessuna parte – né mi sono sentita dire quando forse ne avrei avuto bisogno – è che anche i genitori che nascono insieme a nostro figlio possono essere diversi, tanto o poco, da quelli che avevamo immaginato “prima”. Non è possibile prevedere esattamente il tipo di madre che saremo finché non ci troveremo nei panni di una madre.
Io ricordo con estrema nitidezza l’idea che avevo di me come madre prima di partorire. Ero sicura di sapere quello che avrei fatto e quello che invece avrei evitato come la peste. Pensavo di conoscere in anticipo addirittura le cose che avrei provato. E avevo un’idea altrettanto granitica del tipo di padre che avrei avuto al mio fianco.
Per molti aspetti, sono stata fedele alle mie stesse aspettative (e il padre di mio figlio ha confermato molte delle mie convinzioni preconcette), ma le sorprese non sono mancate. E non solo e non tanto perché il figlio che abbiamo avuto ha una sua personalità precisa e decisa con cui siamo a chiamati a fare i conti. Ma perché noi stessi siamo i genitori che siamo, i soli che potremmo essere. Il che non vuol dire che non possiamo faticare ogni giorno per diventare migliori, ma che dobbiamo anche imparare a lasciarci alle spalle l’idea che avevamo “prima”. Senza troppi rimpianti né sensi di colpa. Anche perché, in fondo, quello che siamo potrebbe rivelarsi molto meglio di quello che pensavamo di diventare.
4 Commenti
Hai perfettamente ragione!La cosa che mi dico sempre è: se ora che sono piccoli è difficile essere un genitore giusto quando saranno adolescenti sarà una guerra!!Il compromesso tra essere equo, giovanile, severo o troppo permissivo per non essere odiato e contrastato in tutto, a dir poco mi terrorizza!
Andiamo per passi, direi! Ad ogni giorno la sua pena, per citare un tizio famoso che è finito maluccio 😛
Direi che è’ un po’ il concetto del libro di cui ho scritto venerdì….
Bisogna prenderla con ottimismo!
E’ incredibile come i bimbi abbiano una loro precisa personalità fin dalla nascita e la manifestino già piccolissimi.Prima di diventare mamma non ci avevo mai creduto, pensavo fossero proiezioni dei genitori, invece…
Certo. E anche noi abbiamo una nostra “personalità” di mamma, che (ci) piaccia o meno.