I bambini hanno sempre meno occasioni di giocare all’aperto. La vita in città, lontana dall’ambiente naturale e scandita da impegni strutturati e attività programmate, spesso nega loro il diritto di passare del tempo divertendosi spontaneamente all’aria aperta, su un dondolo o in una casetta da giardino. Tempo davvero libero, destinato al gioco spontaneo e al riavvicinamento alla natura. Tempo che scarseggia per tutti i nostri figli, e che invece è prezioso e sarebbe fondamentale, per tante ragioni diverse. Io ne ho trovate cinque, ma voi saprete allungare la lista.
1. Giocare all’aperto fa bene alla salute
L’esposizione al sole permette all’organismo di fissare la vitamina D, una sostanza indispensabile per la crescita e il benessere di bambini e adulti. Il gioco libero all’aperto – saltare su un tappeto elastico, scavare in una sabbiera, giocare a calcio su un prato – favorisce il movimento sano e previene l’obesità.
2. Giocare all’aperto migliora l’umore
Il contatto con la natura, anche quando si tratta semplicemente del giardino di casa, migliora l’umore dei bambini, previene i disturbi dell’attenzione, l’iperattività e finanche la depressione (ne avevo parlato anche in questo vecchio post). Anche per gli adulti, passare del tempo all’aperto, riducendo la distanza che ogni giorno ci separa dagli elementi naturali come la luce del sole, le foglie, gli uccelli, la terra etc, è garanzia di benessere e serenità.
3. Giocare all’aperto favorisce la socializzazione
Quando giocano all’aperto, i bambini sono più propensi a collaborare e condividere spazi e strumenti. Hanno più spazio fisico a disposizione e meno oggetti materiali da contendersi e sono istintivamente stimolati a organizzare giochi e attività che permettono la socializzazione: da una corsa in bicicletta a una caccia al tesoro, dal gioco di ruolo all’esplorazione della natura. All’aperto i bambini litigano di meno e collaborano di più.
4. Promuove la resilienza e la fiducia in se stessi
Passare del tempo all’aria aperta espone inevitabilmente a piccoli incidenti innocui: ginocchia sbucciate, vestiti macchiati, scarpe rotte. Esperienze fondamentali per aumentare la propria sicurezza e crescere con la convinzione che non è importante mantenere la perfezione apparente, ma vivere appieno, sperimentare, cadere, rialzarsi e sporcarsi le mani. Anche letteralmente.
5. Stimola il gioco autonomo
Quando i bambini possono stare all’aperto, hanno molte più opportunità di gestire il gioco in modo spontaneo e autonomo, senza l’adulto di turno (genitore, insegnante, animatore etc) che stabilisca le regole, gestisca i turni, fornisca strumenti e spunti per articolare il gioco stesso. All’aperto sono i bambini che organizzano le sfide, formano le squadre, gestiscono i turni per l’altalena e lo scivolo. Diventano più grandi, più consapevoli, più liberi. E secondo me anche più felici.
Post in collaborazione con Poolgarden, azienda di giochi da giardino per bambini. Tra i suoi prodotti di punta rientrano casette in legno, altalene, scivoli, biciclette e tricicli, ma il catalogo Poolgarden include anche strumenti per tante attività sportive da fare all’aperto.
1 Commenti
Cara SIlvana,
questo post ha un sapore agrodolce per me perche’ passare del tempo all’ aria aperta, in tutte le stagioni, e’ il MUST dell’ educazione in casa nostra ma, ahime’, non sempre attuabile, soprattutto durante l’ anno scolastico.
Pur lavorando abbastanza lontano, per scelta siamo rimasti a vivere nel quartiere dove siamo cresciuti io e mio marito proprio per poterci permettere una casa con giardino, le biciclette sempre pronte all’ uso, la pineta e il mare a portata di passeggiata. Scuole montessoriane finche’ si e’ potuto e anche qualche “spintarella” (tra virgolette ovviamente) ai nostri figli quando li vediamo che focalizzano l’ attenzione su giochi o temi che, se non ben gestiti, sono malsani per la loro eta’, ossia giochi elettronici e tablet. Con questo non li sto demonizzando perche’, come tutti ormai, li abbiamo anche noi e vengono usati con delle regole ben chiare ma mi chiedo come mai questi nostri figli non siano piu’ capaci di giocare e divertirsi senza un adulto che regoli le loro attivita’ o che dica loro cosa e come farlo. E bada bene, non e’ che non mi piaccia o non abbia tempo per farlo, e’ che a volte mi ritrovo ad osservarli incredula perche’ non sanno giocare da soli, non hanno il piacere di farlo, addirittura a volte se sono molto stanchi preferiscono non giocare piuttosto che doversi organizzare da soli qualcosa. Io lo vivo come un fallimento personale e genioriale, poi mi guardo intorno e i miei figli mi sembrano ” piu’ sani” di tanti altri che invece sono dipendenti da smartphones e quant’ altro anche in tenerissima eta’.
Ecco, io faccio del mio meglio, invito persino le insegnanti a suola a farli sfogare di piu’ all’ aria aperta e pure in inverno li butto in giardino a giocare e fare lavoretti, seminare orti e travasare piante…eppure non funziona esattamente come vorrei.
E mi cruccio. Terribilmente.